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Guardo il monegasco che sorseggia tranquillamente il suo caffè mentre io sono letteralmente pietrificata.
Il mio corpo vorrebbe muoversi ma il mio cervello non riesce a mandare impulsi corretti da permettermi il movimento.
Lo sto letteralmente fissando da quando si è fermato accanto a me.
È dannatamente bello, anche con i capelli scombinati per via del casco. Anzi, forse sono proprio quelli a renderlo interessante.
Indossa la sua solita tuta rossa della Ferrari che però porta sbottonata fino alla vita, lasciando venir fuori una maglia bianca che gli fascia perfettamente addome e braccia. 

"Vuoi fare una foto con me?"

Interrompe il silenzio e la situazione che si è creata. Ha sicuramente notato lo stato di trans in cui ero. 

"Ehm no...perchè dovrei? "

Rispondo senza neppure riflettere. Andiamo Chiara, ma cosa cavolo stai dicendo? Certo che la vuoi, è Charles Leclerc, quando ti ricapiterà un occasione simile? 

"Scusa, pensavo ti facesse piacere"

Non riesce a crederci nemmeno lui del perchè gli abbia risposto così.
È abituato a milioni di persone che quando lo incontrano non fanno altro che chiedergli questo.
Ed io, l'unica imbecille sulla faccia della terra che probabilmente gli ha detto di no.

"Sei qui con l'accademia, giusto?"

Domanda subito dopo ed io annuisco.

"Mi fa piacere che anche le ragazze si possano interessare a questo mondo"

Continua sorridendo.

"Beh, non siamo più nel medioevo. Ormai le cose sono diventate universali per tutti. E si, c'è a chi piace tutto ciò, ti sembra tanto strano?"

Alzo un sopracciglio aspettando una sua risposta che non tarda ad arrivare. 

"No no, la mia era semplicemente un affermazione. Che caratterino"

Alza le mani in segno di discolpa e accenna una mezzo sorriso. Effettivamente ho un carattere molto particolare e non riesco a capire perchè lo stia mostrando proprio a lui.    

"Non ti piaccio proprio, vero? Il mio modo di guidare è così orribile?"

Continua scherzando ma il  suo sguardo fa trapelare curiosità, il voler capire il motivo delle mie risposte quasi acide nei suoi confronti. 

"Mi dispiace Charles, sei un ottimo pilota, anzi. Non ho nulla da dire nei tuoi riguardi, diciamo solo che oggi non è proprio la mia giornata"

Mi gratto la testa con un sorriso imbarazzato.
Finalmente con una scusa cerco di stabilire un equilibrio alla conversazione partita male e di dargli una risposta sensata senza sembrare acida e sgarbata.
Effettivamente Leclerc mi piace molto, non solo è un ragazzo di bella presenza ma cerca di dare sempre il massimo nel suo lavoro. Si prende addirittura a parolacce da solo se non riesce a raggiungere l'obiettivo che si è prefissato. 

Probabilmente mi sono fatta prendere troppo dal panico o semplicemente volevo provare a comportarmi come se stessi parlando con una persona normale.
In ogni caso è andata male perchè in una conversazione standard non risponderei mai in quel modo.
Vorrei solo sotterrarmi ora.

"Mi fa piacere che pensi questo e mi dispiace per la tua giornata no. È il momento dell'intervista, per cui..."

Indica con lo sguardo il gruppo di ragazzi che intanto stanno parlando e facendo foto con Sainz 

"il caffè lo offro io e non accetto un no."

Continua facendomi l'occhiolino per poi darmi le spalle, proseguendo verso i miei compagni senza darmi il tempo di controbattere. 

L'intervista procede bene, le domande fatte sono molteplici ma io rimango in silenzio per tutta la sua durata.
Sono troppo imbarazzata dalla situazione precedente e direi che per oggi mi conviene tacere per evitare altre figure di merda.
Prima di tornare in accademia, mi fermo a salutare brevemente la mia migliore amica. 

"Chiaretta, cosa hanno potuto vedere i miei occhi! Charles nei momenti in cui non veniva interpellato non ha fatto altro che guardarti"

Poggia le mani sulle mie spalle scuotendole facendomi oscillare. 

"Ma di che stai parlando?"

Alzo gli occhi al cielo e le blocco i polsi facendola smettere di scuotermi a destra e sinistra.

"Amica, ti ho mai detto una stronzata? Ti dico che l'ho V I S T O!"

Scandisce bene l'ultima parola e mi lancia un sorrisetto compiaciuto. 

"Io non me ne sono resa conto, ero troppo concentrata a nascondermi in un angolino per la figura di merda fatta prima, e in ogni caso è fidanzato. Figurati se lascia Charlotte per me"  

Sara mi guarda confusa e sbuffa 

"Quale figura di merda?"

Domanda curiosa.
Sento il docente richiamarci per poter tornare in accademia, allora saluto Sara dicendole che le avrei detto tutto a pranzo, quando sarà tornata a casa.

Tornata a casa, come prima cosa mi cambio mettendomi una tuta comoda per poi finire di completare un lavoro assegnatomi in accademia sul progettare completamente un nuovo modello di macchina.
Mentre sto completando la parte anteriore sento qualcosa vibrare: il mio telefono.
Mi alzo dalla scrivania e mi fiondo sul letto dove lo avevo poggiato.
Sullo schermo luminoso è visibile la parola ''Dad'' con accanto un cuore arancione. Non esito dunque a rispondere

"Hey papà" 

"Ciao tesoro, come è andata oggi al museo Ferrari?"

Domanda. Gli racconto tutto, di come sia stato emozionante, tralasciando la parte più imbarazzante, ovviamente. 

"Bene, mi fa piacere. Senti, so che sei impegnata con lo studio ma volevo chiederti se ti andasse di vedere il gran premio di Monza questa domenica. Mi hanno regalato due biglietti in seguito a varie promozioni fatte a lavoro."

Mio padre riceve spesso in regalo questo tipo di cose associandosi con vari marchi o facendo un certa quantità di vendite auto. 
Ad esempio, una volta gli hanno dato un buono per girare in Lamborghini, facendo un percorso segnato per tutta la città.
Ci sarei voluta andare  ma purtroppo richiedeva un minimo di 21 anni ed io ne avevo solamente 18. 

"Certo che mi va, scherzi?"

Rispondo entusiasta  aspettando che mi dica qualcosa.

"Perfetto! Solo che non sono semplici biglietti per la tribuna, possiamo guardare la gara direttamente nel paddock, con il team di qualche macchina. Hai preferenze?" 

"Ovviamente, Ferrari!" 

SPAZIO AUTRICE:

Holaa, che ne dite di questo inizio storia? Sto approfittando di questo fine settimana per pubblicare qualche capitolo.  Mi farebbe piacere sapere che ne pensate. Alla prossima, baci.

Red is my skin  || CHARLES LECLERCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora