CAPITOLO 156

1.3K 41 182
                                    

«Cosa ci fai qui, Degorio?» Ripetei ma, nonostante l'interlocutore non fosse lui, il mio sguardo non riuscì a lasciare quello di Rubyo.

Speravo che leggesse, nei miei occhi, quanto lo stessi supplicando di darmi una spiegazione, un motivo, una scusa.

Qualunque cosa, purché mi desse modo di continuare a fidarmi di lui.

Ma non ottenni niente di tutto ciò.

«Ora è dalla nostra parte.» Disse solo, mentre io, immobile, osservavo le labbra di Rubyo richiudersi dopo aver pronunciato quelle parole.

Nostra? Nostra di chi? 
Io e lui facevamo ancora parte dello stesso insieme?

Indietreggiai, un sorriso amaro dipinto sul volto.

«È dalla nostra parte...» Ripetei, incredula.

Un'emozione stava iniziando ad annodarmisi in petto. 

Ma quella che inizialmente fraintesi come rabbia, si rivelò in realtà essere la forma più pura di delusione che avessi mai provato.

Non era quella la riunione che avevo sperato, non me l'ero immaginata così.

Avevo sempre creduto che, il momento in cui ci saremmo rivisti, mi sarei sentita nuovamente completa e, per un attimo, lo avevo creduto davvero.

Quando nel bosco avevo sentito la voce di Rubyo e poi lo avevo visto, toccato e mi ero accertata che non stessi delirando o sognando, ma che fosse realmente lui, lì con me... lo avevo creduto davvero.

Ma poi avevo sentito un'altra voce, avevo visto un altro volto, di una persona che non ero riuscita a toccare perché Rubyo mi aveva fermata prima.
Per una volta, non per proteggere me, come un tempo, ma per proteggere lui, l'altro, Degorio. 

E ora con quel suo silenzio, cosa stava cercando di ottenere?
Volevo fidarmi, ma non sapevo più cosa credere.

Ero stata delusa troppe volte.
Ero stata tradita troppe volte.

Mi schiarii la voce con un colpo di tosse, deglutendo un improvviso groppone alla gola.

Cosa era successo in quei sei mesi per far si che Rubyo cambiasse così tanto, fino ad arrivare al punto di fidarsi della persona che un tempo aveva provato a violarmi?

Lo credevo impossibile, eppure avrei potuto capirlo, comprenderlo, accettarlo, se solo lui mi avesse spiegato.

Uno spasmo inconscio spinse gli angoli delle mie labbra verso il basso.

Mi sforzai di ignorare quel crescendo di emozioni in me, di riportare la mia bocca alla sua posizione neutrale, ma il risultato fu solo una smorfia appesantita dal disprezzo del mio sguardo che non riuscii a nascondere in nessun modo.

No, non era vero.
Non lo disprezzavo... o almeno era ciò che volevo obbligarmi a credere.

Avrei potuto ripudiare tutto il Regno, ma non Rubyo, lui mai... o almeno era ciò che avevo sempre pensato.

Scattai, voltandomi nella direzione opposta.

Non potevo permettermi che vedesse quello sguardo sul mio volto.
Non potevo permettermi che pensasse che io non lo volessi più nella mia vita.

Gli occhi avevano ripreso a bruciare ma, questa volta, le lacrime che ne sarebbero uscite non sarebbero state di gioia.

«Capisco.» Riuscii a dire solo, dopo essermi assicurata che la mia voce risultasse ferma.

Ma in realtà non capivo.
Non capivo proprio.

Eppure avevo deciso di credergli, avevo deciso di fidarmi.
Perché lui era Rubyo, il mio Rubyo, la mia casa.

Royal Thief IIIWhere stories live. Discover now