(1) Si inizia.

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Ciao lettori, la storia che state per leggere (se riuscirò a catturare la vostra attenzione e curiosità) narra del capitolo più bello della mia vita: la mia professoressa di italiano. Le scene narrate prenderanno spunto dalla realtà, ma spesso e volentieri divagheranno nella fantasia. Spero che la mia storia, il mio vissuto ed il mio passato vi possano piacere ed intrigare. Buona lettura. 🫶🏻💜

<<Guarda oltre ciò
che vedi.>>

Sono Charlotte, ho 13 anni e sto per iniziare le superiori, finalmente direi! Le medie, in sintesi, sono state un inferno, soprattutto per le pessime amicizie che ho avuto. Ora sono felice di poter aprire un nuovo capitolo della mia vita, armata di ottimismo e buoni propositi.

L'ingresso a scuola è alle 9, ma di mattina ho addirittura preceduto la sveglia aprendo gli occhi e saltando giù dal letto alle 7:15, con circa tre ore di sonno. Ho fatto la mia solita skin care, lavato i denti, fatto colazione ed indossato l'outfit deciso un mese prima.
Non vi ho ancora detto la cosa più importante: in quale scuola andrò.

Ho scelto di fare il liceo linguistico.

Alle medie me la sono sempre cavata discretamente nelle lingue, ma la cosa che mi ha spinta a scegliere proprio questo come liceo sono le voci che girano su quanto siano brave le insegnanti in questo istituto. Nei tre precedenti anni non sono stata molto fortunata, quindi ho solo bisogno di professori che sappiano fare il loro lavoro, che ci facciano ridere e, se è possibile, che abbiano un minimo di umanità. Più di tutto ho bisogno di insegnanti che non ci considerino numeri e non ci stressino più del dovuto, ma che facciano il possibile per aiutarci in questo fatidico periodo adolescenziale, che è già abbastanza difficile così.

Finalmente sono le 8:30 ed io e mia madre usciamo di casa per dirigerci verso la mia nuova scuola.

In casa siamo solo io e lei da circa 2 anni e mezzo, cioè da quando i miei genitori si sono separati bruscamente.
Il rapporto con mio "padre" non è esattamente uno dei migliori: passo pochissimo tempo con lui, ed in quei pochi momenti non fa altro che parlare al telefono con la sua nuova fidanzata, il che è alquanto snervante. Io, purtroppo, non posso fare poi molto: l'adulto è lui, io ho tutto il diritto di volere i miei spazi. Se lui tenesse davvero a me, mi metterebbe al primo posto, ed anche se non è così, cerco di viverla senza troppi coinvolgimenti emotivi, peccato che la mia psiche ne risenta... Soprattutto perché non fa altro che allontanarsi da me piano piano, facendomi sempre un po' più male.
Ma forse, se faccio finta di non soffrire, il dolore si dissolverà come per magia...

Sono una persona che si mostra sempre felice, aiuto ed ascolto tutti, ma le mie cose preferisco tenerle per me; adoro essere una persona positiva nella vita degli altri, mi rende felice e questo mi basta. Nessuno sa quanto io in realtà soffra per questa separazione, come nessuno sa quanto io mi sia sentita in dovere di maturare per non mostrarmi "piccola" o "debole" davanti alle persone che mi chiedevano come stessi o come io avessi preso questa separazione. Ho sempre detto a tutti che sto bene così, che non fa nulla, ma è sempre stata una grande menzogna: io avrei soltanto voluto una famiglia "come tutte le altre". Una famiglia con una madre ed un padre che si amano e che amano me, ma, purtroppo, nella vita non tutto va come si desidera. Per fortuna ho una madre che farebbe di tutto per me e che c'è sempre stata nei momenti di felicità, ma sopratutto c'è stata nei momenti bui, sempre lì pronta a rialzarmi quando necessario.

Adesso basta parlare di me, scusatemi per avervi annoiati.

Sono in macchina da circa 5 minuti e dovrei arrivare tra poco; per stemperare la leggera ansia che provo, ho ascoltato musica ed ho iniziato ad immaginare le insegnanti, i compagni e la classe. Sognare le cose prima di vederle realizzarsi è una delle cose che amo più fare ed è anche un ottimo modo per far passare più velocemente il tempo.

Arrivata finalmente a scuola, il livello di ansia si alza sempre di più, ma devo mantenere sotto controllo le mie emozioni.

Quando suona la campana, vedo un bel po' di alunni dirigersi verso l'ingresso e questa confusione non mi permette di orientarmi con facilità, così cerco di farmi strada fra i ragazzi andando nella loro  direzione. Mentre vago per le classi cercando la mia, vedo una donna girata di spalle e decido di chiederle se sappia dove si possa trovare la 1D.
Intuisco che è un'insegnante, così, con un po' di imbarazzo, le dico:

<<professoressa, mi scusi...>>

Lei si gira all'istante ed io rimango letteralmente folgorata dalla sua bellezza.
Capelli lunghi oltre le spalle, castani ed ondulati, occhi color miele contornati da un leggero strato di mascara e matita marrone sulle palpebre, naso leggermente grande, ma perfettamente proporzionato a tutto il resto, labbra carnose ricoperte da un rossetto rosa nude. Ha un fisico piuttosto snello, indossa dei pantaloni con motivi floreali rossi ed una maglietta bianca.

Non ho mai visto una donna tanto bella, davvero.

Rimango circa 10 secondi a fissarla dal basso all'alto senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso, ma il colpo di grazia arriva quando sento la sua voce.

<<Dimmi, signorina.>>

Mi dice con tutta la tranquillità del mondo, totalmente sicura di sé stessa. I suoi occhi mi ammaliano ed è come se cercassero di scavare nella mia anima.
Cerco di darmi un contegno, inghiotto il groppo di saliva che ho in gola e ricambio il sorriso meraviglioso che mi ha appena fatto.

Ritrovata la calma, almeno quella sufficiente per parlare, finalmente apro bocca:

<<le volevo chiedere se lei...>>

Venisse dritta dritta dal Paradiso!

<<Se lei...>>

Ma che cavolo mi succede?! Sono una persona che parla sempre a raffica, perché adesso faccio così? Dico a me stessa di fare un bel respiro e di parlare.

<<Scusi tanto, le volevo chiedere se sapesse dove si trovi ehm... la 1D linguistico.>>

Lei si guarda un attimo in torno: il corridoio è vuoto perché tutti i ragazzi si sono dileguati in diverse direzioni. Abbassa il busto verso di me ed un'ondata di profumo mi investe. Sento una scossa partire dal mio cervello, incenerendomi il cuore e mettendo in all'erta i nervi, tutti.















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• ✒️✍️💜
Ciao! Questa è la prima storia che cerco di scrivere in modo più "serio" e spero tanto che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Amo leggere con tutto il mio cuore, lo faccio costantemente, e come una sorta di effetto dovuto, sento il bisogno di far uscire fuori le parole. Quale miglior modo se non raccontare la storia fra me ed una persona talmente importante per me? Non so quante persone leggeranno questa storia, ma spero che almeno ad una di queste persone possa piacere ciò che scrivo. Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento, se vi va. ️💜

Professoressa, è vero ciò che sentiamo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora