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1977, marzo.











“Ragazzi, non potete immaginare quanto sia contento di tornare in Inghilterra!” esclamò Nick, lasciandosi cadere su una delle poltroncine che c’erano nella hall dell’albergo in cui risiedeva con il resto del gruppo; su un divanetto posizionato di fronte, c’erano anche David e Rick. Roger, da quello che sapeva, doveva essere ancora in camera “non ne posso più di questo tour”

“Allora mi dispiace essere proprio io ad infrangere le tue aspettative, ma devi sapere che il tour non è affatto finito: torniamo in Inghilterra perché dobbiamo esibirci anche lì” intervenne Richard, aspirando una boccata di fumo dalla sigaretta che aveva stretta nella mano destra e rilasciandola dalle labbra socchiuse; Juliette odiava vedere il marito fumare, e quindi lui era costretto a soddisfare il suo unico vizio solo quando era lontano da casa, come in quel caso: quella che si stava gustando, difatti, sarebbe stata la sua ultima sigaretta per un paio di settimane, perché non poteva rischiare di tornare dalla moglie con i vestiti che puzzavano di fumo.

Nick rispose con una risata sarcastica ed accese a sua volta una sigaretta.

“Ha! Molto spiritoso, lo so che mancano ancora alcuni mesi alla fine del tour, visto che l’ultima tappa l’abbiamo a Montreal a luglio, io mi stavo riferendo alla piccola pausa che abbiamo prima delle esibizioni in Inghilterra. Non ditemi che non siete ansiosi di tornare a casa”

“A me mancano tutti terribilmente” commentò Rick, riferendosi proprio a Juliette, Gala e Jamie “anche se so che ogni volta è questione di pochi mesi, e che nel mezzo di un tour ci sono sempre delle pause, diventa sempre più difficile distaccarsi da casa. Sarebbe tutto molto più semplice se anche le proprie famiglie potessero spostarsi insieme a noi”

“In quel caso non ci si annoierebbe mai” commentò a sua volta Nick, immaginandosi per un secondo come sarebbero stati i prossimi tour se al proprio fianco avesse avuto sempre Lindy, Chloe e Holly; non aggiunse altro perché si aspettava un intervento anche da parte di David, ed invece quest’ultimo continuò a fumare a sua volta con il viso rivolto altrove. Dallo sguardo che aveva negli occhi, il batterista non era neppure sicuro che avesse prestato attenzione alle loro parole “… Ma a quanto pare c’è qualcuno che non la pensa come noi, ehh David?”

“Mh?” finalmente, dopo aver ricevuto una leggera gomitata all’altezza delle costole, l’attenzione del chitarrista si focalizzò sui compagni di band “cosa? Avete detto qualcosa?”

“Io e Rick stavamo parlando della pausa dal tour, e di quanto siamo contenti di ricongiungerci con le nostre famiglie”

“Ohh, sì… Giusto… Giusto…” né Nick né Rick potevano saperlo, ma il motivo che si nascondeva dietro l’improvvvisa assenza mentale di David era lo stesso per cui loro erano così sorridenti ed allegri: l’imminente ritorno a casa; e non sapevano nulla perché Gilmour non aveva ancora raccontato una sola parola riguardo a quello che era successo poco prima della loro partenza, né tantomeno li aveva messi al corrente della pretesa che Ginger aveva avanzato e che si aspettava di vedere soddisfatta.

Aveva rimandato quella questione finché gli era stato possibile, fingendo perfino che non fosse mai accaduto nulla, ma ora non poteva più farlo: sapeva che al proprio rientro sarebbe stata questione di poche ore prima che Ginger iniziasse a tempestarlo di chiamate per conoscere il verdetto, quello che non sapeva era come informare il resto del gruppo.

Roger, in modo particolare.

Mason e Wright si scambiarono una rapida occhiata allarmata: la risposta del chitarrista non solo non li aveva convinti affatto, ma aveva confermato il sospetto che era accaduto qualcosa di cui loro erano all’oscuro.

Empty Spaces; Pink FloydDove le storie prendono vita. Scoprilo ora