Capitolo 7

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«Alyssa» la richiamò svogliatamente Serena

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«Alyssa» la richiamò svogliatamente Serena.

La ragazza alzò la testa e guardò la ragazza, per poi spostare lo sguardo su tutti gli abitanti adulti di Portansia, che la stavano osservando. A causa della vicinanza del suo compleanno e quindi del Rito, era stata indetta una riunione. Alyssa, però, stanca a causa della lunga cavalcata del giorno precedente e distratta da mille pensieri, non stava prestando attenzione.

«Scusate» mormorò mortificata, senza osare sostenere quei numerosi occhi accusatori.

«Stasera, dopo cena, ti prepareremo per il Rito. Usciremo dalle mura di Portansia per giungere in un luogo adatto» spiegò Serena e, dal suo tono, Alyssa capì che si era già stancata di ripeterlo.

«Che cosa accadrà durante il Rito?» osò chiedere, intimorita e curiosa.

«Lo scoprirai stasera, a mezzanotte» dichiarò fredda Serena, senza guardarla, per poi cominciare a discutere di cose molto meno interessanti, tra cui il turno delle guardie per quella notte.

Alyssa tornò persa nei propri pensieri e non potè fare a meno di correre con lo sguardo a Isaac. Come sempre circondato dai propri amici e allegro, sembrava che nulla potesse turbarlo. Alyssa si odiava per come lo aveva trattato quando aveva tentato di aiutarla, di salvarla. Quanto era accaduto tra loro era destabilizzante, strano, e Alyssa non aveva ancora ben capito se ciò che aveva provato in quei brevi attimi fosse autentico o meno. Era certa di amare Zacharias, così come lo aveva amato per anni interi, e si convinse pertanto che fosse stato solo un momento di debolezza in un periodo difficile.

D'altra parte non era accaduto nulla: c'erano andati vicini, era vero, ma Alyssa si era fermata prima di commettere un enorme errore che mai si sarebbe perdonata. Sospirò, ripromettendosi di affrontare il discorso insieme a Isaac prima di quella sera. Prima che tutto cambiasse.

In effetti, il peso del cambiamento che si sarebbe attuato nella sua vita e nel suo essere di lì a poco la opprimeva e spaventava molto. Mancava poco, troppo poco. Non era pronta, eppure sarebbe accaduto in ogni caso. Aveva come la sensazione che il tempo le scivolasse via tra le dita, che la sua vita passata, la vita che aveva imparato a odiare e ora perfino a rimpiangere sotto alcuni aspetti, si stesse allontanando sempre di più. Aveva sempre desiderato fuggire, cambiare vita, crescere ed essere indipendente, ma tutto stava accadendo all'improvviso, senza darle la possibilità di capire, di prepararsi.

Senza che potesse accorgersene, si ritrovò sola nella mensa fino a poco tempo prima riempita dalle proteste e dagli schiamazzi dovuti alla riunione. Alyssa rimase immobile dov'era, incurante di tutto e di tutti, fino a che non si sentì sfiorare la spalla.

«Stai bene?»

Alyssa alzò lo sguardo su Isaac. Non poteva crederci, era lì, si preoccupava per lei nonostante il modo orribile in cui l'aveva trattato. Annuì, sforzandosi di rivolgergli un sorriso. «Isaac... Mi dispiace, non avrei mai voluto trattarti così...»

Life and DeathWhere stories live. Discover now