f i f t y o n e

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attraversai la folla colma di ubriachi, coppie che si baciavano, gruppi che ballavano. li scansai uno ad uno fin quando non entrai nei bagni, seguì le voci che sentivo, ed aprì del tutto la porta che giaceva socchiusa.

«brutto stronzo vedi di calmare questa ossessione irrequieta che hai del mio ragazzo» afferrai il capelli del più piccolo che era impegnato a trattare con la lingua il membro dell'altro.

lo alzai da terra, facendolo passare dallo stare sulle ginocchia, a ritrovarsi il mio ginocchio schiacciato contro la sua erezione.

«la vuoi smettere di comportarti da puttana con un uomo impegnato?» feci più forza col ginocchio facendolo lamentare.

«chris ti prego non fargli del male, ho sbagliato io, gli ho concesso un favore che mi aveva espresso, non è colpa sua se l'ho accontentato» mi fermò allontanandomi dal più piccolo, al quale mollai la pressione con la gamba, ma lasciai una mano al collo.

«lo so, ho letto la lettera che ti ha mandato non sono un coglione. tu mi devi delle spiegazioni, e rimarrai con me in bagno finché non mi lascerai senza altri dubbi» minacciai.

«o-okay, ma ti prego, lascialo andare, non lo toccherò più, promesso» ansimò provando a staccare il mio polso da dov'era aggrappato.

«non ho intenzione di fargli del male, voglio che mi dica cosa stra cazzo vuole da te, hai capito jeongin?», il ragazzo che nel mentre piangeva vedendosi così soppresso, ricevette uno schiaffo da parte mia, dopo aver rifiutato di rispondere.

«l'opzione "non voglio parlarne" qui non esiste ok? o mi dici a cosa vuoi arrivare, o sparisci una vita intera altrimenti ti succederà peggio di quanto ti stia per succedere adesso» lo tagliai con lo sguardo convincendolo a parlare.

«d-d'accordo, ma per favore, dopo lasciami andare» allentò la mia presa per deglutire:
«volevo avere la mia prima volta con lui prima che partisse per le feste, ma poi giuro su dio, che non avrei più chiesto nulla in cambio... t-ti prego fammi andare via» lasciai la mano, e con aggressività raccolsi i suoi vestiti da terra e glieli riposi in mano, indicando la porta per imporre che li indossasse fuori da qui.

il minore lasciò la stanza e richiuse la porta lasciando me e hyunjin da soli.

«posso sapere perché l'hai umiliato?» mi chiese il moro appena l'altro uscì.

«allora non ti rendi conto di quanto tu abbia umiliato me e i miei sentimenti? hai fatto sesso col mio ex il giorno in cui ti ho lasciato da solo a casa mia perché ero uscito a chiarire con seungmin per evitare potesse infastidirci e per permetterci una relazione migliore; hai fatto sesso con il tuo ex dopo una settimana così bella con me, quando tra meno di qualche ora dovremmo partire insieme per natale, nella sera in cui avrei voluto chiedere di convivere definitivamente insieme...»

tra di noi scattò un imbarazzante silenzio.

«mi rendo conto di essere in pessimo fidanzato a volte, non pensavo di fare così tanto ribrezzo...» strinse le labbra, quasi a trattenere un pianto.

«a volte le faccio senza farci caso, non lo faccio con malizia, ma perché magari ritengo che in quel momento è qualcosa di cui ho bisogno io o l'altra persona. ma so che non c'è giustifica a quello che ho fatto, scusami per tutto».

«hyunjin, tu mi ami?» esitai un po' prima di chiederglielo, principalmente perché avevo paura della risposta.

«certo che ti amo, tu non puoi neanche immaginare quanto» mi guardò ancora seduto stante sulla tazza del wc dal basso verso l'alto a me che stavo in piedi, con quegli occhi che parevano mi stesse supplicando di perdonarlo.

«non riesco a vederti nudo mentre chiariamo, ti prego vestiti» lo rimproverai, quando si leccò il labbro e mi porse un fermaglio nero.

«forse non è un buon modo per farmi perdonare, ma vorrei tanto passare un po' di tempo con te», adagiò davanti alla mia vista i suoi due polsi uniti.

osservò il fermaglio tra le mie mani, e poi puntò al mio viso, poi tornò sul fermaglio, e poi di nuovo al mio viso.

appena compresi il segnale, con due dita allargai l'elastico e legai i suoi due polsi insieme infilando poi una mano nei suoi capelli e facendolo poggiare con la testa sul mio membro attraverso il tessuto.

«capisco cosa vuoi fare, ma ti prego troviamo un punto di incontro» suggerì guardando il cielo mentre lui continuava a strusciare la sua guancia e la sua mascella sulla mia intimità.

«secondo me solo passando del tempo assieme dopo un litigio riusciremo a capire cos'è giusto per noi, sono sicuro che viaggiare assieme sarà una buona occasione per migliorare il nostro rapporto» affermò alzando il capo era guardarmi.

«non so come ci sono finito in questa situazione, ma sono così innamorato di te che qualsiasi idea proponessi in questo momento, anche la più stupida, la troverei geniale...» ringhiai.
quando il piccolo si alzò dalla tazza per prendere con i polsi uniti quello sguardo che avevo abbassato deluso da me stesso, sollevarlo verso di sé, e assaporarne le labbra per renderle un sorriso.

«ti amo tanto» sussurrò tra uno schiocco di labbra ed un altro: «ti giuro che nel mio cuore mi auguro di averti nel mio futuro e poterti sposare...» mi fece arrossire, ma per camuffare il fatto che mi avesse eccitato con così poco, precipitai le mie mani sul suo sedere e incominciai a palparlo.

dopo un po' si stancò e tornò seduto, con la testa poggiata dove giaceva prima, ma stavolta lentamente, ad ogni mia carezza, girava sempre di più lo sguardo finché non finì ad aprire con i denti la zip dei miei pantaloni, e leccare con la punta della sua lingua tutta la misura del mio duro membro.

«non bagnarmi le mutande più di quanto lo saranno già tra poco» gli dissi, facendolo sentire più invogliato a cacciarlo fuori dalla sua unica censura in tessuto, e leccarne la cappella.

«ah- amore fermo-» rabbrividì aspettando ascoltasse la mia supplica.

alzò il capo, e spiegai: «hai avuto un rapporto con jeongin, come l'ultima volta ho disinfettato il tuo culo con il mio cazzo, adesso lascia che disinfetti il tuo cazzo con la mia lingua...» mi sottomisi a lui e mi accovacciai tra le sue cosce già aperte.

Strippers | changlixWhere stories live. Discover now