7. L'Assassino e il veleno

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*PRE NDA*


No, non è un nuovo capitolo, ho solo diviso il precedente in due parti vista la considerevole lunghezza. Buona lettura!

***


Non appena misi piede nelle mie stanze, i servi mi vennero incontro, preoccupati. «Che vi ha detto?» chiese la più anziana, Lydia. Sorrisi, alzando le spalle, emulando una tranquillità che non mi apparteneva.

«Nulla di particolare.» liquidai. Nessuno doveva capire che fossi in conflitto con la Valide, altrimenti quando sarebbe venuto il momento di farla fuori, la prima persona a cui avrebbero pensato sarei stato io.

«Ah si?» disse, sollevata ma anche un po' delusa dal non poterne sparlare. Mi stravaccai sul letto, improvvisamente stanco, stropicciandomi il volto fra le mani.

«Ma ditemi...» Feci finta di sembrare abbastanza annoiato da voler incominciare una conversazione frivola senza alcun fine. «Cosa sapete della Valide?» sollevai i polpacci, facendoli ciondolare avanti e indietro, in una posa distratta. I servitori si lanciarono degli sguardi d'intesa, come se quella domanda li toccasse direttamente. «Be'?» A giudicare dalla reazione, dovevano possedere informazioni interessanti.

«Lo volete davvero sapere?» mi chiese una serva dai corti capelli neri nascosti fra il velo arancione e la pelle olivastra, come se non aspettasse altro che un cenno d'assenso per cominciare a raccontare il pettegolezzo.

«Assolutamente!» risposi, come una di quelle persone affamate di scandali che affollavano i balli di Skys Hollow. Qualsiasi informazione poteva rivelarsi utile.

Gli occhi le brillarono, pronta a raccontare la notizia succulenta. «In realtà la Valide non era la prima Kadin del precedente Sultano!» disse, come se fosse stata la notizia più eclatante di tutta Costantinopoli. Ne fui deluso.

«Non era la prima moglie. E quindi?» replicai, con un sopracciglio alzato. Lei strabuzzò gli occhi, come se non cogliessi l'importanza dell'informazione.

«E quindi l'attuale Sultano, Selim II, non sarebbe mai dovuto diventarlo!» esclamò agitando un dito, con una valanga di braccialetti che le dondolavano al polso. Un'altra serva la interruppe: «Dovete sapere che solo il primogenito della prima moglie può diventare Sultano.» spiegò diligentemente. Le serve si raccolsero intorno al letto con una serie di cuscini di seta. Mi rizzai a sedere.

Le cose diventavano molto interessanti. Come ci era finito il figlio della seconda moglie a fare il Sultano?

«Continuate.» Le pregai, cercando di contenere un sorrisetto.

«La Valide, a quel tempo chiamata Roxelana, non appena fu nell'harem divenne la preferita dell'Imperatore e subito diede alla luce diversi figli, fra cui l'attuale Sultano.» iniziò a narrare, con la fluidità di chi aveva già raccontato quella storia, quasi l'avesse letta su un libro di fiabe orientali. «Ma c'era già una prima moglie e anche un erede al trono. Lei si chiamava Rosa di Primavera e suo figlio Mustafa.» Alcune un po' più grandi chiusero gli occhi, come colte dal ricordo.

«Il nostro Sultano è una magnifica persona, ma Mustafa era unico, come un'ondata di allegria. Tutto il popolo lo amava, pronto ad averlo come Sultano!» commentò un'altra con tono appassionato. Un dettaglio balzò alla mia attenzione: era.

«Roxelana, pur di diventare Valide, si inventò una strategia meschina: provocò Rosa e le due cominciarono a picchiarsi. Alla fine Roxelana fece pensare a tutti che Rosa l'avesse aggredita e addirittura minacciata di morte!» esclamò. Annuii, cercando di seguire il ragionamento di quegli intrighi di corte.

«Rosa era una persona gentile, era lei ad essere una rozza maleducata!» strillò la voce femminea dell'unico eunuco presente.

«Tamir! Bada a come parli, è pur sempre la nostra Valide!» lo riprese Lydia. Lui alzò gli occhi al cielo, coprendosi il volto tutto truccato con il velo rosso. C'erano alcuni eunuchi che vestivano come ogni altro funzionario di corte, ma c'erano altri che invece preferivano gli abiti femminili.

Le cronache dell'Assassino 1 - Sfavillo | 𝑩𝒐𝒚𝒙𝑩𝒐𝒚 |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora