𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 16

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Passarono svariati giorni, non ebbi più modo di parlare con Draco dopo l'ultima volta e non smetteva di evitarmi.

Ma nonostante questo, non aveva mai tolto l'anello che gli avevo regalato, lo teneva al dito senza privarsene neanche un istante, come se per lui avesse un significato troppo importante per lasciarlo sul comodino anche e solo per un'ora.

Ero nell'aula di difesa contro le arti oscure, le lezioni stavano per finire. Mi voltai verso di lui, teneva lo sguardo fisso verso il basso mentre scriveva ogni appunto sulla pergamena, ma non mi degnò di uno sguardo, neanche per un frammento di secondo.

La lezione terminò e la maggior parte degli studenti si diresse velocemente verso l'uscita come se si trattasse di una gara. Mi alzai dalla sedia, riposi il libro dentro la borsa a tracolla e mi voltai nuovamente verso il biondino.

Mi diressi verso di lui avvolgendo al collo la tracolla, rivolsi un attimo lo sguardo alla sua compagna di banco che riponeva il materiale nella borsa, ma lo distolsi subito, come se mi fossi scottata, e tornai a guardare Draco, «possiamo parlare?»

I suoi occhi gelidi incontrarono il mio viso e la mascella si contrasse, mentre la concentrazione di Pansy si soffermò su di me. I due Serpeverde si accennarono uno sguardo, potei notare che il ragazzo le fece cenno di andare e lei lo ascoltò come se fosse un cagnolino addestrato.

La sua mano si posizionò sul suo petto, accarezzando la sua toga, «ti aspetto fuori, amore»;

Amore?

La visione di un bacio che unì le loro labbra offuscò la mia vista per un istante, mentre osservavo quella scena stringendo con entrambe le mani la tracolla della borsa con occhi increspati.

Amore?

Il suo sguardo si posizionò su di me, sfiorandomi come se fosse una lama affilata. Si fece spazio urtandomi con una spallata brusca, per poi dirigersi, alle mie spalle, verso l'uscita dell'aula.

Amore.

I miei occhi erano fissi su un punto, percepivo le ginocchia deboli, avevo il timore che potessero cedere da un momento all'altro.
Il cuore martellava con forza all'interno della gabbia toracica ed il respiro si faceva sempre più corto.

«Amore?»

Un filo di voce trapelò dalle mie labbra, mentre combattevo contro le mie lacrime, divorando con le pupille un punto fisso della parete senza trovare il coraggio di incontrare i suoi occhi.

«Allora, di cosa devi parlarmi?», raggirò del tutto il discorso, mantenendo un tono di voce distaccato, mentre chiudeva la borsa senza degnarmi di uno sguardo.

«Rispondimi, cazzo.», sibilai a denti stretti, lasciando che una lacrima salata cedesse al di fuori dei miei occhi e rigasse la mia guancia, «non fare finta di niente e dammi una fottuta spiegazione.», era come se i fantasmi che abitavano dentro di me stessero spargendo macchie di veleno dentro al cuore, rendendolo dolorante.

Il mio sguardo scattò, con un movimento tale a quello di una scossa, verso il suo viso. Guardava davanti a se, era rigido, me ne accorsi dal modo in cui la sua schiena rimaneva salda come una statua di marmo. Lo osservavo attendendo una sua risposta, «cosa dovrei dirti?», buttò, come se qualcuno avesse spinto fuori dalla sua gole quelle parole amare.

Esitai allibita, lo guardai come se la risposta alla sua domanda fosse più che ovvia, «t-tu, P-Pansy, e-..», tentennai, le mie mani tremavano tentando di indicare qualsiasi cosa, mi sentii come se fossi in preda ad un orribile attacco di panico.

Draco continuò a guardare fisso davanti a se, stringendo i denti ed irrigidendo la mandibola, senza aprire bocca.
«Perché mi fai questo?», domandai con voce tremante, con occhi innocenti ed il veleno che continuava ad espandersi lentamente lungo il mio cuore.

You saved my life | Draco Malfoy (+16)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora