Tutti hanno paura

0 0 0
                                    

La mattinata era iniziata veramente col piede sbagliato per Jace, si era svegliato così tardi da vestirsi molto semplicemente con una felpa rossa e non aveva nemmeno le lenti. Era stato costretto a mettersi gli occhiali e più si guardava più pensava di assomigliare a uno secchione.
Corse velocemente riuscendo ad arrivare in tempo per la lezione. Axel nel frattempo stava scribacchiando sul suo quaderno qualcosa, per poi osservare il gemello: "Vuoi far nevicare Jace ? Tu in felpa e occhiali da vista ?"
"Taci Ax, non farmici pensare, ma con quello che ho dormito stanotte non sono stato in grado a svegliarmi in tempo per essere impeccabile come sempre. A proposito perché..." Il rosso si guardò intorno e notò molti occhi puntati su di lui. Non erano sicuramente degli sguardi benevoli, anzi molto feroci. "Perché mi fissano tutti ?"
Il biondo al suo fianco alzò lo sguardo vendendo lo stesso, sospirò: "Ha iniziato a circolare una voce su di te, dicendo che saresti un sicario o robe simili, mandato per ammazzare gli angeli. Praticamente ora hanno paura di te..."
Il rosso fece uno sguardo truce per poi dire: "Dovrebbero aver paura di me comunque, se sapessero cosa sono realmente sarei temuto e venerato come una divinità, lo stesso vale per te fratellino"
Il discorso del giovane venne interrotto da una mano che si posò sulla sua spalla: "Figliolo è meglio se vieni con me" Jace si girò guardando gli stessi occhi ambrati che aveva ereditato.
Matthew fece passare entrambi i figli per poi farli uscire dalla classe, l'uomo portava gli occhiali da vista ed era vestito con giacca e cravatta nera.
I giovani seguirono il padre fino all'ufficio del rettore, che varcarono tutti e tre insieme. Davanti a loro vi era un uomo biondissimo con due occhi castani, la copia spiaccicata di Jason. L'alto uomo parlò dicendo: "E così ho l'onore di conoscere il padre del ragazzo demone, lei dovrebbe essere Matthew Houston, piacere di conoscerla" porse la mano al padre del ragazzo stringendola.
"Il piacere è mio signor Altares, comunque non credo sia appropriato descrivere in tal modo il mio primogenito" il biondo aveva parlato in tono seccato, Jace aveva ereditato il suo modo di fare, lo stesso sguardo tagliente e pure il tono di voce.
Il rettore parlò dicendo: "A mia discolpa credo che il signorino Jace non possa essere una persona spregevole sennò i due gemelli non sarebbero stati nominati come rappresentanti del loro corso signor Altares"
"A quanto dice mio figlio Jason, questo ragazzo dai capelli rossi dovrebbe essere un demone, sapete perfettamente che noi da angeli non possiamo permettere che questi individui siano nella stessa scuola del mio ragazzo" il signore parlò con tono serio ma il suo dialogo venne interrotto da una risata divertita, che proveniva direttamente da Matthew che cercava in ogni modo di coprirsi le labbra.
"Non ho mai sentito una cosa così stupida in vita mia... solo perché c'è il pensiero che mio figlio sia un demone lei vorrebbe farlo espellere dall'università... è una roba da matti ! Oltre al fatto, se fosse un demone avrebbe già raso al suolo questo posto con le sue mani" il padre del rosso era visibilmente infastidito e stringeva la presa sul figlio, si stava scaldando.
"Signor Houston, credo che lei non sappia, i demoni sono essere infimi e malvagi, oltre al fatto che non mi fido per niente di questo ragazzo. Conosce Hyperion vero ?"
Jace pensò: Testa di merda lo hai davanti, quindi ti conviene abbassare la cresta o mio papà ti fa saltare in aria come un cazzo di petardo.
Matthew fece una faccia sconvolta: "Si che lo conosco, dovrebbe essere il re dei demoni..."
"Esattamente signore, Hyperion distrusse un intera scuola mandando a repentaglio intere vite, chi mi dice che suo figlio non possa fare lo stesso?"
"Mio figlio non farebbe una cosa simile, lei sta completamente sbagliando, non può mettere in mezzo mio figlio per una disputa col re dei demoni"
Altares mostrò le ali molto fiero per poi ridere: "Chi mi dice che lei non stia mentendo per suo figlio ? I demoni sono in grado di fare ogni cosa... magari nemmeno lei sa che ha un demonio per casa"
Matthew si tolse gli occhiali per poi fare un respiro profondo: "Le ripeto che mio figlio non è quello che lei pensa, inoltre non le consiglio di mettere in mostra le sue ali"
"Signor Houston io posso fare quello che voglio, lei deve capire chi ha davanti, io sono il comandante degli angeli e posso mostrare le ali tranquillamente per dirle che se suo figlio farà qualcosa lei ne sarà responsabile" Jace osservò le mani dell'uomo che schioccarono facendo addormentare il rettore.
"Che diavolo..." sussurrò il rosso che però venne preso per un braccio con forza.
"Il giovane viene con me... dovremmo interrogarlo e soprattutto dovremmo verificare chi sia"
"Cosa ?!" Urlarono Matthew e Axel vedendo partire verso la porta l'uomo.
Il primo si girò: "Aspetti ! Posso prima dire una cosa ?" L'uomo guardò il padre dei giovani per poi dire: "Prego signor Houston...dica pure quello che desidera"
Matthew fece un ghigno e i suoi occhi divennero verdi: "Angelo del cazzo tu non toccherai mai mio figlio... lo giuro sulla mia vita..." le ali nere di Matt spuntarono fuori insieme alle miriadi di fulmini verdi attorno a lui.
"C-cosa" sussurrò Altares
"Io sono Hyperion... signor Altares , le conviene levare le sue luride mani da uno dei prossimi eredi del trono demoniaco...non è un avvertimento ma un ordine prima che io ti distrugga come tutta la tua razza"
"Ti adoro papà" rise Jace vedendo la rabbia che aveva ereditato proprio dalla persona che aveva davanti.
Matthew guardò il figlio ridacchiando: "Volete fare voi ragazzi ?"
"Oh si !" I gemelli mostrarono le loro ali per poi scagliare del fuoco nero e blu contro all'angelo facendogli perdere conoscenza.
"Wow che colpo ragazzi, non potrei essere più fiero, usate il potere di vostra madre egregiamente...ora però tocca a me" Matthew mise una mano sull'uomo a terra cancellando la memoria tramite un incantesimo per poi usare la sua voce suadente: "Jace Houston non è un demone, mi sono sbagliato sul suo conto e dopo aver discusso con suo padre sono arrivato alla conclusione che non sarà una minaccia per questo istituto" queste furono le parole pronunciate da Altares quando la situazione venne portata alla normalità. I figli e il padre si scambiarono un occhiolino per poi uscire dall'ufficio
"Ragazzi, pizza va bene stasera ?"
"Certo papà, ce la meritiamo un po' di pizza per quello che abbiamo fatto oggi"
Matthew rise per poi battere le spalle ai figli: "Certo, inoltre, ho dovuto evitare che vostra madre venisse sennò sarebbe stato più noioso questo colloquio"
"Ma tu sapevi che era il comandante angelico ?" Chiese Axel camminandogli a fianco.
"Si, loro non hanno nascosto le loro identità nel mondo umano, io so chi sono ma come potete vedere loro non sanno chi sono io... è stato veramente divertente picchiare qualcuno come lui"
"Papà tu adori qualsiasi cosa connessa alla violenza" rise il biondino.
"Lo sapete non mi passerà mai..." rise nuovamente il padre dei ragazzi per poi abbracciarli

Can I fall for a Demon ? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora