Capitolo 18

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<Allyson, forza esci di lì> mi dice una voce molto familiare, mio padre!
Mi guardo intorno, non so dove mi trovo. É tutto buio e non riesco a vedere nulla
<Papà !?> dico con un filo di voce sperando che lui mi senta.
<Si, bambina mia, sono io. Forza esci di lì e ritrova la luce!> mi risponde lui
Sono rannicchiata a terra, con nulla intorno e riesco solo a vedere una porta in lontananza.
Lui non c'è e non capisco come riesco a sentire la sua voce.
Non so cosa fare e l'unica cosa a cui riesco a pensare è che devo arrivare a quella porta.
Provo ad alzarmi, ma non ci riesco. Mi sembra di essere incollata al pavimento.
<Che succede papà? Non riesco a muovermi!>
<Tu puoi farcela Ally, puoi riuscirci!> mi dice lui.
Sento la sua voce ma continuo a non vederlo.
Provo di nuovo ad alzarmi ma non ci riesco.
Sento qualcosa che mi stringe i polsi e quando mi giro vedo delle catene che mi bloccano.
<Io....io non posso papà!>

**************
<Allyson, Allyson svegliati!> mi dice qualcuno scuotendomi.

Apro gli occhi a mi alzo di soprassalto, scossa da quell'orribile sogno che mi sembrava troppo reale.

<Va tutto bene, ci sono io!> continua a dirmi questa persona, che solo ora riesco a capire che è Cley.

<Oh mio dio, che è successo ?> le chiedo

<Ti stavi dimenando mentre urlavi che non potevi farlo, mi hai fatto spaventare!> mi dice lei prendendomi la mano ed io annuisco perché non so che dirle.

<È successo di nuovo ? Pensavo fossero finiti da un po'> continua lei con sguardo triste.

Non è la prima volta che ho un incubo in cui c'è mio padre e Cley è l'unica persona che lo sa.

Erano davvero finiti da un po' e pensavo che non sarebbero più tornati, ma a quanto pare non è così.

Il problema è che però non avevo mai fatto un sogno così, solitamente sognavo sempre il momento in cui mio padre mi lasciava o altri sogni del genere, ma MAI sogni di questo tipo.

<È tutto okay!> mento io, non voglio parlarne ora.

<Non mentirmi Ally, hai nominato tuo padre e non è mai okay quando lo sogni!> mi dice lei ed ha perfettamente ragione.

<Sto bene davvero e comunque ora non ne voglio parlare!> sbotto io alzandomi bruscamente dal letto.

Mi dispiace di come la sto trattando perché lei vuole solo aiutarmi, ma ora non ce la faccio a parlarne.

<Va bene come vuoi, ma sappiamo bene entrambe cosa stai facendo Ally!> mi risponde lei

<Che cosa starei facendo sentiamo !?> ribatto io acida tornando a sedermi sul letto

<Stai trattenendo tutto dentro Allyson, stai cercando di ignorare il problema per non affrontarlo e non parlo solo di questo, parlo di tutto> comincia a dire ed io cerco di interromperla perché non voglio sentirmelo dire, ma non ci riesco.

<No Allyson, adesso parlo io!> mi blocca lei.

<Tu fai sempre così, cerchi di ignorare i problemi e poi alla fine esplodi. Pensi che se non parli di un problema, questo sparirà da solo, ma non è così. I problemi restano sempre lì se tu non provi almeno a risolverli! Io non voglio obbligarti a parlare con me, ma non puoi tenerti tutto dentro. Sai che io sono qui e voglio solo aiutarti, ti prego lasciamelo fare.> mi dice ed è come se mi avessero buttato un secchio di acqua gelida in faccia.

Ha detto tutto quello che io sapevo già, ma che avevo paura di ammettere e ora sentirmelo dire fa più male di quanto pensassi.

So benissimo che ha ragione ma se io cominciassi a parlare crollerei ed ho davvero paura che questa volta, se ora crollassi non avrei la forza di alzarmi.

You are the light to my shadowWhere stories live. Discover now