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Roger non aveva prestato particolare attenzione alle parole di David e l'aveva accantonata come una semplice battuta; era consapevole di non avere davanti a sé una strada in discesa, ma al tempo stesso era estremamente convinto delle proprie capacità e certo di riuscire a raggiungere il proprio obiettivo.

D'altronde, era solito ottenere sempre quello che voleva, quindi perché non doveva essere così anche in quell'occasione?

La sua intenzione era quella di trovare il momento giusto, in Studio, per avvicinarsi a Carolyne e tentare di nuovo di spiegarle le proprie ragioni e di chiederle scusa per il proprio comportamento; aveva perfino provato un discorso davanti al proprio riflesso in uno specchio a casa per essere certo di usare le parole perfette, ma quando il weekend passò ed arrivò lunedì, si ritrovò proprio malgrado davanti ad un ostacolo che non aveva preso in considerazione: al suo arrivo, la giovane donna non c'era.

La sua postazione era vuota e rimase vuota per tutto il resto della giornata, eppure il bassista non lo trovò così strano come particolare: poteva avere avuto un impegno imprevisto, o forse aveva avuto qualche lieve problema di salute; neanche il giorno seguente si preoccupò, ma iniziò a cambiare idea quando i giorni si trasformarono in una settimana e la sua assenza prolungata era diventata ormai sospetta.

Capì finalmente che cosa si nascondeva veramente dietro l'assenza da lavoro della giovane segretaria quando la settimana successiva il loro agente, Steven, entrò nel loro Studio di registrazione con un'aria sconcertata ed in mano un foglio, rivolgendogli una domanda diretta senza prima salutare; e quel comportamento non preannunciava nulla di buono, perché tutte le altre volte che si era presentato da loro con una faccia simile si erano sempre trovati in mezzo ai guai.

"Roger, ma si può sapere che cosa hai combinato?"

"Che cosa ho combinato?" ripeté il bassista corrucciando le sopracciglia, sforzandosi di capire a che cosa si stava riferendo il loro agente.

"Cercherò di essere più diretto, in modo che tu capisca subito a che cosa mi sto riferendo: che cosa hai fatto con esattezza per spingere la vostra segretaria a dare le dimissioni?"

"Che cosa?" Roger spalancò gli occhi e sbatté le palpebre, frastornato, mentre sia Nick che Rick si girarono verso di lui perplessi, perché erano gli unici a non essere a conoscenza di niente di quello che era successo "Carolyne... Carolyne ha dato le dimissioni?"

"Sì, mi ha fatto recapitare questo foglio in cui ha scritto che non è più in grado di svolgere questo lavoro a causa di certi atteggiamenti che hai nei suoi confronti. Che cosa vuol dire certi atteggiamenti? Cosa hai fatto o detto a quella ragazza?"

"Chiedete a David, lui vi spiegherà tutto. Io non ho tempo da perdere" Roger lasciò letteralmente cadere a terra i fogli che aveva in mano, ed uscì così in fretta dalla stanza che non si preoccupò di prendere la giacca, dimenticandola sull'appendiabiti; Steven era sconvolto, e così come Nick e Rick si voltò in direzione di Gilmour per avere almeno da lui delle spiegazioni.

E le spiegazioni arrivarono sottoforma di quattro parole, che dicevano tutto e niente allo stesso tempo.

"È una lunga storia".












Roger si precipitò immediatamente all'appartamento di Carolyne.

Non perse nemmeno tempo a parcheggiare in modo corretto la sua macchina sportiva, e quando uscì vide un'altra cosa che lo lasciò ad occhi spalancati: davanti al complesso di appartamenti in cui abitava la giovane donna c'era il furgone di una ditta di traslochi, e non poteva trattarsi di una semplice coincidenza.

Sapeva molto bene, per esperienza personale, che in situazioni simili le coincidenze non esistevano.

Così come si era precipitato fuori dagli Studi di registrazione, allo stesso modo si precipitò dentro l'edificio, salì fino al quinto piano e davanti ai suoi occhi apparve la prova concreta e definitiva che spazzava via ogni possibile dubbio: la porta dell'appartamento di Carolyne era spalancata e sia sul pianerottolo che subito nell'ingresso erano accatastati degli scatoloni di cartone dalle diverse dimensioni, tutti già chiusi ed etichettati.

Empty Spaces; Pink FloydDove le storie prendono vita. Scoprilo ora