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San si sveglió quasi di soprassalto sentendo il suono irritante e persistente della sveglia. Quella non gli era mancata. Scese dal letto, prese il pacchetto di sigarette che teneva sul comodino ed estrasse una stecca bianca. Si accostó alla finestra, guardando la strada innevata. Non accese la sigaretta. Non ne avvertiva il bisogno. La mise dietro l'orecchio e si diresse al bagno in fondo al corridoio del primo piano di quella meravigliosa villetta.
Stuscicó i piedi di nuovo fino alla camera da letto e si vestí. Lo zaino vuoto lo aspettava al piano inferiore.
San si diresse alle scale per il piano di sotto, e solo allora vide il nuovo coinquilino uscire dalla propria stanza. Teneva gli occhi semichiusi e gli mancava un calzino.
«Vedi di muoverti, se non vuoi fare tardi.»
Disse il biondo al moro, che si strofinava gli occhi in un gesto innocente e tenero. Wooyoung annuí semplicemente, dirigendosi al bagno.
San raggiunse il piano inferiore.
Il maggiore di casa era già uscito per delle commissioni, ed aveva lasciato un biglietto sul frigorifero che il biondo non lesse. Questo si sedette al tavolo della cucina con una lattina di Coca-Cola in mano. Aspettó che anche gli altri due ragazzi fossero pronti. Yeosang fu l'ultimo.
«Ero tentato di lasciarti indietro.»
Disse San, guardando il ragazzo angelo. Questo chiuse la porta di casa, mente Wooyoung ridacchiava.
«Hai forse intenzione di entrare in prima ora?»
Chiese il ragazzo dai capelli chiari.
«Devo andare dal tabacchino.»
Quella risposta era da interpretare come un no.
«Se vuoi ti accompagno.»
Si offrí Wooyoung. Il biondo guardó negli occhi il piú basso. Era ancora visibilmente assonnato: non era mai stato un mattiniero. San si ricordó di quando spesso e volentieri il suo vecchio amico d'infanzia ritardava a scuola per non essersi svegliato.
Il biondo prese la sigaretta da dietro l'orecchio e se la infiló tra le labbra, per poi accenderla. Aspiró avidamente, cercando di scollarsi di dosso il passato per l'ennesima volta in quei giorni. Troppe emozioni.
«Non vedo il motivo per cui dovresti farlo.»
Buttó fuori il fumo grigio, sempre guardando il moro.
Presto le loro strade si separarono, e San ricevette una chiamata. Il solito numero.
«Dove sei?»
«Dal tabacchino.»
«Hai intenzione di andare a scuola?»
«Forse entrerò alla seconda ora.»
«Forse?»
«Forse.»

Aggiorno anche oggi perchè ne ho bisogno e so che anche voi ne avete bisogno :)

𝐂𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐥𝐨𝐯𝐞 •𝐖𝐨𝐨𝐒𝐚𝐧•Where stories live. Discover now