PARTE 31 INNOCENTE

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-THEO-

Eccomi qui, chiuso in questa cella fredda silenziosa e decisamente stretta per me, abituato a vivere dentro una villa mi irritò dover stare dietro queste quattro pareti così piccole.
Steso sul letto con il braccio dietro la testa a farmi da cuscino guardai il soffitto e non potei fare altro che pensare, il tempo si fermò totalmente e decisi di dormire un pò per far si ché il tempo passi più in fretta quindi chiusi gli occhi e non realizzai quanto scomodo sia il letto fino a quando non provai ad addormentarmi.
L'unico aspetto positivo è che sono in cella da solo senza nessun prigioniero fastidioso.
Non riuscendo a prendere sonno riaprì gli occhi e pensai a Davina, spero che lei e Liam stiano bene e che non si caccino nei guai.
Sentì la porta che conduce alle celle aprirsi, guardai verso di essa e vidi il partner del padre di Liam.
Non vale il mio tempo così lo ignorai e riguardai il soffitto decisamente più interessante di lui.
Si fermò davanti alle sbarre e sentì chiamare il mio nome

Derek: Theo raeken.. accusato di aver ucciso Nathan lopez, solo lui finché non troveremo altre prove.

Theo: non troverete niente

Precisai con tono superficiale

Derek: dopo aver interrogato gli altri presenti alla festa tutti affermano che non ti avevano più visto, prima ancora che partisse il gioco

Ammise mantenendo un tono chiaro e preciso

Theo: anche Liam non ha partecipato al gioco, sono sempre stato con lui!

Feci presente cominciando lentamente a tamburellare con il piede

Derek: non sempre

Lo guardai e lo vidi a braccia conserte con lo sguardo concentrato su di me così sridacchiai

Theo: si è vero, sono andato a cercare mia sorella

Derek: parlami del coltello, sono presenti le tue impronte su tutto il manico

Mi chiese accusandomi

Theo: l'ho usato per sbucciare una mela! è ovvio che avesse le mie impronte

Derek: davvero? Allora rispondi a questa domanda..

Sospirai e mi spinsi su mettendomi seduto rivolto verso di lui, unì le mani e lo guardai fingendo di cennare un sorriso

Derek: abbiamo anche interrogato tua sorella, le abbiamo chiesto di verificare e alla fine ha trovato il coltello che non riusciva a trovare

Non capì dove volesse arrivare e simulai un applauso lento e ironico

Theo: perdona l'emozione ma solitamente mia sorella non trova mai niente. Vieni al punto

Derek: quel coltello è a casa tua adesso, ma quello che hai usato per uccidere Nathan lo teniamo noi qui

Interessante, questo tipo mi ha incastrato proprio per bene, chiunque sia per entrare così facilmente in casa mia deve conoscere il sovrannaturale.
Dev'essere di certo così perché non riesce a far fiutare il suo odore.
Guardai l'agente e continuava a fissarmi strizzando leggermente gli occhi, mi alzai e camminai lentamente verso di lui ridendo

Theo; è inutile che cerchi di controllare il mio battito cardiaco, non sto mentendo!

Derek: oppure sei in grado di controllarlo

Azzardò avvicinandosi ancora più vicino alle sbarre

Theo: se sei così sicuro significa che sei bravo, forza.. ti sfido!

 ti sfido!

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