t h i r t e e n

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- felix's pov

«e d'un tratto mi ha baciato, i-io non sapevo veramente cosa fare; se prima ero confuso ora lo sono molto peggio» mentre raccontavo del bacio avvenuto in palestra a minho, arriva hyunjin correndo quasi sull'orlo del pianto:

«ho bisogno di sfogarmi vi prego, io ho combinato un disastro seriamente, oggi ci sono anche le audizioni ma-» lo aiutai a calmarsi.

«ohi non c'è fretta, spiega con calma non ti preoccupare».

«allora: io due settimane fa circa, mi sono lasciato con jeongin e fin qui lo sapete. il fatto è che poi ho cominciato a sentirmi con christopher bang, un ragazzo amico di changbin. e so che non esiste in modo concreto questa cosa ma mi ha tolto la verginità, e abbiamo avuto 4 rapporti sessuali, ed ho dolori da giorni; questo è uno dei motivi per cui penso di fallire alle audizioni, ma non è tutto» riprese il respiro.

«oggi stavo andando a salutarlo ma un ragazzino moro ed alto è arrivato prima di me ed ha cominciato a baciarlo. penso fosse il suo fidanzato...mi pare si chiamasse seungmin, si dicevano anche ti amo o cose così. e-ed io mi sento così usato, e poi cattivo nei confronti di quel ragazzo ignaro di tutto» scoppiò a piangere sulla spalla di minho.

«piccolo non fare così, ora usciamo in cortile e ne parliamo un po'» disse il ragazzo su cui era poggiato.

guardai l'orologio: «beh io ora devo correre, devo incontrarmi con changbin per preparare la palestra ai provini, ma ti assicuro che se hai bisogno di aiuto, possiamo passare la sera insieme e-»

«no felix no! non voglio fare del male pure a changbin; quel ragazzo è evidentemente cotto di te, tu lo tratti già di merda ogni giorno, non voglio anche avere rapporti con te prima di lui».

«prima di lui in che senso?! io e changbin non faremo mai sesso, non glielo consentirò di togliermi l'ennesima cosa che mi appartiene».
«quindi hyunjin?! non vorrai mai più usare la tecnica di consolazione segreta che avevamo creato?» domandai deluso.

«sì hai capito bene. non lo voglio, è scorretto, e lo è soprattutto da parte tua con changbin. avanti, ho sentito che dicevi a minho che ti ha baciato, se vi siete baciati lui non è etero come credi...non fartelo scappare, anzi trattalo bene quando lo vedi fra poco!» raccomandò quando già me ne stavo andando senza neanche salutare lui e minho.

ero stufo di sentirli dire sempre le stesse cose riguardo la cotta di changbin nei miei riguardi.

ringhiai al solo pensiero e nel mentre misi piede in palestra, dove changbin attendeva da molto tempo prima, e stava già allestendo il tutto.

«neanche mi hai guardato in faccia e già ti turbi?» scherzò.
«no no anzi, sono felice di rivederti. sono turbato per i miei amici...» lo abbracciai.
«che ti prende?» disse mentre mi ripassava la mano sulla schiena lentamente.

«non lo so, ma sono felice di stare con te adesso. forse perché sei l'unico che adesso può capirmi senza darmi fastidio», mi separai da lui dopo un po' e nel mentre mi misi ad osservare ciò che aveva preparato in mia assenza.

«cos'è che ti ha tanto infastidito da parte dei tuoi amici?» poggiò una sola mano sul mio fianco e lo accarezzava mentre prendeva dei fogli poggiati sul tavolo da mostrarmi.

«mi dicono sempre che io ti piaccio, e mi dà fastidio che lo dicano. i-io certo non so se è vero, lo sai solo tu e-e non voglio essere invadente; vorrei però che non lo dicessero perché sono già confuso di mio in questo periodo, non ho bisogno di altro...» abbassai lo sguardo.

«non te ne deve importare, soprattutto se è un pensiero che può influire negativamente sul tuo umore», lasciò il mio fianco e sistemò le schede battendole al tavolo.

«a volte però vorrei saperlo se ti piaccio o no» sospirai.

mi ignorò: «allora qui ho le schede di valutazione, stanno i nomi di tutti i partecipanti e delle cose da valutare di loro, infine una casella per inserire il voto singolo più la media dei nostri voti sommati».

guardai le stampe con ammirazione: «wow...hai fatto tu la grafica?», annuì.
«grazie, sei stato molto d'aiuto» gli sorrisi.

«ho avvisato al preside che appena scattate le 12 in punto avrebbe dovuto dire ai ballerini col megafono di venire qui in palestra per le audizioni».

«h-hai quasi fatto tutto, davvero non so che dire, mi sento quasi inutile a stare qui, io non avrei saputo far di meglio...»

«l'unica cosa che mancava eri tu effettivamente, e quindi qualcuno in grado di connettere le casse ahah», alzai i pollici e mi accovacciai dove stavano le casse per provare a connetterle.

fischiettava un irritante motivetto guardandosi attorno per distrarsi dal mio sedere ricalcato da un leggins aderente, avrei trovato un'altra occasione per provocarlo.

almeno connettendo le casse, potevo compiacerlo.

«fatto!» gli battei il cinque, e mi aiutò ad alzarmi da terra tenendomi le mani.

«allora? sei pronto? emozionato?»

«mh, mi sento un po' in ansia a dover giudicare le persone» arrossì.

«solo me tratti così male a tal punto da giudicarmi sempre?» provocò.

«ma vaffanculo non è vero!» mi poggiai alla cattedra col sedere.

«non mandarmi a fanculo dai, mostra un po' di gratitudine per quello che ho fatto per te, oggi, ieri...» elencò avanzando verso di me e bloccandomi tra il suo corpo e la piattaforma su cui ero poggiato: posò due pugni su essa posti di fianco alle estremità del mio bacino, a cosa voleva arrivare bloccandomi lì.

«oggi sei stato d'aiuto, riguardo a ieri perché dovrei esserti grato?» indietreggiai con la testa spingendola di poco più dietro, per evitare di sentirmi troppo vicino al suo respiro e le sue labbra.

«mh, fammi pensare... innanzitutto ti ho dato dei consigli per stare meglio, ti ho ascoltato, e ti ho fatto compagnia. poi lo sai cos'è successo non fare finta di nulla, ti è anche piaciuto», alzò uno dei due pugni dal tavolo per scioglierlo e accarezzare dietro la mia schiena, vicino ai fianchi.

«il bacio? come dovrei mostrarti gratitudine per quello? baciandoti di nuovo?» tenni due mani dietro la sua nuca e mi avvicinai al suo naso col mio.
«possiamo stare da soli fino alle 12, hai tutto il tempo», appena mi sentì pronto...

«seo changbin, eccomi qui!» entrò il preside dalla porta.
ci staccammo imbarazzati, per evitare l'imbarazzo preferì allontanarmi dai due e fingere di controllare qualcosa dalle schede.

«vedo che state cominciando a sopportarvi piano piano no?» nessuno dei due rispose.

«ho mandato l'avviso al megafono, volevo vedere come ve la stavate cavando. vedo che avete già fatto tutto, serve altro?» domandò.

«no, ma forse è meglio che lei controlli il quadro elettrico, non vorrei si spegnessero le luci appena incominciamo ad usare tutte le casse», l'uomo andò a controllare come richiesto dal ragazzo, ma quando rimanemmo soli, non riuscimmo neanche a guardarci in faccia...

«so che non c'è nessun problema tecnico, l'hai fatto per rimanere solo con me» me la risi.

Strippers | changlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora