Capitolo 16

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Mi immobilizzo sentendo le sue parole e non so proprio cosa rispondergli. Vorrei dirgli che io sento lo stesso, che non riesco ad essergli solo amica ma non posso.

Non posso perché non so se riuscirei più a fidarmi di lui. Fidarmi delle persone è una delle cose più difficili per me, ma con lui è stato diverso.

Gli ho dato tanta fiducia aprendomi con lui e parlandogli del mio passato, ma ha buttato tutto al vento quella sera alla festa di Matt.

Per quanto vorrei perdonarlo, so che non posso ed il problema più grande è che io odio me stessa per questo.

Mi odio perché se avessi fatto solo la cosa giusta, non sarebbe successo tutto questo mentre invece mi sono comportata da irresponsabile fidandomi subito di lui.

Mi odio perché in realtà il motivo principale per cui non riesco a perdonarlo è che ho paura.

Ho paura che lui diventi troppo importante per me e che se poi mi deludesse di nuovo, non riuscirei a sopportarlo.

Ma soprattutto mi odio perché per una volta ho pensato di poter essere felice ed invece la vita è tornata a ricordarmi che non può essere così.

<Ti prego Ally, dì qualcosa!> mi dice lui distraendomi dai miei pensieri

<Io... io non so che dire Jason> rispondo sinceramente io

<Ally, guardami negli occhi e dimmi che non è lo stesso per te. Se lo farai, ti giuro che ti lascerò in pace> dice prendendomi il viso tra le mani

Lo guardo e vedo la speranza nei suoi occhi, la speranza che io non butti tutto all'aria.

Vorrei davvero tanto non doverlo allontanare, ma ho troppa paura di soffrire ancora.

<Lo sai che...> comincio a dire ma una voce mi interrompe dicendo <Mi avevano detto che eri qui, ma non ci credevo!>

Mi giro e vedo un uomo, fermo sulla porta che ci guarda. È abbastanza alto, penso abbia una cinquantina d'anni ed è vestito elegante.

Guardo Jason, che lo fissa immobile e con uno sguardo indecifrabile. È un misto tra l'arrabbiato e il sorpreso e nei suoi occhi riesco a leggere molto dolore e non capisco perché.

<Tu... tu che ci fai qui ? Mi avevano detto che eri fuori ad un colloquio!> gli dice Jason quasi balbettando e con una voce insicura.

Non lo ho mai visto così! È sempre stato forte sicuro di sè, invece ora è vulnerabile e quasi spaventato.

Continuo a non capire cosa stia succedendo fin quando l'uomo dice <Era così, ma quando mi hanno detto che mio figlio era qui, sono tornato subito> avvicinandosi a noi e facendo un sorriso

È il padre di Jason ed ora che ci faccio caso, si assomigliando parecchio. Hanno gli stessi occhi nocciola e lo stesso sorriso.

Non so come comportarmi, ma so che lui ora ha bisogno di me così gli stringo la mano e lo sento subito rilassarsi un po'.

<Sono 10 anni che non ci vediamo, mi sei mancato figliolo. Come stai e come sta Maddison ?> continua il padre di Jason e lo sento irrigidirsi nuovamente

<Non sparare cazzate, se ti fossi mancato avresti alzato quel cazzo di telefono per fare una telefonata e sapere come stavano i tuoi figli!> dice Jason con una voce piena di disprezzo ed io gli stringo più forte la mano.

<Lo so che non ci sono stato in questi anni Jason e mi dispiace tanto, ma voglio rimediare. Voglio tornare a far parte della tua vita e di quella di Maddison e voglio davvero che le cose vadano bene questa volta!> risponde suo padre e nei suoi occhi vedo tanta speranza.

You are the light to my shadowWhere stories live. Discover now