La calma è una virtù che non ho

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"Jace, potresti alzarti ?" Chiese una voce femminile molto ferma.
Il rosso aprì gli occhi vedendo una folta chioma castana davanti a lui, Selene, sua sorella minore lo stava fissando con i suoi occhi castano chiari con una faccia uguale a quella del padre.
"Non rompere, non sono in vena oggi..." il ragazzo si prese in faccia il cuscino da parte della ragazza che iniziò a correre per le scale.
"Oh adesso vedi che te le prendi Selene !" Jace si alzò velocemente per poi fare un salto e piazzarsi davanti alla sorella facendole il solletico.
"Arrenditi Sel!" urlò il fratello maggiore con un ghigno compiaciuto mentre continuava a fare il solletico alla sorella che moriva dal ridere.
"Mi arrendo !" Rise infine la giovane per poi essere lasciata dal ragazzo.
"Oh finalmente ti sei svegliato, meno male che ho mandato Selene!" Ridacchiò la mamma dei due. Jade era vestita per andare a lavoro, portava una camicia nera con sopra un maglione blu, dei pantaloni stretti e gli orecchini azzurri. Jace osservò la madre, a cui più cresceva più assomigliava. Era l'unico della sua famiglia ad essere come lei, del resto i fratelli avevano preso tutto dal padre che stava sorseggiando il suo caffè guardando il telefono.
Persino Matthew era ben vestito aveva la camicia bianca accompagnata da una giacca nera, probabilmente stava per andare a una delle sue riunioni in azienda.
"Matt vuoi anche un cuscino per dormire o hai intenzione di alzarti ?" Chiese Jade al marito che la guardò storto: "Ho i miei tempi Jay Jay, di solito sei tu quella che dorme fino all'ultimo, non so come fai ad essere in piedi... sentivi la mancanza del tuo bambino ?" Chiese Matthew rivolgendo lo stesso ghigno compiaciuto.
"Non tentare di sfottermi, ne paghi le conseguenze solo tu biondino, comunque no oggi mi sono svegliata prima perché devo andare in ufficio a sistemare alcune cose..." la donna venne interrotta dal marito che si posizionò davanti a lei.
"Mai una volta che mi dici che è per vedermi" Matt mise il broncio.
"Ma chi ti vuole vedere di prima mattina" rise la rossa prendendo il giubbino e la sciarpa dall''appendiabiti.
"Non direi così, 19 anni fa non eri della stessa idea quando mi hai svegliato alle 3 di notte per fare sti due qui"
"Papà non mi frega di che fate tu e la mamma la notte, sto bene così" disse Jace evitando di ridacchiare.
Matthew si girò: "In ogni caso mi hai fregato comunque perché sto qua è una tua copia sputata !" Indicò il rosso ancora in pigiama che assunse la stessa espressione contrariata della madre.
"Hai visto gli altri due ? Jace è l'unico che ha preso da me, gli altri due sono il tuo stampo, inoltre eri ben che felice ad alzarti a quella fottutissima ora Matt"
"Mamma ti adoro" disse il rosso salendo le scale, scappando dall'occhiata del padre. Jace decise di vestirsi con un maglione nero con sotto la camicia bianca, riprendendo lo stile della madre. Si mise gli occhiali per poi scendere.
Matthew si stava mettendo il cappotto, ma appena vide Jace disse: "Jade 2 la vendetta... dio mio.. la copia di tua madre sei" rise il biondo per poi abbracciare sia lui che gli altri due figli: "Ci vediamo stasera, andate in università e a scuola mi raccomando... non ho voglia di ricevere chiamate strane"
"Agli ordini capo" dissero i tre figli uscendo con lui.
A volte ai ragazzi il padre poteva far più paura di qualsiasi altra persona, una settimana fa stava per distruggere la faccia al comandante angelico, che tentò di interrogare Jace. Oltre al fatto, che il loro adorato papà era men che meno il re dei demoni, una tra le persone più crudeli al mondo.
"Ci sono delle volte in cui ho timore di nostro padre, in università non si fa che parlare di lui..." disse Axel camminando col fratello: "Tutti si domandano chi siano i suoi eredi, perché sia così... se tratterà mai bene i suoi figli..."
"Axel, sai bene che papà ci ama più di ogni cosa, non saremmo qui sennò. Potrà essere il re dei demoni ma devi pensare che non è solo quello. Papà è anche Matthew Houston, colui che ci ha cresciuti e ci ha amati più di ogni cosa. Lo stesso vale per la mamma, non siamo mai stati maltrattati o messi da parte, ci hanno sempre accontentato"
"Lo so... ma delle volte mi fa strano pensare che anche noi possiamo essere spietati quanto nostro padre..."
"Siamo demoni Axel... è la nostra natura" Jace si interruppe bruscamente quando davanti a loro si posizionarono Jason e Drake.
"Tu guarda chi c'è... i fratellini della sventura" rise l'angelo abbracciando con forza Drake, che non guardava minimamente negli occhi il rosso.
"Cosa c'è Jason, ascolta è prima mattina. Possiamo avere un appuntamento alle 10 ? Ti andrebbe ?" Disse con sarcasmo il maggiore dei due fratelli facendo un ghignetto.
"Credi di far ridere Houston? La tua reputazione è già sotto terra e tra poco troverò il modo di distruggere anche il tuo amato fratellino..." Jason guardò Axel che però aveva uno sguardo serio e senza alcun timore.
"Inoltre voglio capire come mai mio papà non ha interrogato te e tutta la tua famiglia... qualcosa gli avrete fatto..."
Tutti i ragazzi dell'università si erano ammassati per vedere la discussione tra l'angelo e i rappresentanti, sicuramente non sarebbe finita bene.
"Per la cronaca Jason, se hai problemi li hai con me e basta. Tieni mio fratello fuori da questa storia o sarò costretto ad agire di conseguenza." Disse il rosso per poi cercare di andare in classe, ma l'angelo prese per il colletto il giovane tirandolo su.
"Ma cosa !?" Disse il ragazzo tenendo le mani del biondo.
"Non hai capito niente eh... io non avrò pace finché tu e tutta la tua famiglia perirete, non sarai mai in grado di fermarmi"
Gli occhi di Jace avevano preso la sfumatura azzurra che aveva nella sua forma da riccio, stava perdendo la pazienza tanto che iniziò a respirare a fatica.
"Lascia mio fratello Jason... non ti conviene farlo arrabbiare. Jace può essere molto pericoloso se spinto al limite della sua pazienza" Axel cercò di tirar giù il suo gemello ma venne spinto via dall'altro angelo.
"Ah si ?" Jason caricò uno schiaffo che però non colpì la persona davanti a lui, qualcuno si era messo in mezzo a quella lotta. E quel qualcuno era Drake. Il castano si era posizionato proprio davanti al giovane demone prendendo in pieno il colpo.
Jace prese tra le braccia il giovane che gli piombò addosso, lo guardò con i suoi occhi ambrati per poi andare verso Jason.
Il braccio del rosso si mosse da solo e colpì il biondo in volto : "Questo è per tutte le volte che mi hai picchiato" ghignò al giovane che aveva in braccio per poi camminare verso l'infermeria.

Can I fall for a Demon ? Where stories live. Discover now