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San guardó negli occhi Wooyoung.
«Che ci fai davanti la porta di camera mia?»
«Mi ha mandato Seonghwa. É quasi pronta la cena.»
I due si fissarono. Niente sguardi di sfida. Si osservavano. Si studiavano, come per cercare i tratti rimasti nei loro visi da quando erano ragazzini. Erano vicini. Non erano mai stati cosí vicini da quando si erano incontrati di nuovo. Erano dannatamente vicini, e nonostante lo avessero notato entrambi, nessuno dei due si spostó.
«Non hai ancora risposto alla mia domanda.»
Disse il piú basso, che doveva alzare un poco il capo per guardare negli occhi il biondo.
«Sigarette.»
«Le prenderai domani mattina.»
«Cominci a parlare come Seonghwa.»
«Stai forse cercando di farmi un complimento?»
«In realtà mi stavo lamentando.»
I due ragazzi un tempo innamorati si guardavano ancora negli occhi.
«Andiamo a mangiare.»
San si ritrovó ad annuire, nonostante ancora desiderasse uscire e dirigersi dal tabacchino.
Il biondo e il moro scesero insieme le scale della villetta, in silenzio. Entrarono in cucina in silenzio. I due più grandi in casa ancora erano abbracciati l'uno all'altro. San avrebbe voluto prendere e andarsene di nuovo in camera sua, dopo ad aver assistito all'ennesima smanceria da parte di Hongjoong e Seonghwa. Ma rimase impassibile, sedendosi al tavolo già apparecchiato. Yeosang arrivó in quel momento.
«Oh andiamo ragazzi!»
Disse ormai stufo il ragazzo angelo non appena vide i due koala l'uno incollato all'altro.
«Avanti, sono adorabili.»
Cercó di difendere la coppia Wooyoung.
«Ma per favore.»
«Dici cosí solo perché sei geloso.»
Ribatté il nuovo inquilino.
«Sí lo sono, perché non ho uno straccio di vita sentimentale.»
«Di certo sei messo meglio di San.»
Il biondo sembró risvegliarsi da un lungo sonno quando fu nominato dal suo vecchio amore. Seonghwa si era fatto scappare una risata, ma tornó immediatamente serio quando realizzó in che situazione i due erano andati a cacciarsi. Quella che sembrava una normale frecciatina, era in realtà una pallottola nella schiena per il nicotina dipendente.
«Eh? Cosa intendi, scusa?»
«N-niente.»
«Sei talmente sicuro di te che ormai escludi la possibilità che io possa trovarmi qualcun'altro dopo essermi innamorato di te a 14 anni?»
«Io... Io non volevo dire questo.»
«No, no, per favore va' avanti col tuo discorso. Sarebbe interessante sapere perché io non riesco ad avere una relazione da quando tu mi hai letteralmente abbandonato. Sentiamo, quale sarebbe la tua ipotesi?»
San ringhiava ed i suoi occhi parevano palle di fuoco. L'ira aveva il possesso della sua mente.
Wooyoung abbassó lo sguardo.
«Rispondi!»
«San!»
Seonghwa si era allontanato da Hongjoong e si era avvicinato al minore. Il biondo tacque a quel richiamo. Hongjoong e il ragazzo angelo trattenevano il fiato. Wooyoung aveva gli occhi bassi e lucidi. Il maggiore in casa si avvicinó al nuovo inquilino, che non si mosse di un solo centimetro neanche quando il biondo gli passó affianco per tornare al piano superiore.
Wooyoung riuscí a riprendersi dal suo stato di trance.
«Scusatemi.»
E anche lui se ne andó al piano superiore, nella sua stanza. Prima di entrarci, peró, esitó davanti la porta del biondo. La porta dietro il quale si nascondeva il cuore che lui aveva spezzato. Che aveva frantumato e reso polvere cinque anni prima.
San era appoggiato alla porta, seduto per terra. Delle terribili lacrime gli maciullavano il viso stanco. L'ultima volta che aveva pianto era stata cinque anni prima, sempre a causa di Jung Wooyoung.

𝐂𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐥𝐨𝐯𝐞 •𝐖𝐨𝐨𝐒𝐚𝐧•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora