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La Q1 procede bene per la Ferrari, manca ancora qualche minuto al suo termine e i piloti sono consecutivamente quinto e quarto per Leclerc.
Si conclude così la prima qualifica e le macchine tornano nei box.
Intanto è prevista pioggia verso la fine del Q3 e si sente discutere proprio di questo nel box Ferrari, sulla possibilità di dover cambiare gomma e inserire l'intermedia.
Ne approfitto dei 4 minuti di pausa prima della Q2 per fotografare le auto ferme cercando di prenderle in varie angolazioni.

"Chiara, ti va di venire con noi al Velvet stasera? Si vocifera che chiunque faccia pole, poi festeggi qui. Chissà, magari riusciamo a fotografare qualche pilota ubriaco"

ride Anna che era rimasta accanto a noi per tutta la Q1.
L'idea mi attira parecchio, ma allo stesso tempo non voglio lasciare mio padre da solo in hotel. D'altronde questo weekend è stato programmato per stare insieme.

"In verità, noi ci eravamo già organizzati per fare altro"

Alzo le spalle.

"Ma no, vai pure"

Interviene mio padre con un sorriso.
So benissimo che se accettassi l'invito lui passerebbe la serata da solo in hotel.
Ha sempre messo la mia felicità al primo posto privandosi della sua. Inoltre, resterebbe sveglio fino al mio ritorno o perlomeno ci proverebbe.
Non sono più una bambina e ne è consapevole ma rimane pur sempre mio padre: uomo generoso ma dalle mie preoccupazioni.

"Papà ma cosa dici, non ci vediamo quasi mai e mi piacerebbe passare del tempo con te"

Gli lascio un bacio sulla guancia.

"D'accordo, se cambi idea fammi sapere"

Conclude Anna riprendendo a vedere le qualifiche

La Q2 finisce più o meno con lo stesso risultato, se non fosse per gli ultimi minuti in cui Hamilton riscontra un problema alla macchina. Rientra così, prima nei box facendo avanzare tutti di una posizione. Inizio a notare alcune macchioline scure comparire sull'asfalto, colorandolo del tutto in pochi secondi.
La pioggia è arrivata, proprio come previsto. Ogni team si affretta a cambiare gomme prima di ripartire in pista.

Mancano pochi minuti alla fine. In testa c'è Verstappen, poi a seguire Hamilton, Norris, Leclerc, Bottas ed infine Sainz. Guardo il tempo sul cronometro, mancano 5 secondi.

"Peccato, la Ferrari poteva fare podio oggi. Sainz si è perso un po' negli ultimi settori"

mio padre alza le spalle, quando il telecronista urla

"Ultima possibilità concessa a Charles Leclerc che passa la griglia di partenza prima dello scadere del tempo concedendogli così un ulteriore giro"

Distolgo lo sguardo da mio padre e con speranza guardo l'unico pilota rimasto in pista.

"Primo settore si migliora Charles e poi.....FUCSIA e ancora FUCSIAA nel terzo settore. C'è ancora speranza per la Ferrari. Conclude l'ultima curva, sta per passare la griglia di partenza ed è POOLE POSITIONS RAGAZZI. Charles Leclerc conquista la sua prima Pole della stagione. Formidabile questo ragazzo."

Un boato divampa all'autodromo.
Il monegasco esce dalla vettura correndo verso il team che si congratula immediatamente, con pacche sulle spalle e abbracci. La gente nel paddock intorno a me, scende anch'essa fiondandosi su Charles urlando di felicità. Mio padre fa altrettanto ed io rimango l'unica persona affacciata alla ringhiera del paddock, che ammira divertita la scena di sotto. Prendo il cellulare e nel frattempo posto una storia su instagram :

 Prendo il cellulare e nel frattempo posto una storia su instagram :

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"Sei l'unica rimasta ancora qui"

Alzo lo sguardo dal mio cellulare e noto un ragazzo in rosso che sorseggia qualcosa dalla sua borraccia: Carlos Sainz.
Sgrano leggermente gli occhi mettendo frettolosamente il telefono nella tasca posteriore dei jeans. Tanto frettolosamente che cade a terra

"Merda!"

Impreco, sentendo una risata provenire dal ragazzo di fronte a me.

"Non mi piace stare in mezzo a tanta gente avvinghiata l'una su l'altro. Perderei aria..."

Rispondo all'affermazione fatta in precedenza da Carlos.

"Ti capisco, anche a me non piace essere travolto, ma ormai ci ho fatto l'abitudine"

Alza le spalle sorridendo, lasciando poi la sua borraccia su un banchetto. Porta le mani vicino al collo sbottonando qualcosa e facendo scivolare la zip fino alla vita. Anche lui porta una maglia bianca sotto la tuta.
Da quel che riesco a notare e che ricordo, lui è leggermente più definito fisicamente rispetto a Charles. Abbasso lo sguardo una volta resa conto che anche lui aveva iniziato a guardarmi.

"Hey Carlos, Mattia ti cerca"

Sbuca dal nulla Charles con affanno.

"Ora vado. Ci vediamo"

Posa lo sguardo su di me che precedentemente era rivolto verso il compagno di squadra. Gli accenno un sorriso e alzo la mano in segno di saluto.

"Beh, come ti è sembrata la qualifica?"

Spezza il silenzio il monegasco, consapevole del fatto che sia andata più che bene.

"È stata bella, ma se non fosse per la fortuna, dubito che ora avresti firmato la gomma della pole"

Lo provoco ed in cambio ricevo un occhiataccia da parte sua.

"Oh cheriè, tu non sai realmente di cosa sono capace"

Risponde con un' altra provocazione e fa qualche passo verso di me.
Resto immobile cercando di realizzare il perchè che mi abbia chiamata in quel modo. Chiama anche Charlotte così ? Mi sto facendo troppi film mentali per una sola parola.
Cerco di rispondergli ma la gente inizia ad invadere nuovamente il paddock, compreso mio padre.
Nuovamente la folla lo circonda facendolo così sparire dalla mia visuale.

Siamo arrivati in Hotel dopo aver visitato la città ed aver preso un paio di pizze.
Più che hotel ha l'aspetto di una piccola reggia: il giardino è molto grande, colmo di piante colorate e qualche albero sul perimetro. Presenta una fontana sul lato sinistro mentre sul destro c'è un piccolo parco giochi destinato ai più piccoli.
La hall è molto grande tutta sull'oro. Presenta un lungo tappeto persiano e varie collezioni artistiche appese al muro.
La nostra stanza ricorda lo stile di una campagna francese, negli arredi di rovere decapato e nell'avvolgente boiserie. Il letto è unico matrimoniale e di fronte ad esso c'è un ampia scrivania con sopra la televisone.
È presente inoltre, un piccolo terrazzino munito di tavolo e sedie che affaccia sul giardino.

"Allora, vediamo un film?"

Propongo dopo aver finito di esplorare la camera

"Certo, quale?"

Mio padre impaziente addenta un pezzo di pizza

"Mhm..ti andrebbe un horror?"

Cerco qualcosa su netflix.
Adoro gli horror. Ho iniziato a vederli fin da piccola e nonostante mi facessero paura qualcosa dentro di me mi diceva di continuare a guardarli.
Sale l'adrenalina, come se il pericolo fosse reale: il battito cardiaco aumenta, le pupille si dilatano e la pressione del sangue si alza.
Tutto questo si conclude con un senso di benessere e l'intensificazione delle emozioni positive.
Mio padre annuisce mentre continua a gustarsi la sua pizza.

"Allora Annabelle!"

Accendo la tv e la collego al cellulare facendo partire il film.
Mancano pochi minuti alla fine, quando delle notifiche arrivano sul mio cellulare apparendo automaticamente in tv.
Rivolgo lo sguardo verso mio padre notando che ha gli occhi chiusi.
Chissà da quanto tempo dorme! Al che stacco il collegamento con la tv e noto alcuni messaggi di whatsapp di Sara e delle notifiche su instagram.

- Chiaraa, perchè non mi caghi??

- Mi manchi amicaaa

- Chiamamii pleaseee!

Sorrido alla vista di questi messaggi, così le rispondo che l'avrei chiamata dopo 5 minuti.
È mezzanotte e venti, ma non ho affatto sonno.
Penso che andrò a farmi una camminata, per esplorare meglio l'hotel e nel mentre parlare con la mia migliore amica.
Abbasso poi la tendina del telefono leggendo: Charles_Leclerc ha risposto alla tua storia

SPAZIO AUTRICE:

Salvee, ecco a voi un altro capitolo. Mi fa piacere che la storia stia avendo un riscontro positivo e spero che possa continuare così. Alla prossima :)

Red is my skin  || CHARLES LECLERCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora