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Wooyoung sentì la sua sveglia suonare. Aprì gli occhi e si guardò attorno. La sua stanza era la stessa di sempre. Nulla di nuovo, nulla di mancante. O forse c'era qualcosa di nuovo. Provò a girarsi nel suo letto, ma si accorse di essere ancora cinto in vita dalle braccia magre di San. Il biondo teneva la testa appoggiata sul suo petto. Sembrava calmo, in pace. Il moro sospirò. Il suo vecchio amore ancora lo abbracciava come faceva un tempo. Il suo vecchio amore aveva dormito nel suo letto, quella notte. Gli era mancato tutto quello, doveva ammetterlo.
Con Daniel non era mai stata la stessa cosa. Daniel era bello, gentile, affascinante e simpatico. Aveva tutte le qualità che desiderava, ma non era Choi San. Wooyoung l'aveva capito fin da subito, che non sarebbe mai stata la stessa cosa. Eppure aveva provato a voltare pagina, a cambiare e dimanticare tutto. Ma a quanto sembrava il destino aveva altri programmi per lui ed il biondo.
Quest'ultimo cominciò a muoversi, e subito dopo aprì gli occhi. I due si scrutarono nell'anima. I loro visi erano tremendamente vicini. Troppo vicini. Wooyoung si allontanò appena realizzò ciò che sarebbe potuto accadere. San rimase inespressivo. Era ancora mezzo addormentato, ma abbastanza sveglio da preoccuparsi per le condizioni fisiche del moro. Gli poggiò subito una mano sulla fronte. Era ancora bollente. San si tolse le coperte di dosso e scivolò fuori dal letto. Ebbe un capogiro, ma riuscì a reggersi in piedi.
«Hey, stai bene?»
Chiese Wooyoung, notando lo sguardo perso del biondo e il pallore improvviso sul suo viso. Questo parve riprendersi e subito riprese a muoversi.
«Sì. Vado a prenderti altre medicine. Hai ancora la nausea?»
Wooyoung scosse il capo. Il biondo uscì dalla stanza in silenzio strusciando i piedi per terra.

Il moro aspettò a lungo. Forse fin troppo tempo. Decise quindi di scendere dal letto e andare a cercare San. In teoria non serviva tutto quel tempo solo per prendere delle medicine. Solo in quel momento Wooyoung notò che le medicine in realtà stavano sul comodino accanto al suo letto. Il moro si precipitò fuori dalla camera. Il corridoio era vuoto, ma la luce del bagno era accesa. Bussò alla porta, ma non ricevette alcuna risposta. Decise di entrare ugualmente. Wooyoung ebbe quasi un déjà vu. San era abbracciato al cesso, con la testa ficcata al suo interno a vomitare l'anima. Al moro venne quasi da ridere, ma riuscì a trattenersi. In quel momento arrivò anche Seonghwa, che in realtà era salito al piano superiore per sollecitare gli altri ragazzi a prepararsi per scuola.
«Dannazione, anche tu, San?»
Il maggiore in casa aveva di nuovo un'aria preoccupata sul volto. La sua "persona" stava vomitando l'anima, era normale che fosse preoccupato.
Arrivò anche Yeosang, che fu incaricato di trovare le medicine.
«Le ho lasciate in camera di Wooyoung, sul suo comodino.»
Sussurrò al ragazzo angelo il biondo, per poi tornare a vomitare.
Hongjoong fu l'ultimo a intervenire.
«Credo che me ne andrò subito, prima di prendere qualcosa anche io.»
«Sì, anche io.»
Disse Yeosang che era appena tornato con in mano tre scatole di medicinali.
«Volete che io rimanga qui con voi o potete restare a casa da soli?»
Chiese Seonghwa, come se si stesse rivolgendo ai suoi stessi figli. San e Wooyoung si scambiarono uno sguardo di sfuggita, prima che il biondo tornasse con la testa nel cesso. I suoi occhi erano lucidi e stanchi. Wooyoung provò qualcosa.
«Vai pure al lavoro. Ce la caveremo.»
Parlò il moro per entrambi.

Mi ero dimenticato di pubblicare oops

𝐂𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐥𝐨𝐯𝐞 •𝐖𝐨𝐨𝐒𝐚𝐧•Where stories live. Discover now