8. Curiosità pericolose

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[🎵 Now playing » Mess Around - Cage The Elephant]





Erano passati solo un paio di giorni da quando Aaron aveva iniziato a lavorare nel negozio di vinili, ma a lui sembrava essere trascorso molto più tempo. Nonostante Fell fosse un tipo alla mano – forse pure troppo dato che non aveva nemmeno orari di apertura e chiusura stabiliti –, Aaron si era dato subito da fare, deciso a rimettere in sesto il locale.

Aveva cominciato col riordinare gli scaffali e catalogare i dischi, poi era passato a rendere più attraente la vetrina del negozio, e infine aveva aperto un account sia su Instagram sia su Tik Tok per fare pubblicità.

Fell gli aveva dato carta bianca su tutto, in modo da poter continuare a trascorrere giornate intere dietro al bancone a leggere libri o guardare film e serie tv dal portatile. Non mostrava interesse per le sorti del negozio sebbene ne fosse il proprietario.

Eppure, ogni tanto, quando qualche raro cliente domandava qualcosa a proposito di un album, Fell si risvegliava dal torpore e si trasformava in un esperto di musica. Peccato che, terminato di dire ciò che doveva, tornava ad atrofizzarsi sulla sedia.

Anche in quel momento il giovane dalla capigliatura rasata ai lati, con solo un ciuffo chiaro penzolante sulla fronte, se ne stava comodo a sfogliare le pagine di un libro. Neanche il saluto raggiante della ragazza appena entrata lo smosse.

Aaron si voltò invece a guardarla e riconobbe subito Ria: anche quella volta era fasciata da un vestito lungo pieno di fiori e illuminata dal sorriso che gli rivolse.

«E tu che ci fai qui?»

«Quando Landon mi ha detto che hai iniziato a lavorare nel negozio di Fell, non riuscivo a crederci. Sono anni che cerchiamo di convincerlo ad assumere qualcuno.»

La ragazza si osservò meglio intorno e fece un giro tra gli scaffali, passando le dita tra le file di album sistemate in ordine alfabetico. «Sembra un sogno vedere questo posto in ordine.»

«In realtà, c'è ancora molto da sistemare.» Aaron le indicò una pila enorme accanto al bancone.

«Direi che sei riuscito a fare già abbastanza progresso in pochi giorni.»

«L'ho guidato io» intervenne Fell, alzandosi per la prima volta dalla sedia da quando ci si era seduto sopra da quella mattina.

Barcollò un po' mentre si avvicinava a lei, probabilmente a causa delle gambe intorpidite. Appena le fu davanti, però, si raddrizzò, anche se dovette abbassare quasi del tutto la testa per guardarla dritto in faccia. Era incredibile quanta differenza in altezza ci fosse tra loro due.

«Appuntamento con Landon?»

Ria annuì, mentre Aaron aggrottò la fronte. A parte la nuova esperienza lavorativa, quella settimana aveva segnato anche l'inizio di una nuova routine per lui, che prevedeva viaggi in metro silenziosi insieme a Landon sia all'andata sia al ritorno. Ogni tanta il silenzio veniva rotto da qualche canzone condivisa.

Si trattava di un tacito accordo tra i due segnato dalla convenienza di dover fare lo stesso tragitto. Eppure, anche se faticava ad ammetterlo, non gli dispiaceva condividere quei momenti oltre alla musica. Se Ria era lì per Landon, però, significava che quel pomeriggio sarebbe dovuto tornare a casa da solo.

«Ehi,» li salutò proprio Landon entrando nel negozio «tutto ok?»

Ria si girò nella sua direzione e lasciò perdere Fell, che cacciò fuori un sospiro pesante mentre la vedeva allontanare.

«Ti ricordi come si torna a casa, giusto?» domandò Landon ad Aaron prima di andar via insieme a Ria.

Lui annuì e osservò i due incamminarsi per strada. Gli sembrò strano che si fossero dati appuntamento per uscire insieme, ancora di più che andassero d'accordo dato che li vedeva come due poli opposti: Ria gli ricordava giornate col sole che batte forte e che spazza via il buio da ogni paesaggio; Landon, invece, sembrava intenzionato a essere quella nuvola che il sole lo copre, per adombrare tutto e spegnere i colori.

FracturedWhere stories live. Discover now