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Quando riuscì a vedere finalmente la sorella adottiva minore di persona, Ginger sentì effettivamente un piccolo peso scivolarle via dalle spalle: Jennifer era sveglia, seduta sul lettino ospedaliero su cui aveva trascorso la notte, e nulla nel suo aspetto fisico lasciava presagire che ci fosse qualcosa di serio che non andava; senza indugiare un solo istante, la più grande si precipitò a sedersi sul bordo del lettino per stringere la minore in un caloroso abbraccio che venne subito ricambiato.

Pamela non era presente nella stanza perché stava discutendo col dottore che si era occupato di Jennifer, Keith era in asilo mentre Demi Richard era a casa di Lindy e Nick: Ginger aveva chiesto alla moglie del batterista se poteva occuparsi di lui durante la sua assenza, perché non aveva alcuna intenzione di fare un passo indietro e presentarsi da David, correndo il serio rischio di ritrovarsi faccia a faccia con la puttanella americana per cui era stata scaricata; per sua fortuna, Lindy si era dimostrata fin da subito disponibile e non le aveva rivolto nessuna domanda curiosa od insistente.

"Mio dio, Jen, neppure immagini lo spavento che mi hai fatto prendere!" esclamò la rossa, sciogliendo l'abbraccio ed allontanandosi per prima "quando mommi è rientrata dal negozio tutta trafelata e mi ha detto quello che era successo, io... Ti giuro che non so come sia riuscita a restare a casa coi bambini per tutto il pomeriggio e tutta la sera senza uscire di testa, perché ti assicuro che ho rischiato d'impazzire!"

"Mi dispiace" mormorò la mora, con uno sguardo triste "non volevo far preoccupare nessuna di voi... Speravo di non avere più nulla a che fare con gli ospedali dopo... Insomma, lo sai anche tu... Dopo quello che è successo ad agosto..."

"Lascia perdere quello che è successo al tuo compleanno: hai capito di aver sbagliato ed è questo ciò che importa veramente, ed avevamo anche concordato di non tirare fuori mai più questo argomento. E non scusarti per quello che è successo ieri, perché tu non hai alcuna colpa... Vuoi dirmi cosa è successo? Mommi mi ha accennato ad un mancamento, ma non ha aggiunto altro"

"Sono svenuta dopo aver fatto una corsa" spiegò Jennifer con una punta d'imbarazzo nella voce, arrossendo lievemente "Danny mi ha proposto una corsa giù in collina per sfogarmi, proprio come facevamo da bambini, ed io credo di avere esagerato un po'... Ohh, sono un completo disastro! Povero Danny: adesso si sentirà terribilmente in colpa perché è stato lui a proporre di fare quella corsa, ma non è affatto così! Lui voleva solo aiutarmi a distendere un po' i nervi!"

"E perché avevi bisogno di distendere un po' i nervi?".

Jen si rese conto troppo tardi che nella foga del momento si era lasciata scappare molto più di quello che avrebbe voluto; provò a rimediare, minimizzando le sue stesse parole e cercando di cambiare argomento, ma Ginger iniziò ad insistere così tanto che alla fine la più piccola si ritrovò costretta a cedere ed a confessare la verità.

"Sono molto preoccupata per te, Ginger, vedo quanto stai soffrendo e soffro anche io a mia volta perché non è giusto".

La confessione di Jennifer provocò un tuffo al cuore nella rossa, che avvertì il peso di un nuovo macigno sulle spalle: concentrata com'era sulle proprie sventure personali, non si era resa conto di averle trasformate in problemi anche delle persone che la circondavano; se Jen era così stressata da avere avuto perfino un mancamento improvviso al termine di una corsa a perdifiato, la colpa era solo ed esclusivamente sua.

"Ohh, Jen... Mi dispiace tanto, io non..." prese a balbettare la più grande; adesso era il suo sguardo ad essere dispiaciuto e triste "sono grata di tutto quello che tu e mommi state facendo per me, e per essermi così vicina, ma non devi stressarti al posto mio. Non è necessario che tu non dorma di notte per quello che sta accadendo a me: sono cose che succedono, è un brutto periodo come tanti altri e presto o tardi passerà... Anzi, sono certa che passerà molto prima di quello che penso. Passerà così in fretta che quasi non me ne renderò conto".

Empty Spaces; Pink FloydDove le storie prendono vita. Scoprilo ora