Prologo

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Oggi cerco ancora di resistere
(Prologo)

Un dolore sordo recide il mio petto bruciante. Tento di strapparmi anche la pelle per lenire il mio malessere. Un male profondo, ancorato nel più buio dei miei pensieri.
Quello squarcio, più lo guardo e più non riesco a sopportarlo, non riesco a proseguire la mia vita come avevo sempre fatto. Mi reputo ormai storpio; osservato da tutti. Vedo nei loro occhi la compassione, il loro dispiacere; ma forse è solo la mia testa bacata a farmi vedere tutto ciò. Evito la luce del sole, la mia pelle è troppo sottile, e brucia sotto i raggi. La notte è mia amica, il buio non rivela le mie brutture, ma le copre con la sua oscurità. Ormai anche la mia anima è nera, ricoperta da quel velo di insoddisfazione perenne. Sono un fallimento continuo, niente mi rende felice, vorrei tornare indietro, avvolgere il nastro della vita e ricominciare da zero. Cerco qualcuno con cui condividere le mie sofferenze; mentre navigo con il pensiero, guardando nel vuoto di fronte a me, un nome attira la mia attenzione: "sostenitori dello spirito, invocatori della luce". Osservo quell'etichetta luccicare sotto i raggi lunari; sposto lo sguardo all'angolo del portone, una musica, delle intonazioni arrivano al mio udito, cerco di avvicinarmi il più possibile; sembrano canti, o lamenti. Sono troppo vigliacco per farmi vedere. Spio, ma corro nella direzione opposta con i timpani fumanti da quella melodia straziante.
Non ho più fiato, cerco di respirare e il mio sguardo intravede il mare. Ho bisogno di respirare aria pura; avrò corso per un bel po' per essere arrivato fin qui. Quella luna che prima mi ha accompagnato per la strada, ora riflette tutta la sua bellezza su quella piatta acqua scura, facendola scintillare. Salgo su quel rivelino, allargo le braccia è inspiro aria salmastra. Vorrei gridare, liberare i miei polmoni oppressi dal peso della vita. Ho voglia di volare in quella immensità, ma rimango lì immobile. Abbasso il mio capo e una lacrima riga il mio viso grinzoso, non me ne rendo conto fino a che non cade nell'immenso mare sotto di me, pesante come un macigno che schiaccia la mia spina dorsale e non mi permette di camminare in modo eretto. Inizio a pregare. Prego Dio di liberarmi, di alleggerire il mio dolore, di aiutarmi a sorreggere il mio peso, a farmelo percepire più leggero di ciò che è. Le parole escono come fiume in piena, sono disperato e ho bisogno di un forte aiuto per liberarmi.

Senti il mio dolore
Interimo, adapare
Senti il mio dolore
Liberami, liberami
Latire
Latiremo
Senti il mio dolore
Liberami
Rendi soave questo dolore
Percepiscimi, percepiscimi, mi mutilarono
Matiremo
Liberami
Omenare imperavi emulari, ameno
Omenare imperavi emulari, ameno
Liberami, attenuami il dolore
Attenua il mio dolore
Attenua il mio dolore
Liberami, Signore
Allevia il mio dolore mio Re
Attenua il mio dolore
Attenua il mio dolore
Toglimi il dolore mio Signore
Liberami
Rendi soave questo dolore
Percepiscimi, percepiscimi, mi mutilarono...

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