(24) Innamorata? Innamorata.

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<<Un cuore innamorato
deve subire molti colpi
prima di spezzarsi.>>

L'indifferenza che mi riserva mi ferisce ulteriormente e mi rendo conto che l'altalena di sentimenti che mi provoca non si fermerà mai.
La gioia, la passione, l'amore e la dolcezza che la caratterizzano e che mi fanno stare bene, saranno sempre accompagnati dal dolore tagliente dell'impossibilità di una storia fra noi.
Qual è la cosa peggiore?
Che io non riesco ad aiutare me stessa a smettere di indirizzare il mio cuore verso di lei; non desidero nessuno che non sia lei.
Mentre sono in silenzio che cerco di  contenere le lacrime durante la ricreazione, Ada, Miriam, Miranda e Veronica -ebbene sì, anche lei- mi vengono incontro preoccupandosi per me.

Mi dicono che nei miei occhi vedono il vuoto assolto e che non è affatto da me; come dar loro torto?
Usciamo insieme nel cortile per prendere un po' d'aria e ci mettiamo in un angolino più appartato, lì racconto loro in linea di massima ciò che è successo con la mia amata, chiedendo di non giudicarci e di non interrompermi.

<<Ragazze, io... io mi sono perdutamente innamorata di lei e v-vi giuro che non era mia intenzione.>>

Dico singhiozzando.

<<So che è grande, sposata ed irraggiungibile, ma cazzo, il mio cuore, il mio cervello ed ogni fibra della mia anima non riescono a dimenticarla: ormai è il centro di ogni mio fottutissimo pensiero! Aiutatemi, vi prego ragazze.>>

Mi faccio pena da sola per come sono ridotta male a causa sua e stringo forte forte a me Ada, che mi abbraccia a sua volta riuscendo a tranquillizzarmi un minimo.

È la mia migliore amica.

Le ragazze mi guardano in silenzio cercando forse le parole giuste da rivolgermi, ma la verità è che nessuno può fare nulla per salvarmi: questo amore struggente mi sta mangiando da dentro piano piano.

Aver detto a voce alta che sono innamorata di lei mi ha fatto definitivamente realizzare che ho oltrepassato ogni limite sentimentale con lei e che sarà per sempre un pezzo del mio cuore. Sicuramente quello più grande.

A fine ricreazione prendo una limonata dalla macchinetta per rinfrescarmi e, sempre con il suo perfetto tempismo, passa la Signorelli accanto a me. Sono sola perché le mie amiche sono andate a prendermi i fazzolettini ed i soldi per prendere qualcosa a loro volta, quindi lei ne approfitta per avvicinarsi a me con sguardo allarmato.
Ah, certo! Adesso le importa magicamente di me.

<<Charlotte... cosa ti succede?>>

<<Cosa mi succede, professoressa? Lei è la persona che dovrebbe saperlo meglio di tutti, cavolo! Per favore, smettila di fare così con me, mi fai solo stare peggio.>>

Lei sembra davvero dispiaciuta e leggo nei suoi occhi che vorrebbe dirmi qualcosa, solo che starla a sentire è l'ultimo dei miei desideri: non voglio sbriciolarmi sotto i suoi occhi.
Quel minimo di dignità che mi è rimasto voglio custodirlo gelosamente.

Dafne mi posa una mano sulla spalla, ma io scivolo via dal suo tocco che mi fa scoppiare il cuore, mi giro, e torno in classe mentre le mie amiche mi vengono incontro uscendo fuori dall'angolo del corridoio: hanno visto tutto.
Io tremo leggermente per tutte le emozioni che mi scombussolano e le mie amiche mi consolano come possono.

Non vedo l'ora che questa settimana finisca, e con lei quelle a seguire, sento già di non poter affrontare più nulla senza le sue attenzioni, le sue carezze, i suoi baci...
E fa dannatamente male.

All'uscita corro senza voltarmi indietro a cercarla, nonostante senta il suo profumo, e salgo in macchina dando un bacio a mamma.

<<Ciao amore, tutto bene? Cosa sono questi occhietti?>>

Ammetto che ho un pizzicore agli occhi che minaccia di far uscire le lacrime, ma mi trattengo dicendole che sono solo stanca, così mette in moto ed io ascolto la musica con le mie fedeli compagne delle cuffiette aspettando di arrivare a casa.

*9 giugno.*


I

n queste ultime settimane è stata molto strana nei miei confronti, ma ormai mi posso aspettare di tutto da lei. Non ha mai tolto il bracciale, come io non ho mai tolto la mia collana, perché nonostante tutto il mio cuore è pursempre suo.
Questa volta sono stata io a mettere un muro fra noi due. Credo che sia stato un processo autoindotto dal mio subconscio per farmi stare meglio e soprattutto per paura di soffrire ancora.
La verità è che mi sento ogni giorno più vuota e non so come reagire al suo tocco, al suo sguardo caldo e alle sue frecciatine, ma il mio cuore è più veloce di me.
Infatti, quest'ultimo, mi dice di continuare a sperarci e si accende ad ogni minimo cenno di attenzione da parte sua.

A volte mi capita di pensare che il pomeriggio di amore che abbiamo condiviso non sia mai esistito, altre volte le sensazioni provate tornano tutte insieme facendomi giare la testa.
Quanto vorrei riaverla stretta a me, quanto vorrei che potessimo stare insieme senza nessuno di mezzo, come vorrei amarla incondizionatamente senza paure, come vorrei...
Vorrei...
Condizionale, non l'indicativo, che è il modo della realtà...

Per quanto riguarda grammatica e quel compito fallito, beh...
Ha deciso che, al posto di mettermi un due rovinandomi la media, avrebbe fatto finta di nulla, ma in pagella mi avrebbe messo 9 anziché 10, poiché ho una valutazione in meno rispetto agli altri. Ovviamente ne sono rimasta molto sorpresa in senso positivo, anche se mi sarebbe sicuramente piaciuto concludere l'anno con il massimo voto nella mia materia preferita, ma meglio di un due a fine anno.
Questo piccolo segreto sarebbe rimasto fra noi, aggiunto alla lista di tutti i segreti che già conserviamo.
Ogni volta che io e lei ci guardiamo ci mangiamo con gli occhi per minuti interi; il cuore inizia a battere scandendo le lettere del suo nome ed io mi sciolgo sotto quello sguardo dello stesso colore del sole.

Oggi ho l'ultima lezione dell'anno con lei e mi viene da piangere al pensiero di non poterla più vedere, soprattutto per come sono andate le cose fra noi, ma sento anche di dover prendere una pausa da questa frustrante situazione.

Ormai mi è sfuggito un po' tutto di mano, ma la colpa non è di nessuno se non nostra.
La sua unica colpa è di esserci stata per me quando avevo bisogno di attenzioni. Ha curato le mie ferite mettendoci il miele dei suoi occhi sopra, e si è presa tutto di me.
La sua voce, il suo viso, la sua anima pura, i suoi occhi ed il suo cuore d'oro, il suo profumo, le sue attenzioni e la fiducia che ha riposto in me mi hanno fatto perdere la testa.
La mia colpa, invece, è quella di non aver messo un freno ai miei sentimenti, di averla sedotta e di essermi lasciata sedurre.

Potrebbe essere una questione di tempismo o di errori commessi, ma il destino ha fatto la maggior parte del lavoro.
Non smetterò mai di ringraziare il fato per averla messa sul mio cammino, perché nonostante tutto non ce l'avrei fatta senza di lei.

La campana che indicherà l'inizio dell'ultima ora con lei sta per suonare e le prime lacrime minacciano già di uscire.

Non. Ora. Charlotte.

Faccio dei respiri profondi e fingo che sia un giorno come gli altri, guardo verso la porta e la vedo già lì pronta ad entrare.

























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• ✒️✍️💜
Ciao belli, scusatemi per l'attesa.
Sento già la malinconia dell'ultimo giorno nell'aria, ma ci sarà tempo per piangere in seguito. Voi continuate a seguirmi per scoprire cosa sia successo a me e alla "Signorelli" a fine giornata e negli anni a seguire.
Bacini. 🫀💜

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