Capitolo 10

143 35 161
                                    

Marcus si rivelò una compagnia quasi assente

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Marcus si rivelò una compagnia quasi assente. Non parlava, rimaneva seduto in sella imbronciato. Non sembrava contento della scelta del fratello, tantomeno di essere stato coinvolto.

Mentre Alyssa chiacchierava con Zacharias, Monique, Jenna e Freddie, continuava a osservare l'adolescente. Desiderava aiutarlo, le sembrava di capirlo, capire la sua rabbia e il suo sconforto. Poteva immaginare che si sentisse esattamente come si era sentita per anni. Tuttavia lei aveva avuto al proprio fianco Zacharias, che l'aveva salvata e protetta. Grazie a lui aveva conosciuto anche il bene del mondo, non solo ciò che l'aveva fatta soffrire.

Marcus - così immaginò - riusciva a intravedere solo il male. Era evidente che non avesse un buon rapporto con il fratello. Chissà se aveva qualcuno con cui sfogarsi, qualcuno a cui teneva. Alyssa si chiese che cosa l'avesse portato a odiare tanto il mondo. Ragionò sul fatto che, in effetti, non conosceva molto del passato di Freddie e Marcus. Non aveva mai sentito parlare dei loro genitori o del modo in cui si erano trovati a vivere a Portansia. Non aveva idea di molte cose riguardanti Freddie.

Si sentì in colpa per questo: era sua amica, avrebbe dovuto chiedere di più a riguardo. Certo, non l'aveva fatto per cattiveria. Freddie aveva sempre un argomento pronto, una battuta per spezzare il silenzio. Era facile e piacevole trascorrere del tempo con lui, la tipica persona che mai lasciava momenti vuoti o silenziosi che portavano a domande spesso scomode.

Sospirò, si sporse dalla sella verso Marcus e gli diede una spintarella gentile. Il ragazzo alzò gli occhi azzurri su di lei, velocemente e con ostilità. Si scostò con noncuranza i capelli neri dalla fronte, scrutandola cercando, forse, di interpretarla.

«Vengo in pace» lo rassicurò lei con un sorriso.

Marcus roteò gli occhi, spazientito. «Si può sapere cosa vuoi?»

«Sei molto diverso da tuo fratello» affermò Alyssa con gentilezza. «Tu assomigli più a vostro padre o a vostra madre?»

Marcus le scoccò un'occhiata con ancora più ostilità, poi distolse lo sguardo. Un respiro, due, tre, finalmente si decise a rispondere. «Freddie non ti ha detto nulla?»

«No... mai» spiegò Alyssa, cercando di comprendere qualcosa dalle sue reazioni. Aveva una brutta sensazione riguardo a quanto le stava per essere detto.

Marcus sospirò pesantemente. «I nostri genitori sono stati posseduti da alcuni servi di Morte. Hanno ucciso molti Donatori e creato molti problemi a Portansia. Loro due da soli sono quasi riusciti a mettere in ginocchio la città. Sono stati sconfitti per poco».

Alyssa annuì tristemente per spingere il ragazzo a continuare a parlare.

«Li hanno uccisi...»

Quelle tre parole scavarono il cuore di Alyssa.

«Tutti i loro beni sono stati confiscati, siamo stati lasciati nella povertà. Per questo Freddie ha iniziato a lavorare come stalliere...» spiegò Marcus. «Nonostante io abbia solo due anni in meno di lui, non mi ha mai permesso di lavorare a mia volta. Ha sempre affermato che è una sua responsabilità, qualcosa che spetta a lui...»

Life and DeathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora