(4) Ottimo tempismo!

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<<Io non credo alle coincidenze,
credo solo nel destino.>>

A prima ora ho scienze e sono felice di poter conoscere una nuova prof già a prima ora. Quando suona la campana, vedo i miei compagni riversarsi in classe in modo svogliato e, quando arriva la professoressa, diciamo tutti in coro:

<<buongiorno professoressa!>>

Lei risponde salutandoci a sua volta e rivolgendoci un sorriso ricco di vitalità.
Okay, già mi piace.
Questa professoressa è abbastanza giovane, avrà non più di quarant'anni; porta gli occhiali, ha i capelli poco sotto le spalle, sono lisci e di un castano molto scuro. I suoi occhi, illuminati dal sole, assumono delle sfumature gialle e verdi, mi piacciono molto queste particolarità. Ma la cosa che più mi dà un'ottima impressione di lei è il suo sorriso caldo e sincero.
Inizia presentandosi: si chiama Lucia Ferrante e l'avremo per due ore settimanali. Ci chiede di parlare un po' di noi, di che rapporto abbiamo con la sua materia eccetera.
Mi piace molto il fattore che sia così sorridente, sembra che al posto del cuore abbia un sole.

Dopo i primi 20 minuti, ci dà un'attività da svolgere in classe molto particolare: proietta prima lei la foto di una cellula vegetale alla LIM, poi ci fa dividere in gruppi da sei persone. Io capito in gruppo con quattro ragazze ed un ragazzo: Josef.

Ci spiega che avrebbe dato un foglio a ciascuno dei quattro gruppi e, a turno, ognuno di noi avrebbe dovuto disegnare una parte della cellula proiettata alla LIM, sullo stesso foglio, in modo tale da fare un disegno collettivo. Chi avesse fatto il disegno più bello, avrebbe avuto l'onore di spiegare alla classe cosa sono le cellule, e questa spiegazione sarebbe valsa come prima valutazione orale.
Credo che sia veramente un ottimo modo per farci socializzare un minimo all'interno dei piccoli gruppi, ma sopratutto per trovare le prime sei persone da interrogare senza caricarci di ansia, ma anzi, facendoci divertire.

La Ferrante dà i fogli ad ogni gruppo e lascia decidere a noi chi sarà la prima persona a disegnare, per noi inizierà la ragazza seduta accanto a me nel cerchio che abbiamo formato attorno a due banchetti; si chiama Miriam, ha gli occhi verdi e dei capelli molto lunghi e castani, porta gli occhiali e sembra una ragazza a posto, con la testa sulle spalle.

La prof fa partire un timer di un minuto, allo scadere di quest'ultimo la persona che sta disegnando dovrà passare il foglio alla persona accanto a sé, affinché continui il disegno.

Dopo un paio di passaggi fra il mio gruppo, si inizia a sciogliere il ghiaccio e ridiamo di continuo. Quando arriva il mio turno, la prof si congratula con me per come sia riuscita ad aggiustare le linee storte disegnate in precedenza da Josef, prendendolo in giro in modo scherzoso. Questa battuta scatena una risata generale, e quando quest'ultima inizia a scemare, continuiamo l'attività con tanto di concentrazione.

Una volta finita, la prof è indecisa fra il mio gruppo ed uno nel quale ci sono solo ragazze, ma alla fine è proprio il mio a vincere e, cosa strana, sono solo felice di aver vinto, non mi interessa se sarò fra i primi ad essere interrogata.
La prof ci dice che giovedì ci saremmo rivisti e che ci avrebbe fatto una lezione sulle cellule, mentre il lunedì successivo sarebbe toccato a me ed agli altri 5 membri del mio gruppo rispiegarlo alla classe.
Posso riconfermarlo: adoro questa professoressa.

A seconda ora ho geostoria, che emozione! La professoressa Giovanna -insiste che la chiamiamo così- si comporta come ha fatto sabato: sta con il telefono e ci lascia fare ciò che vogliamo, quindi decido di parlare con Aurora tanto per iniziare a fare amicizia con qualcuno.
Iniziamo subito a conversare in modo fitto fitto, e mi accorgo che in poco tempo si è avvicinato Josef, che si complimenta con me per il disegno di prima. Lo ringrazio cordialmente e torno a parlare con Aurora e con sua cugina Eda cercando di coinvolgerlo e qualche altra ragazza della classe si avvicina. Alcune mi fanno pure dei complimento per i miei capelli o per la mia maglietta, il che mi fa sentire apprezzata.

Parliamo ancora un po' fino a quando non usciamo fuori l'argomento professoressa Signorelli, visto che, a turno, abbiamo parlato delle poche prof che abbiamo conosciuto fino ad ora. Ognuno espire la propria opinione su quel poco che abbiamo potuto capire su di lei. Quando arriva il mio turno, decido di esprimere la mia opinione in tutta sincerità dicendo:

<<secondo me la professoressa Signorelli si rivelerà la professoressa più competente; avete visto come chiede di continuo se abbiamo capito ciò che ha spiegato? O che è super gentile con tutti? Per non parlare della sua bellezza ragazzi...>>

Parlando, non mi rendo conto che in aula è sceso uno strano silenzio imbarazzante e, quando guardo i miei compagni, noto che hanno tutti lo sguardo rivolto verso la porta. Seguo il loro esempio e vedo che appoggiata allo stipite della porta c'è proprio lei: la professoressa Dafne Signorelli, che mi guarda con quel suo solito sorrisino...
La campana suona ed io desidererei solo che il pavimento mi inghiottisse sedutastante.
















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Ciaaaao a tutti, come sta andando la lettura? Vi sta piacendo? Spero di non starvi annoiando con racconti superflui, ma almeno agli inizi posso far capire che ambiente mi circonda, no? Lasciate una stellina e fatemi sapere, se vi va. Ci tenevo a dirvi che siete liberi di scrivermi quando volete, via commenti, chat pubblica o privata, ed io risponderò con piacere ad ogni messaggio e domanda.
Un abbraccio. 🫂💜

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