3. L'Assassino e l'asta

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*PRE NDA*

No, non è un nuovo capitolo, ho solo diviso il precedente in due parti vista la considerevole lunghezza. Buona lettura!

***


Tintinnii di risate, rumore di cristallo, urla concitate: quando mi risvegliai, capii di esserlo solo grazie ai rumori che mi attorniavano e alle grida frenetiche di un uomo che mi echeggiavano nelle orecchie. «Il pezzo forte della serata è questo splendido marchesino!» Sentii rimbombarmi la testa. Non vedevo nulla. Tutto era nero.

Ero bendato. Per qualche strana ed allarmante ragione il corpo non rispondeva ai comandi: avevo gli arti molli, la gola in fiamme ed ogni centimetro di pelle infuocato come lava. Non riuscivo neppure a muovermi e perfino respirare sembrava complicato, ogni inalata d'ossigeno uno sforzo per gonfiare la gabbia toracica.

Intanto, delle esclamazioni estasiate mi esplosero nella testa. Non avevo idea di dove diavolo mi trovassi, sapevo solo che ero in ginocchio e mani e piedi erano legati, vista la pressione che avvertivo intorno a polsi e caviglie. Inoltre, a giudicare dalla sensazione di freddo che provava la mia pelle a contatto col pavimento, dovevo essere nudo. Nel senso di completamente nudo.

«Si dichiarano aperte le offerte!» urlò di nuovo la stessa voce maschile di prima. Era difficile distinguere tutte le parole, ma pian piano riprendevo coscienza del mondo che mi circondava.

«Offro trentamila pezzi d'oro!» Percepii quel grido da qualche parte in fondo alla sala. Non avevo idea di quanto fosse grande, ma la voce tendeva a rimbombare in una eco e questo mi faceva pensare ad una zona piuttosto ampia e chiusa. La testa mi doleva come se qualcuno l'avesse ripetutamente sbattuta contro un muro di pietra.

«Sono colpito, davvero niente male per una prima offerta!» E continuò così.

«Settantamila!» urlò qualcuno.

«Novantamila!» La folla si zittì. Sentii i passi dell'uomo dalla voce squillante incombere verso di me, ed io inalai un sospiro, furioso nel sentirmi tanto impotente. Perché non riuscivo a muovere un solo muscolo? Digrignai i denti, ma anche quel gesto si rivelò vano.

«Forza signori!» urlò il sudicio individuo, che si era acquattato alle mie spalle con torbide intenzioni: non importava che non lo vedessi, era talmente goffo ed ingombrante che riuscivo a sentirlo anche senza le sue grida di giubilio. Mi afferrò i polsi legati e subito accadde qualcosa di strano. «Guardate che pelle, guardate com'è candida! E vi assicuro che è molto morbida!» continuò, facendo scorrere un dito su tutta la lunghezza dell'avambraccio.

La sensazione fu sconvolgente: era come quell'elettricità che si avvertiva dopo le giornate di pioggia intensa e fulmini feroci, ed era come se riuscisse a passarmela direttamente dalle dita, facendomi venire la pelle d'oca. Le mie labbra gorgogliarono un basso gemito e, dentro di me, capii cosa mi avessero fatto. Ero stato drogato. I bastardi mi avevano drogato!

«Offro centomila pezzi d'oro!» urlò una voce femminile.

«Sì, avanti così signori, iniziamo a riscaldarci!» continuò il tizio, chiaramente emozionato, facendo scorrere le viscide mani sul mio petto, per provocare altre sensazioni di piacevole languore. «Guardate i suoi capezzoli, non sono rosa come boccioli?» chiese alla folla, stuzzicandoli fra pollice ed indice quasi il mio corpo fosse un gioco. Fu troppo.

«Ahh-!» ansimai, inarcando la schiena, cieco ma non impaurito. Furioso, invece. Erano dei luridi vermi, era una dannatissima droga. Ero l'assassino di Skys Hollow, come potevo essere umiliato così?

Le cronache dell'Assassino 1 - Sfavillo | 𝑩𝒐𝒚𝒙𝑩𝒐𝒚 |Where stories live. Discover now