(2) Prima lezione.

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<<Non c'è nulla di più
pericoloso di una bella
donna.>>

Finalmente apre bocca di nuovo, spostando la mia attenzione sulla sua splendida voce cristallina e soave, e non più sui tumulti che stanno avvenendo nel mio petto.

<<Sai, devo andarci anche io. In prima ora devo fare l'accoglienza proprio alla tua classe, andiamo a cercarla insieme, cara.>>

Non posso fare altro che seguirla.

Sono ancora frastornata dalla sensazione che provo standole vicina e, nonostante qui a scuola ci sia l'aria condizionata molto forte, un calore mi irradia il petto ed il cuore... Sarà sicuramente l'ansia che provo sapendo di star per incontrare i miei nuovi compagni. Eppure fino a pochi secondi fa stavo bene...

Quando finalmente io e la professoressa troviamo la classe, lei mi apre la porta e mi lascia passare: gesto che apprezzo enormemente. Mi vado a sedere al primo banco, proprio quello di fronte alla cattedra.

La professoressa si presenta a me ed ai compagni, dicendo finalmente quale materia insegni: informazione alla quale sono molto interessata.

<<Ciao a tutti ragazzi, sono la vostra professoressa di letteratura italiana, mi chiamo Dafne Signorelli.>>

Io non posso fare altro che sorridere a queste sue parole; italiano è sempre stata la mia materia preferita, e sapere che sarà lei a farla mi rende enormemente felice.

Ci scruta tutti con un sorriso brillante sul volto, il quale nasce spontaneamente anche sul mio.

<<Vi va di presentarvi? Vi prometto che metterò tutto il mio impegno per imparare i vostri nomi.>>

La classe risponde in coro di sì, dunque la professoressa chiede a turno i propri nomi.

È la prima volta che guardo i miei compagni di classe, non mi ero nemmeno resa conto che ci fossero: avevo occhi solo per la professoressa, che per mia gioia non ha fatto altro che guardarmi negli occhi per tutto il tempo.
Vedo che in classe siamo 21 ragazze e due soli ragazzi. Non posso di certo esserne sorpresa, siamo pur sempre un liceo linguistico.
Uno dei due ragazzi è piuttosto carino: occhi azzurri, capelli castani e lineamenti marcati.

Torno a guardare la professoressa e noto che stava già guardando me, così mi presento e ricambio un altro sorriso che mi rivolge. Mi perdo nei suoi occhi color miele mentre inizia a fare lezione, e giungo alla conclusione che la sua voce sia la più bella mai sentita.

Al suono della campanella, che segna la fine delle due ore di lezione, chiedo di andare in bagno e, quando ricevo il permesso di andarci, mi dirigo in fondo al corridoio a sinistra.

Uscendo mi ritrovo davanti la professoressa Signorelli che parla con un ragazzo della mia età, forse un po' più grande, e provo un senso di fastido stringermi lo stomaco. Non so per quale motivo mi senta così, ma vederla parlare con questo ragazzo mi dà sui nervi. Vorrei ricevere io le sue attenzioni...
Ma perché mai dovrebbe darmi fastidio, perdio. Ci siamo conosciute poco più di due ore fa. Calma, Charlotte.

Rimango a guardarla non più di dieci secondi, incantata dalla sua eleganza, fino a quando la prof non si accorge della mia presenza e finisce di parlare con quel ragazzo, per poi venire nella mia direzione. Mentre si avvicina non stacco gli occhi dai suoi, ma non posso fare a meno di notare il suo portamento, anch'esso perfetto ed elegante come ogni altra parte di lei.

<<Ciao, Charlotte, ci vediamo domani.>>

Ha già imparato come mi chiamo...
Il mio nome detto da lei suona così bene...
Il mio cuore ha un sussulto quando lo sento, ma mi contengo e le rispondo:

<<, professoressa.. a domani.>>

Lei mi manda un bacio volante e sparisce oltre le scale.

Non so cosa mi stia succedendo, ma quando torno alla realtà sento il mio cuore battere ad una velocità allucinante, il viso bruciare e realizzo dopo che effettivamente la causa sia questa donna. Non so cosa mi succeda, è solo... strano, ed ho... caldo?

Oggi ho conosciuto anche la professoressa di inglese, che sembra una donna che sa il fatto suo: è molto dolce con noi, usa anche dei nomignoli come "amore" o "gioia", il che rende molto facile prenderla sin da subito a simpatia. È una donna molto bella ed elegante: occhi blu mare, capelli biondo platino, ed uno stile elegante e formale meraviglioso. È sulla cinquantina, ha uno sguardo dolce contornato da qualche ruga, che non compromettono affatto la sua estrema bellezza.

Una volta arrivata la quarta ed ultima ora, dopo due ore con la Signorelli ed un'ora con la Di Laudo, cioè la prof di ingelse, arriva l'ultima ora nella quale ho conosciuto la prof di geostoria: una figura molto insignificante. Ci ha letteralmente lasciati fare ciò che volevamo mentre lei stava con il telefono. Questa prof a stento si è presentata, motivo per il quale non ricordo il suo cognome. Se fa così già il primo giorno di scuola, iniziamo bene!

Io non avevo molta voglia di socializzare a causa di un forte mal di testa, ero solo molto interessata a vedere la scuola. Sono uscita ed ho sfilato lungo tutto il mio corridoio fino ad arrivare alla macchinetta del caffè dalla quale ho preso un cappuccino. Ho poi fatto un giro per tutta la scuola, rendendomi effettivamente conto di quanto sia immensa e luminosa: mi piace!

<<Ciao, cara.>>

Quando sento queste parole mi giro subito e mi trovo davanti la mia professoressa di inglese in tutta la sua bellezza. La coda bionda le sta d'incanto e mette in evidenza i suoi grandi occhi dal taglio felino, che mi sorridono insieme al volto.

<<Oh, salve, professoressa!>>

<Che ci fai qui, se posso sapere?>>

<<Ma nulla, volevo vedere un po' la scuola, mi piace ambientarmi sin da subito.>>

<Ah, va bene tesoro, sappi che oggi hai fatto colpo sulla collega di italiano.>>

Mi dice la Di Laudo facendomi un occhiolino.

<<Ah... Ehm... Grazie! Ehm... No. Che bello! Anche lei ha fatto colpo! Cioè, nel senso che mi sembra una brava prof.>>

Mi impappino parlando e faccio scappare un sorriso alla prof.

<<Hahahaha. Tranquilla, tesoro, capisco perfettamente. Ci vediamo, buona giornata.>>

<<Buona giornata a lei!>>

Torno nella mia classe in poco tempo e mi accorgo che l'ora è volata ed una volta conclusa la giornata ricca di emozioni, volo a mia volta verso la stazione del treno.

















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• ✒️✍️💜
Eccoci qui con il secondo capitolo, che spero che vi sia piaciuto. Lasciate una stellina se è così, se vi va.
Un bacio! 💜

Professoressa, è vero ciò che sentiamo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora