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San tornó a casa insieme agli altri due inquilini, che in quel momento camminavano davanti a lui chiacchierando animatamente. Il biondo si fumava una sigaretta, osservando gli altri due.
A un certo punto fu preso da un attacco di tosse. Wooyoung si voltó con aria preoccupata sul viso. Yeosang non degnó di uno sguardo l'amico che in quel momento era piegato in due a forza di tossire.
«Ecco il risultato delle decine di sigarette che ti spari ogni giorno.»
Disse il ragazzo angelo.
«Taci, Yeosang.»
Ringhió a denti stretti San, cercando di riprendersi dall'attacco di tosse. Quando raggiunsero casa, il biondo si diresse immediatamente al piano superiore, ignorando Seonghwa e senza notare Hongjoong seduto sul divano. Il maggiore in casa si rivolse agli altri due nuovi arrivati.
«Che é successo?»
«Nulla di che, mi sono solo lamentato con lui della su dipendenza.»
Yeosang fece spallucce mentre si toglieva giubbotto e scarpe.
«Nient'altro?»
Seonghwa rivolse la propria attenzione soprattutto al nuovo inquilino. Questo scosse il capo con aria colpevole.
«N-no.»
Faceva davvero schifo a mentire, ma il maggiore decise di non assillarlo.
I quattro pranzarono in silenzio, ascoltando la musica proveniente dalla stanza di San al primo piano.
Questo sembrava quasi morto, steso nel suo letto. Portava la sigaretta alla bocca a intervalli regolari, con movimenti meccanici. Il posacenere si stava riempiendo di mozziconi ancora una volta. La conversazione avuta sul tetto con Wooyoung lo aveva irritato. Gli aveva fatto battere il cuore. Gli aveva fatto sentire qualcosa di dannatamente forte, che non voleva assolutamente provare.
Nel pomeriggio Yeosang e il nuovo inquilino si chiusero anche loro nelle loro stanze. A studiare. San non sapeva nemmeno che materie avrebbe dovuto avere il giorno seguente.
Il biondo sentí bussare alla sua porta solo per sbaglio. E udí quasi per sbaglio qualcuno parlare dall'altra parte.
«Posso entrare?»
«Entra.»
San dovette praticamente sbraitare. Dal telecomandino abbassó di poco il volume dello stereo. La porta si aprí, rivelando una chioma metà nera e metà bianca. Era perfettamente divisa a metà.
«Sembri morto, dannazione.»
«Magari...»
Rispose con aria sognante il biondo.
«Posso una sigaretta?»
Chiese Hongjoong. In risposta San prese una stecca bianca, la accese e la porse al suo ospite.
«Stress?»
Chiese, mentre il maggiore si sedeva ai piedi del suo letto sospirando.
«Abbiamo litigato.»
«Quando gli chiederai scusa?»
«Presto, immagino. In fondo Seonghwa ha sempre ragione.»
«Già. Sempre.»
Sussurró pensieroso il biondo.
«Non mi ricordo nemmeno per cosa abbiamo litigato. Abbiamo cominciato a sbraitare l'uno in faccia all'altro per nulla.»
San non rispose, lasciando che le parole di Hongjoong si unissero al fumo in quella stanza.
Il maggiore finí la sigaretta troppo in fretta per i suoi gusti.
«Merda.»
Disse mentre cercava il posacenere. La cenere era già caduta tutta per terra, ma sapeva che al biondo non avrebbe dato fastidio. San si mise a gambe incrociate sul letto, allungando l'oggetto di vetro all'ospite inaspettato del giorno.
«Grazie.»
San non rispose. Si sdraió di nuovo sul letto e fissó il soffitto.
Qualcuno bussó alla porta. Di nuovo.
«San!»
Non era la voce di Seonghwa. Il biondo si alzó sul letto, in allerta. Sentí di nuovo bussare e di nuovo chiamare il proprio nome. Sembrava una voce lontanissima. Per pochi secondi San pensó fosse la morte a chiamarlo cosí insistentemente.
Poi Hongjoong parló.
«Io me ne vado. Lo faccio entrare?»
San non rispose subito, ma poi annuí.
Il bianco nero aprí la porta e uscí. Sull'uscio rimase una figura dai capelli neri.
«Oh, sei tu.»
Disse quasi deluso il biondo dopo aver capito che quello era il fantasma del suo passato. Wooyoung.
«Chi credevi che fossi?»
«La morte.»

Mi ero dimenticatx di postare mercoledì e anche ieri. Sorry babes :(

𝐂𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐥𝐨𝐯𝐞 •𝐖𝐨𝐨𝐒𝐚𝐧•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora