(45) Malinconia.

735 54 16
                                    

<<Ti penso anche
quando non dovrei.>>


Quando il mio corpo entra in contatto con quello di Dafne, ogni nervo del mio corpo si mette in all'erta ed il mio cuore si scioglie rapidamente. I miei occhi incrociano i suoi, e per paura di caderci dentro, mi stacco subito.

<<Sento che profumi ancora di cocco. Buono.>>

Arrossisco sotto il suo sguardo e mi allontano rapidamente senza la forza di replicare.

Con le gambe tremanti entro in classe, dove le mie amiche mi accolgono calorosamente. Mi siedo al secondo banco questa volta, dato che non ho più il bisogno di stare il più vicina possibile alla mia adorata Dafne, e pensandoci il mio cuoricino un po' si crepa.

A prima ora ho francese conversazione e tutto sommato ne sono felice, perché nonostante odi questa lingua, la prof è molto dolce, al contrario della nuova docente di francese normale. Dopo aver passato l'ora a chiacchierare sull'estate appena passata, la campana suona ed io esco immediatamente.

La paura di conoscere la nuova professoressa di italiano mi assale, e ciò di cui ho bisogno è parlare con la mia adorata professoressa Ferrante, dunque la cerco al piano di sopra e, quando mi vede da lontano, mi fa un cenno con la mano. Ci avviciniamo subito scambiandoci un rapido abbraccio e tutto mi sembra un po' più leggero.

<<Allora tesoro, come ti senti? Ho saputo che la Signorelli non è più una tua prof...>>

<<Già... Mi sento parecchio in ansia, devo dirle la verità. Non voglio conoscerla, guardarla in faccia... Ma soprattutto non voglio seguire delle lezioni di italiano che non sono fatte da lei, che mi ha trasmesso la sua enorme passione...>>

<<È proprio per questo che devi continuare per la tua strada senza farti intralciare da questo cambio di piani, Charlotte. Non devi fare in modo che quella luce dentro di te tremi fino a spegnersi. So che insegnare è il tuo sogno da parecchio tempo, e come ti ho sempre detto, ti stimo perché è raro che i ragazzi sappiano cosa fare nel loro futuro già da subito. Pensa che dei miei ragazzi di quinto ancora non hanno idea di cosa fare.>>

L'ultima affermazione mi strappa un sorriso e mi fa sentire un po' più grande, un po' più speciale... Non so come faccia, ma questa donna riesce sempre a dirmi le cose giuste. La considero una zia, o meglio una migliore amica più grande di me.

<<Sì, prof, ha ragione, ma è tanto difficile...>>

<<Lo so, ma dai almeno un possibilità a questa donna, non l'hai ancora nemmeno vista.>>

<<E menomale!>>

<<Dai, Charlotte. Come si chiama?>>

<<Si chiama Clara Messineo, la conosce?>>

<<Uhm, in realtà no, deve essere nuova.>>

Professoressa, è vero ciò che sentiamo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora