Capitolo 42

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Avete presente quella sensazione di quando ci si sveglia da un bel sogno e si realizza che è il momento di tornare a fare i conti con la realtà, che il cervello va reimpostato sul tasto "on" e non si può spegnere di nuovo?

Ecco, è più o meno quello che provo non appena sento bussare alla porta...

Resto immobile con il cuore in gola mentre Jason scatta e si allontana velocemente da me.

<Maledizione> borbotta passandosi una mano tra i capelli

D'istinto mi ricompongo, mi rivesto velocemente e mi metto a sedere.

Cosa diavolo ho appena fatto? Come posso essermi fatta trasportare così tanto dalle emozioni e soprattutto come posso aver escluso completamente la parte razionale di me?

Lui mi da le spalle, prende una felpa che aveva lasciato sulla poltrona e la infila senza degnarmi di uno sguardo.

Sentiamo bussare nuovamente e Jason borbotta qualcos'altro, ma non riesco a sentirlo.

Cosa faccio adesso?

Lui si avvia verso la porta, la apre e quel suo amico, Cody, piomba nella stanza.

<Che cazzo vuoi Cody?> sbotta Jason sbuffando

<Non avrò mica interrotto qualcosa?> un ghigno malefico si fa spazio sul suo volto

Le scene di poco fa sembrano passarmi davanti agli occhi come stessi guardando un film. I suoi occhi, il nostro bacio, le sue mani sul mio corpo e poi...quello!

Mi sistemo nervosamente i capelli e mi volto dall'altra parte per evitare di fargli notare che sono arrossita.

<No> taglia corto Jason e lo ringrazio mentalmente per non aver detto nulla

<Ed ora dimmi cosa vuoi> lo incalza

<Io e Logan siamo pronti, vi stavamo aspettando già da dieci minuti> scrolla le spalle

<Non stavate risposando?> Jason gli chiede confuso

<Si, ma ho una cazzo di fame ed il mio stomaco mi ha svegliato> indica la sua pancia mentre io faccio una smorfia

Perché deve dire "cazzo" vicino ad ogni parola?

<Mi cambio e andiamo> Jason riapre la porta e gli fa segno di andare

<Ho capito, tolgo il disturbo> alza le mani e fa una risata

<Non metteteci troppo!> mi strizza un occhio ed io lo fulmino con lo sguardo

Non appena lui esce e Jason chiude la porta, l'ansia inizia ad impossessarsi di me.

Cosa dovrei fare? Dire qualcosa? Parlare di ciò che è successo? Andare via?

Mille domande si fanno spazio nella mia mente, mentre una sensazione di paura mista a rimorso mi attanaglia lo stomaco.

Non avrei dovuto farlo, non prima di sapere la verità. Questa cosa mi ha, in qualche modo, legata maggiormente a lui e non so se reggerei ciò che deve dirmi adesso...

Jason mi passa davanti continuando a non guardarmi e raggiunge la poltrona. Prende il pacchetto di sigarette che aveva lasciato lì e ne estrae una.

Vorrei tanto che dicesse qualcosa, vorrei sapere cosa pensa, cosa ha significato questo per lui, sempre che abbia significato qualcosa...

So che non abbiamo fatto chissà cosa, ma io non mi sono neanche mai lasciata toccare da un ragazzo e ciò che è appena successo ha significato molto per me.

You are the light to my shadowWhere stories live. Discover now