CAPITOLO 166

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Non potevo ancora definirlo un vero e proprio sonno ristoratore, ma quella notte dormii meglio delle precedenti.

Era la prima volta, da quando Rubyo era tornato, che respirare mi sembrava più facile. 

La sua presenza, in ogni mio pensiero, era ancora costante, eppure adesso il mio petto sembrava improvvisamente essersi liberato da un peso, lasciando abbastanza spazio ai polmoni per espandersi.

Probabilmente era stata la chiacchierata con Dollarus del giorno prima ad alleggerire, seppur un minimo, la mia coscienza.

E per quanto mi sarebbe piaciuto poter dire che quel mio improvviso miglioramento d'umore fosse dovuto al suo atteggiamento così maturo e comprensivo, che lo aveva portato ad accettare l'improvvisa ed indesiderata presenza di Degorio, ciò che in realtà mi rifiutavo di accettare era la speranza che le sue parole mi avevano fatto ritrovare.

E ora, a quella speranza, mi ci stavo aggrappando al punto di far diventare le nocche bianche.

«Non arrendetevi.» Aveva detto e ora non potevo far a meno di pensarci, di crederlo davvero.

Quelle parole mi rimbombavano ancora nelle orecchie.

E va bene.

Non mi sarei arresa.
Non mi sarei arresa e mi sarei opposta ai miei timori.

Avrei trovato il coraggio per porre, a Rubyo, l'unica domanda che più di tutte mi spaventava, l'unica domanda la cui risposta avrebbe potuto salvarmi, o distruggermi.

Ma il matrimonio era alle porte.
Non c'era più tempo.

Afferrai l'arco e la faretra che Thui mi aveva preparato la sera precedente.

Una volta.
Glielo avrei chiesto una volta soltanto.

E mi sarebbe bastata.
No, me la sarei fatta bastare.

E avrei accettato qualsiasi risposta, per quanto male questa potesse fare.

Rigirai l'arma tra le mani.

Mi fece uno strano effetto impugnare un oggetto lavorato nel legno e il fatto che, solitamente, Nai Nai fosse l'unica a possederne uno, mi fece capire quanto sacro fosse per i Rayag l'Approvvigionamento.

Era così che chiamavano la caccia nuziale, praticata alla vigilia dei matrimoni, una delle più antiche tradizioni della Tribù e, anche per questo, una delle più importanti. 

Ma, mentre in passato era nata con lo scopo di tenere viva la loro fama di cacciatori, con il tempo era finita per somigliare ad un rito il cui solo scopo fosse quello di augurare un'unione lunga e... prosperosa.

Eppure quest'Approvvigionamento sarebbe stato differente da tutti quelli precedenti.

Poiché da quando Thui era diventato il capo della Tribù, le prede erano cambiate.

Ora non erano più gli umani a venire cacciati, ma gli animali: una scelta in perfetta sintonia con la loro nuova dieta.

Maggiore la quantità di prede, maggiore il numero degli anni che i due sposi avrebbero passato in armonia.

La caccia era semplice.

Non c'erano molte regole: si poteva cacciare solo nell'area della Tribù e ci si muoveva sempre in coppia, come a simboleggiare l'unione del matrimonio.

In quanto festeggiati, io e Thui ci saremmo, ovviamente, mossi insieme.

Così come Dollarus e Aerin, Gideon e Degorio.

Ma nonostante gli attriti passati, non era l'ultima la coppia che mi spaventava di più, quanto quella che il destino aveva ironicamente deciso di creare, quasi come per farsi beffa di tutti i miei tentativi di tenerli separati: Rubyo avrebbe cacciato con Nai Nai.

Royal Thief IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora