t w e n t y f o u r

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[...]

«felix sei sveglio?»
«felix tutto bene? non è suonata la sveglia?» l'ennesimo richiamo da dietro quella porta riuscì a svegliarmi.
strizzai gli occhi e li stropicciai per abituarli a quel filo di luce che entrava dai fori della tapparella.

sbadigliai, e rimasi sdraiato godendo per un altro po' l'abbraccio in cui mi aveva tenuto il ragazzo per tutta la notte, al punto da dimenticare il perché del mio risveglio.

aveva la fronte poggiata sulla mia nuca, le braccia intorno al mio torace, le mani intrecciate con le mie, e le gambe piegate in avanti, tenendomi rannicchiato dentro di lui.

continuai a guardarmi intorno, ad osservare le nostre mani dolcemente legate assieme, a guardare il mio petto gonfiarsi e sgonfiarsi ogni volta che sentivo il respiro dell'altro sul collo, ripensare alla sera prima per godermi meglio il momento.

ma cazzo, un dettaglio che non potevo fare a meno di notare, era che ogni volta che oscillavo di poco, sentivo vicino al mio sedere il suo membro che non si era sciolto un secondo dopo ieri sera.

«felix!» sentì la porta della camera aprirsi e richiusi gli occhi istintivamente.

porca puttana ecco perché mi ero svegliato-

fingi di dormire, fingi di dormire ma falle capire che sei vivo così se ne va.

merda non ci credevo, aveva davvero davanti ai suoi occhi suo figlio ed un ragazzo che neanche conosceva nudi nel letto...

mi mossi leggermente per mostrarmi vivo, mugolai sottovoce quasi a volermi stiracchiare, e cambiai posizione affondando la faccia nel petto morbido del ragazzo dormiente, così da evitare l'imbarazzo.

«oh bene...bene felix- alla grande!» disse senza alcun motivo, sbuffando ed andandosene via lasciandoci persino la porta aperta.

appena mi assicurai fosse lontana dalla stanza, chiamai preoccupato il ragazzo:

«changbin svegliati ti prego» sussurrai frettolosamente agitato dalla situazione, scossi anche il suo corpo cercando di farlo alzare in modo più rapido: doveva svegliarsi cazzo.

«o che vuoi-» lagnò infastidito aprendo gli occhi. «per favore vestiamoci, mia mamma ci ha visti, non voglio litigare con lei», anche se reagì visibilmente turbato, si alzò dal letto e rassegnato prese i vestiti da terra, aiutando anche me a fare prima.

con calma gli spiegai la situazione, anche se venivo sempre interrotto dai suoi sbadigli.
«secondo te che succederà...» sospirai mentre mi infilava i pantaloni della tuta.

«non la conosco bene, forse ti ignorerà e basta, considerando che quando ci ha visti ha lasciato la porta aperta con molta noncuranza. non ti preoccupare, se non le importa non ti dirà nulla».

appena fummo pronti sgattaiolammo al piano di sotto e preparammo la colazione assieme.

mentre aspettavo che la cioccolata si riscaldasse, mi poggiai al bancone ripensando ancora alla paranoia che mi aveva svegliato.

«mi odierà perché sono gay?» domandai mentre lui girava la cioccolata.

«nah, secondo me più perché eravamo nudi, avrà pensato che non sei più vergine...» lasciò poi il cucchiaino sul bordo del pentolino per abbracciarmi.

«basta essere preoccupato dai...» mi tenne stretto.

«è difficile non esserlo, soprattutto se non saprò mai cosa l'ha turbata».

«non perché è stata indifferente ora ciò vuol dire che lo sarà a vita, in un modo o in un altro verrà a sapere che sei ufficialmente gay, e ti dirà qualcosa a riguardo se avrà obbiezioni».

«scusa tu non sei paranoico con tua mamma? le hai letteralmente promesso una cosa non vera».

«beh partendo dal fatto che mia mamma non mi ha visto nudo nel letto con un ragazzo, e poi non mi preoccuperei tanto, glielo terrei nascosto e se lo scoprisse gliene parlerei, ma perché fasciarmi la testa prima di cadere? non mi caccerà di casa tanto, perché mio padre sa tutto di me e mi difenderà».

«tu hai una certezza almeno, io non ho nessuno», si staccò dall'abbraccio per guardarmi.

«hai tua sorella, ti sarà d'aiuto. per esempio prova a parlarne con lei, se ha un rapporto più saldato con tua mamma saprà darti preziosi consigli».

«non mi piace parlare dei miei problemi alle persone...» dissi portando le mie braccia dietro al suo collo.

«allora faglielo capire, no?».

esitai un attimo per sorridergli: «sei così bravo a dare consigli» lo avvicinai a me, feci incontrare le nostre labbra e coccolai le sue con le mie, lasciando uno spiraglio per far sì che potesse usare la lingua per colmarlo.

«mhh, n- avev-mh bisogno» mugolai.

sentì dei passi in soggiorno, volevo sporgermi per capire chi fosse ma il corpo del ragazzo era tanto grande e muscoloso che non riuscivo a vedere, poi ero preso dal bacio non riuscivo a staccarmi da quel vortice.

«felix?» riconobbi la voce di mia sorella, e continuai il bacio con più voga, compiacendo anche il maggiore.

dovevo farle capire il problema? bene, lo stavo facendo.

indietreggiai a tal punto da salire sul bancone col culo, e lasciare che il ragazzo potesse toccarlo mentre era schiacciato dalla piastrella sottostante.

passava anche le sue mani calde sulla mia gamba, e mi piaceva ancora di più darci dentro.

«mhh- cazz» ringhiò mordendo le mie labbra e pizzicando con due delle sue dita, l'erezione che stavo avendo.
«smettil-ah» trattenni un gemito.

«se ti avessi passato le mutande mentre ti vestivi, dovevi offenderti. invece avevo già progettato di toccarti» sorrise.

«non vorrei dire ragazzi, ma la cioccolata mi sembra pronta» disse olivia interrompendoci.

changbin mi lasciò sul mobile per allontanarsi e spegnere i fornelli, nel mentre olivia cominciò ad osservarmi ridendo.

«quelle...cinq- se- sette macchie violacee sul collo come le spiegherai a mamma?»

«pensi anche tu che io abbia fatto sesso?» la ragazza annuì.

«no ti giuro di no, almeno tu credimi! dopo ti spiego meglio- e per i succhiotti comunque mi aiuterai tu a coprirli col trucco, okay?», mi fece un occhiolino in risposta.

scesi dal mobile per prendere una presina e versare la cioccolata per condividerla con changbin.
«ho anche riscaldato dei biscotti che cucinai un po' di tempo fa» glieli poggiai di fianco alla tazza sul tavolo, e mi sedetti sulle sue gambe per mangiare la colazione.

«sembra tutto buonissimo» poggiò la testa sulle mie spalle e mi diede un bacio sul dietro del collo.

«mh basta essere così sdolcinato con me, ti stai pentendo di non aver fatto sesso?» lo provocai a bocca piena.

«forse un po'» sorrise.

«ma state insiem-» chiese d'improvviso olivia che stava assistendo alla scena venendo zittita poco dopo:

«shhh! no, no e no. siamo solo amici».

il mio telefono vibrò, si illuminò lo schermo automaticamente:

[ Felix, ci sono novità sul Blog Della Scuola! dai un'occhiata a "Seo Changbin ha avuto rapporti..." + ed altri 4 nuovi post ]

non guardai lo schermo inizialmente, avevo intravisto fosse la solita notifica da parte del blog dell'istituto, era probabilmente l'ennesima cazzata sui rappresentanti.

mi interessai quando mi arrivarono invece diversi messaggi dal gruppo con minho e hyunjin:

[Minho: avanti felix raccontaci tutto...]

[Hyunjin: a questo punto ho dei sospetti sul colpevole...]

[Hyunjin: avanti smettila di spottarti da solo!!...]

«oh merda-» realizzai.

Strippers | changlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora