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Gli alberi scorrono velocemente, così come le case e le varie strutture che si trovano in prossimità della ferrovia. Tutto è cupo per via della mancanza del sole, coperto a tratti dalle nuvole.
Si prevede pioggia questo weekend, ma spero vivamente sia solo una falsa notizia.
Voglio godermi le qualifiche e il gran premio potendo ammirare con tranquillità le macchine della Formula1. Spero di riuscire a prendere ispirazione e fare qualche schizzo che mi servirà poi in accademia.
Ritorno alla realtà quando una voce robotica annuncia all'interfono di aver raggiunto Milano Centrale.
Recupero la mia borsa con dentro qualche cambio messo in precedenza per il weekend e scendo dal treno. Mi guardo intorno scrutando bene ogni persona, finchè non riconosco in lontananza mio padre.

"Papaaà"

Urlo correndogli incontro con le braccia aperte per poi stringerlo forte a me.

"Tesoro mio!"

Ricambia l'abbraccio quasi con un tono strozzato per via della mia stretta.

"Allora, pronta per il weekend di gara?"

Aggiunge entusiasta

"Prontissima!"

Rispondo mentre ci incamminiamo fuori dalla stazione raggiungendo la macchina.
Mi aspetta ancora un oretta di viaggio per raggiungere Monza e poter vedere l'inizio delle qualifiche che si terranno alle 14 circa.
Nel pacchetto regalato a mio padre è incluso anche un pernottamento in albergo per permetterci di poter restare direttamente sul posto il giorno della gara.

Arrivati a Monza, decidiamo di fermarci velocemente a pranzo in un ristorante, prima di raggiungere l'autodromo.
Mio padre, per tutto il viaggio non ha fatto altro che dirmi quanto sia felice di passare questo weekend con me. Effettivamente, sono poche le volte in cui riusciamo a vederci, anche se, a differenza di mia madre che abita in Puglia, Maranello - Milano sono circa 2 ore. In ogni caso per via dell'accademia e dei suoi impegni di lavoro non sempre riusciamo a metterci d'accordo per passare un po' di tempo insieme. 

Finito di mangiare i miei spaghetti alla carbonara e dopo aver naturalmente pagato, ci dirigiamo all'autodromo, precisamente verso il paddock.
C'è una confusione assurda tra tifosi di ogni nazionalità sugli spalti che sventolano bandiere in base al pilota o team preferito e meccanici che  fanno avanti e indietro controllando che le macchine siano a posto. 

"Chiara?"

Mi volto a causa della mano di qualcuno sulle mie spalle.

"Anna, che ci fai qui?"

Dico di getto senza pensare all'assurdità della domanda. Cosa ci potrà mai fare qui secondo te? Vendere le fave? È normale che sia qui per il gran premio, non credi? 

"Sono qui con Alex, ci teneva a venire e mi ha chiesto di accompagnarlo" 

Indica il suo ragazzo.
Anna è una mia compagna di accademia, è fidanzata da qualche anno con questo Alex a cui non mancano di certo i soldi visto che un biglietto per il paddock arriva a costare 7.000 euro.
Se mio padre non avesse ricevuto come regalo questi biglietti, l'unico gran premio che avrei potuto vedere sarebbe stato quello trasmesso in tv.
Non perchè la mia famiglia non se lo possa permettere, ma preferisco che quei soldi vengano spesi in altre cose più importanti o messi da parte.

Il punto in cui ci troviamo è molto bello, è l'unico punto con vista sia sulla pista che sulla pit lane.
Ci troviamo qualche metro sopra i box, con vista unica su tutti i pit stop e ciò mi garantirà la piena visuale sulle macchine e su come i meccanici entreranno in azione. 

"Vi siete già fatti qualche foto con il team?"

"In verità..."

Vengo interrotta da mio padre

"Ancora no, ma ci piacerebbe farlo. Sapete mica dove possiamo andare?"

Anna annuisce, spiegandoci che per fare qualche foto abbiamo la possibilità di scendere nei box e chiedere al team prima dell'inizio della Q1.
Al dunque, mio padre mi trascina per un braccio al piano di sotto, entusiasta di fare qualche foto in ricordo di questa giornata.
Il primo che incrociamo è Mattia Binotto intento a parlare con qualcuno girato di spalle sul come gestire al meglio le gomme.
Avvicinandoci, notiamo che quel qualcuno è Carlos Sainz.
A fine conversazione chiediamo di fare una foto.
Ci posizioniamo tutti e 4 in fila, partendo dalla sinistra c'è Mattia, poi mio padre, Sainz ed infine io.
Sorrido attendendo che un altro membro del team ci faccia gentilmente la foto, quando sento un braccio stringermi la vita dal lato in cui non c'era nessuno. Rabbrividisco a quel tocco leggero e delicato che sfiora la mia pelle scoperta. Una sensazione strana si fa sentire nello stomaco e quando volto il viso vedo Charles.

"Mancavo solo io"

Esordisce il monegasco quasi offeso ma allo stesso tempo con ironia.
La foto non tarda dunque ad essere scattata e vengo lasciata andare da entrambi i lati.
Quasi mi dispiace, avrei voluto tanto durasse di più, perchè quel braccio intorno alla mia vita e quella sensazione sarà difficile da dimenticare.

"Di nuovo tu, cosa fai? Mi perseguiti ora?"

Chiede con ironia dopo avermi messa a fuoco.
Resto stupita dalla sua domanda, non avrei mai immaginato potesse ricordarsi di me.

"Non essere egocentrico francesino, sono qui per seguire il gran premio non per te"

Rispondo accennando un sorriso, mentre nell'ultima parte torno seria

"Anche oggi giornata storta?"

Si ricorda persino ciò che gli avevo detto ad inizio settimana.
Inizio a pensare che gli sia rimasto impresso solo il mio modo di fare: acido e da stronza, a cui sicuramente non è abituato.
Sto per rispondergli quando una voce femminile lo distrae, così rimango in silenzio.

"Mon amour"

Grida la ragazza facendosi sentire e una volta arrivata gli lascia un bacio a stampo sulle labbra.
Deve essere Charlotte, la sua ragazza. L'aria inizia a farsi strana creando una situazione imbarazzante, per cui tiro via mio padre che ormai aveva preso conversazione con Mattia e l'unica frase che esce dalle mie labbra prima di tornare nel paddock è: 

"Buona fortuna Charles" 

Red is my skin  || CHARLES LECLERCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora