Capitolo 1

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Alyssa era sempre stata una ragazza impulsiva;  poche cose l'aiutavano a pensare

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Alyssa era sempre stata una ragazza impulsiva; poche cose l'aiutavano a pensare. Era solita accarezzare il lungo e folto pelo grigio del suo animale domestico, uno splendido siberiano di ormai nove anni, per riordinare i pensieri. Il gatto, da lei chiamato Biscotto durante la tenera età, era estremamente legato all'intera famiglia, ma solo Alyssa lo riusciva a conquistare in ogni ora e occasione.

La ragazza fece scorrere dunque il proprio palmo lungo la spina dorsale di Biscotto, cercando di trovare un ritmo non solo nelle coccole, ma anche per i propri disordinati pensieri: ogni volta che ci pensava, le sembrava sempre più assurdo che le fosse vietato - solo perché donna - di combattere.

Di certo lei sarebbe stata più adatta del suo sciocco fratello, il quale non era nemmeno in grado di vincere uno scontro. Alyssa si allenava in segreto da quando aveva sette anni e, ora che aveva raggiunto e quasi superato i quindici, era ben più esperta della maggioranza dei giovani uomini, gli unici a cui era permesso apprendere l'arte della guerra e del difendere sé stessi.

Riteneva che chiunque dovesse essere in grado di provvedere alla propria salvezza personale e odiava che le persone credessero che lei, solo perché donna, avrebbe dovuto rifugiarsi dietro a un uomo della sua famiglia o - non appena avesse compiuto sedici anni, l'età da matrimonio, che si avvicinava troppo velocemente - dietro al suo promesso sposo. Sentirsi indifesa era ciò che odiava di più.

Continuò a carezzare il pelo dell'animale, cercando di dimenticare la frustrazione e di calmare i nervi. Spostò lo sguardo sull'orologio da parete davanti a lei, constatando che mancassero meno di cinque minuti a una delle tipiche lezioni che spettavano alle ragazze: portamento. Sbuffò, odiava che le venisse insegnato a essere "una signorina".

Lei era tutto fuorché quello. Era una donna tenace, in grado di provvedere a sé stessa, coraggiosa. Aveva un carattere forte per cui probabilmente chiunque l'avrebbe disdegnata.

Proprio mentre era immersa in questi ragionamenti, un lieve bussare la fece sussultare.

«Signorina, la vostra insegnante vi attende».

La voce dura e decisa della sua Governante, Mrs Elton, la fece desistere da qualsiasi protesta o dimostrazione di disappunto. Si limitò a scacciare con gentilezza l'animale che giaceva già addormentato sulle proprie gambe e a lisciarsi come meglio poteva l'abito. Poiché Mrs Belderam, la sua insegnante, era estremamente severa e rigida, si assicurò di essere bene in ordine prima di raggiungerla in uno dei numerosi saloni della villa Deverton.

«Eccomi, Mrs Belderam» pronunciò entrando nella stanza.

Vi trovò una donna di mezza età, con i capelli quasi completamente grigi raccolti in una stretta crocchia, gli occhi castani che scrutavano gelidi attorno a loro, numerose rughe a solcarle il volto e le labbra sottili strette in una smorfia di disappunto. «La puntualità non è tra le vostre già ben scarse capacità» affermò con la sua voce gracchiante.

Life and DeathWhere stories live. Discover now