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1977, gennaio.










Nonostante gli voltasse le spalle e si trovasse ad un paio di corsie di distanza dalla sua, Roger riconobbe immediatamente la donna bionda che stava osservando delle bambole di pezza di diverse dimensioni, e si affrettò a raggiungerla, richiamando la sua attenzione quando si ritrovò alle sue spalle.

"Salve, signora Anderson".

Pamela Rose Anderson distolse immediatamente lo sguardo assorto dai numerosi giocattoli colorati e si voltò; sgranò leggermente gli occhi azzurri quando si accorse che le orecchie non le avevano giocato alcuno strano scherzo, e che la persona che aveva pronunciato il suo nome, e che si trovava davanti a lei, era proprio Roger.

Si soffermò ad osservarlo con attenzione: non c'era più alcuna traccia del giovane che aveva visto l'ultima volta, con i capelli lunghi fin quasi a metà petto, il viso tumefatto e l'espressione sofferente di chi gli era appena crollato il mondo intero sulle spalle; adesso il giovane uomo davanti ai suoi occhi aveva i capelli corti e scalati che gli sfioravano la base del collo, con alcuni ciuffi più corti che gli ricadevano sulla fronte, un viso sereno ed un sorriso allegro sulle labbra carnose.

Anche il suo modo di vestire era cambiato completamente: niente vestiti neri, niente maglioni a collo alto, niente stivaletti rialzati e niente pantaloni a zampa d'elefante; al posto loro, indossava un paio di scarpe da ginnastica, dei jeans scuri, ed una giacca in pelle con il colletto in pelliccia nero.

Da sotto la giacca, la donna riusciva ad intravedere il colletto di una camicia bianca ed un maglioncino blu.

Il cambiamento di look era così profondo ed evidente, e contrastava così tanto con quello precedente, da lasciare Pamela sbalordita e senza parole; e se non fosse stato per l'altezza, per il fisico magrissimo e per i tratti facciali così particolari ed inconfondibili, avrebbe fatto fatica a riconoscerlo.

"Mio dio, Roger, ma sei proprio tu?"

"Sì, signora Anderson, sono io" rispose lui, continuando a sorridere, e la donna gli rivolse un altro sguardo da capo a piedi.

"Ohh, giuro che per poco non ti riconoscevo! Ma guardati quanto sei cambiato! Cosa ti è successo?".

Pamela intuì da sola qual'era la risposta a quella domanda appena qualche istante più tardi, dopo aver terminato di pronunciare quella domanda, nell'esatto momento in cui sentì una voce femminile pronunciare ad alta voce il nome del bassista e vide apparire una giovane donna con addosso una vistosa e voluminosa pelliccia bianca; e la sua sorpresa aumentò ancora di più quando si accorse che la donna stava spingendo una carrozzina.

"Eccoti qui, si può sapere perché sei spa..."

"Carolyne, devo presentarti una persona" il bassista non lasciò il tempo alla giovane donna, che lo stava fissando con un'aria contrariata, la frase e le passò il braccio sinistro attorno ai fianchi, per poi indicarle Pam "Carolyne, lei è Pamela. Pamela, questa è Carolyne. Mia moglie".

La sorpresa della donna aumentò ancora di più, se possibile, perché si aspettava che la sconosciuta fosse la compagna del bassista e non la moglie, ma ad un'occhiata più approfondita si rese conto che non poteva essere altrimenti dato che entrambi indossavano all'anulare sinistro la classica fede nuziale dorata: non c'era alcun dubbio a riguardo, non solo si era sposato, ma lui e la moglie non avevano perso tempo ad allargare la famiglia.

"Molto piacere" disse Pam con un sorriso di cortesia che venne ricambiato dalla bionda, che però non disse nulla di rimando; si limitava a fissarla in silenzio, con uno sguardo leggermente corrucciato, come se la stesse studiando "ma mi sembra di capire che ci sia anche qualcun altro qui, o sbaglio?".

Empty Spaces; Pink FloydDove le storie prendono vita. Scoprilo ora