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CHARLES

Perchè perdo la testa solo quando non posso averti?
E come posso vincere se sono sempre destinato a perdere?


E' il ventiquattro dicembre, e mi fa strano pensare che ci sono più di ventisette gradi.
Il clima alle Maldive a dicembre è favorito da un lieve calo delle intemperie, generando condizioni climatiche piacevoli.
Nonostante i miei continui spostamenti, in tutta la mia vita è la prima volta che trascorro le vacanze natalizie in un posto dove non c'è freddo e il massimo con cui ti copri è un paio di bermuda.

Un braccio dopo l'altro, un respiro profondo e due gambe che si muovono a ritmo delle onde che si infrangono sulla riva.
Questo è quello che in questi ultimi giorni faccio di continuo: nuotare.
Sono stato in grado di costruirmi una sorta di routine anche in vacanza, perchè probabilmente sono legato ad una serie di azioni schematiche e precise che coinvolgono indirettamente la mia vita.
O forse questo è solo un meccanismo di difesa che ha costruito la mia flebile mente per far sciogliere i nervi aiutandomi a non pensare.

Negli ultimi giorni sono successe così tante cose insieme che probabilmente il mio cervello non ha fatto in tempo a metabolizzarle. I miei rapporti con Carlos si sono alleggeriti, ora riusciamo a fare conversazione come due persone normali e di conseguenza come team mate.
Il mio orgoglio è stato smorzato da quell'unico evento impensabile successo su quest'isola, tant'è che anche con Chiara non vi è stato alcun altro litigio o disappunto.

In fondo, tutto è sintetizzabile in un assunto fondamentale: se è rabbia quella che hai dentro, attirerai ciò che ti fa più rabbia.
Se hai paura, attirerai tutto ciò che ti fa avere paura.
Le regole dell'attrazione parlano chiaro e per capire cosa provi nei confronti di un' altra persona bastano sette secondi.
Sette secondi in cui vieni esaminato o giudicato da qualcuno, il che può segnare il futuro tra due persone e se ci pensate bene esistono un infinità di variabili.

Sette stupidi rintocchi per rimanere incagliati in un paio di occhi che ti faranno naufragare.
Sette battiti d'ala in cui ti accorgi se può essere odio o passione, se diventerà innocenza o perversione, se maturerà in differenza o sconcerto.
Per me sono state solo sette batoste, prese e sentite una dopo l'altra per essermi invaghito di nuovo di qualcuno che non potrò mai più avere.

Riemergo in superficie dopo aver nuotato per un breve tratto in apnea.
Scrollo la testa da un lato all'altro facendo ricadere alcuni ciuffi bagnati sul viso per cui li sistemo con una mano.
Cammino dritto davanti a me, nella stessa direzione delle onde.
A riva scorgo un asciugamano e poco più in là, chinata a raccogliere qualche conchiglia, trovo Chiara.
Mi avvicino lentamente senza farmi notare e le bagno la schiena strizzandole addosso un lembo del mio costume.

"Carlos io ti amma-"

Si volta.
S'irrigidisce immobilizzandosi sul posto, non nasconde un sorriso mischiato ad una certa enfasi di sorpresa.
In poche parole, ha gli occhi sgranati.

"Charles, pensavo che fossi.. non importa"

Arcua il labbro inferiore in un sorriso imbarazzato.

"Lo stai aspettando?"

"Si, volevamo farci un bagno. In realtà, io lo volevo per cui l'ho costretto ad andare a mettersi il costume"

Confessa.
E' primo pomeriggio ed a quest'ora gli altri staranno dormendo, mi sorprende in effetti trovare qualcuno che non lo faccia.

Red is my skin  || CHARLES LECLERCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora