Capitolo 2

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Quando Alyssa si svegliò, i suoi pensieri corsero immediatamente al Rito che probabilmente si stava già svolgendo

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Quando Alyssa si svegliò, i suoi pensieri corsero immediatamente al Rito che probabilmente si stava già svolgendo. Fin da piccola le era stato insegnato che gli dei erano dalla parte dei mortali solo fino a che essi sarebbero rimasti nelle loro grazie. A questo scopo andavano svolti precisi Riti, precise preghiere. Andava anche considerato che con il tempo molte pratiche religiose, come il Rito di quel giorno, erano state ridicolizzate. Forse la gente di Altekol stava iniziando a perdere fiducia nelle divinità.

Massaggiandosi le tempie doloranti, Alyssa decise di smettere di pensare e andare a cercare qualcosa - qualsiasi cosa - di commestibile. Scese nelle cucine e, salutando Rhita, la cuoca che si era affezionata molto a lei negli anni, afferrò uno dei dolcetti appena sfornati.

«Oh, signorina, ben svegliata!» la accolse la donna ormai un po' avanti con l'età, ma ancora in forma perfino in quanto fisico, malgrado il lavoro che svolgeva. «Ho immaginato foste affamata, dopo ieri sera! E che peccato! Avevo preparato l'arrosto proprio come piace a voi!»

«Stai tranquilla, Rhita, lo assaggerò la prossima volta» Le sorrise per tranquillizzarla, provando un moto di affetto per quella donna che si preoccupava sempre per lei. «Tra quanto vai al Rito?»

«I vostri genitori mi hanno concesso un paio d'ore nel tardo pomeriggio. Sarà un onore, poche persone non nobili assistono ai Riti!» La donna era visibilmente emozionata, così tanto che mentre provvedeva a trasferire alcuni dolcetti dalla teglia a un recipiente, rischiò quasi di farne cadere uno. Per fortuna Alyssa riuscì a riacciuffarlo appena prima dell'impatto con il suolo, e lo addentò all'istante. Sorrise di nuovo a Rhita, prese qualche altro dolcetto e se ne andò. Con lo stomaco finalmente pieno, decise che prima di dedicarsi al noioso studio assegnato da sua madre avrebbe fatto una pausa in biblioteca.

Aprì il pesante portone di legno, non senza dover esercitare un po' di forza, e le si rivelò davanti uno spettacolo cui pochi potevano assistere. La biblioteca era enorme, illuminata solo dalla luce che filtrava dalle gigantesche vetrate e dalle poche candele sparse qua e là. Gli scaffali si estendevano ovunque, su ogni parete, fino al soffitto, ed erano pieni di libri di ogni forma e dimensione. Al centro della stanza erano poi sistemati divani e poltrone perfetti per la lettura.

Solitamente, Alyssa non faticava mai a trovare qualcosa da leggere. Era così curiosa che avrebbe letto qualunque libro si fosse ritrovata in mano, da un manuale che insegnava a lucidare un paio di scarpe a un diario. Quel giorno, però, si sentiva particolarmente esigente, e nulla di ciò che trovò in mezz'ora di ricerche la soddisfò. Continuò a cercare, sfiorando copertina dopo copertina, leggendo titolo dopo titolo, alla ricerca di qualcosa di particolare che l'accompagnasse in una giornata tanto solitaria.

Continuando a procedere in quel luogo tanto immenso, sentì una strana sensazione al centro del petto, come un calore mai provato prima. Quello strano fenomeno si intensificò quando fece un passo avanti e voltò lo sguardo verso uno strano volume che non aveva mai notato prima. Scoprire cose nuove in quella biblioteca non era mai qualcosa di strano, viste le sue dimensioni, ma quella scoperta la colpì oltre ogni logica. 

Life and DeathWhere stories live. Discover now