t h i r t y

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- changbin's pov

«va bene, tutto chiaro. ci scusi ancora...» ci chinammo assieme per salutare ed uscimmo finalmente da quell'ufficio.

neanche il tempo di chiudere la porta che sulla nostra destra ritrovammo i due ragazzi in nostra attesa.

non sapevamo ci stessero aspettando, o meglio lixie stava aspettando me, ma solo a notare gli sguardi di disprezzo che si scambiavano nel mentre quei due rabbrividì.
hyunjin era lì evidentemente solo per fare compagnia all'altro.

comunque fui felice di vederlo sorridere dopo un casino del genere.

«oh dio, binnie tutto okay? temevo non sareste mai usciti» felix si alzò subito ad abbracciarmi.
«hey piccolo, non ti preoccupare, ora è tutto risolto, abbiamo avuto anche modo di chiarire lì dentro», il ragazzino si scostò dal mio petto per accostarsi alla mia bocca e riassaporarla dopo tanta attesa.

«ed io che ho persino creduto che al prossimo bacio avrei sentito il sapore metallico del tuo sangue- ...sono felice tu stia bene». si rigettò sulle labbra di cui stava parlando, ma le succhiò in modo più intenso e deciso, al ché mi sentì tanto amato che mi lasciai andare e cominciai a palpargli il culo.

eravamo così in confidenza, così sicuri su come comportarsi l'uno con l'altro che quasi ci sentivamo in un mondo in disparte in cui c'eravamo solo io e lui.

fummo persino consapevoli di star creando imbarazzo tra hyunjin e chris, che durante il nostro bacio rimasero in silenzio ad odiarsi con gli occhi. fortuna che noi eravamo tanto presi che non ci importò dei loro problemi in quel momento.

dividemmo le nostre lingue per recuperare il respiro ma i nostri sorrisi rimasero vicini a puntarsi: «me l'hai fatto alzare» ansimai a poco di distanza dalla sua bocca.
se la rise: «trattieniti ancora un po' che adesso devo andare a lezione, okay?».

annuì: «verrò ad assistere alla tua interrogazione appena finirò di parlare delle ultime cose con chris, ma mi raccomando, spacca tutto che andrai benissimo», gli stampai un bacio prima che richiamasse hyunjin per andare al corso assieme.

gli altri due ormai si erano persino seduti vicini talmente il tempo che avevamo impiegato io e felix a toccarci: senza rivolgersi la parola le loro spalle si toccavano così come le loro ginocchia oscillavano affiancate.

hyunjin notò questa vicinanza e ne pareva ipnotizzato.
«andiamo jinnie?» felix lo distolse, avviandosi con lui a lezione.

notai lo sguardo deluso di chris anche solo guardare il passo di quel ragazzo che si allontanava da lui senza neanche salutarlo.

dopo aver parlato con lui di questa cosa, quasi mi sentivo in colpa ad aver rovinato le cose più di quanto già stessero andando male.

non l'avrei mai detto, ma aveva fatto così tante cose per quel ragazzo, che meriterebbe il suo amore più di quanto lo desidera.

«tutto okay chan?» attirai la sua attenzione, che si finse distratto dall'assenza dell'altro.
«sì, sì ero solo un po' pensieroso...» ammise a labbra strette.

«avevi altro da dirmi comunque?» gli chiesi.
«mh, in realtà solo una cosa che davanti al preside non potevo dire...»
«ossia?», domandai.

«beh volevo dirti che sono felice di quello che stai vivendo con felix, sono felice che tu abbia trovato qualcuno che ti faccia stare bene... i-io a volte ricordo alcune cose della nostra relazione, e-e vedo che con felix invece fila tutto liscio. sono tanto fiero di te».

«e come mai fiero?» gli sorrisi.

«perché ci hai creduto ancora nell'amore, perché non ti sei lasciato reprimere da tua madre, perché ti sei fatto in quattro per guadagnarti la sua fiducia e perché hai finalmente trovato qualcuno con cui condividere l'intimità...» considerò.

«...binnie sei cresciuto tanto da quando ti ho conosciuto, ed io questo lo ammiro», ci tenemmo le mani.

«già, è vero. quel rapporto mi ha aiutato a capire tante cose. a volte non te lo dimostro ma ti sono grato» gli sorrisi.

«vorrei solo esser rimasto quello di una volta, o almeno vorrei esser migliorato come te. io mi vedo sempre più sbagliato, a quanto pare più passa il tempo più peggioro...»

«non dire così, non pensare a quello che ti ho detto oggi durante il litigio. se comincerai a mettere al primo posto i suoi bisogni e al secondo i tuoi, riuscirai a farti perdonare. poi ovviamente chiarisci tutti gli equivoci prima di fare ciò» consigliai.

affermò con la testa. «vorrei solo smettere di pensare a ieri sera quando lo guardo...mi basterebbe questo per non sentirmi sempre eccitato quando lo guardo, vorrei essere più gentile con lui».

«ah a chi lo dici, anch'io vorrei smettere di pensare a ieri sera, ma è stato così bello. lo amo così tanto...» ci ripensai.

«a proposito, voleva assistessi alla sua interrogazione, quindi è meglio che vada prima che sia troppo tardi» gli lasciai le mani e mi alzai dalla panca prendendo lo zaino.

«okay non ti preoccupare, grazie per il tuo tempo».
«quando vuoi io ci sono, lo sai. ricorda di seguire quei consigli, ma prima di questo vai in infermeria per il labbro», alzò un pollice, nel mentre me ne andai.

[...]

entrai nell'aula e trovai il ragazzo venir già congedato dall'insegnante: «va benissimo così lee. "b+" è sufficiente per adesso, all'uscita del quadrimestre le confermo la "a" se continua così».

lo aspettai seduto al banco dove avevo adocchiato il suo zaino sullo schienale.

tornò a posto sorpreso di vedermi: «hai sentitoooo!?» mi tenne stretto contento.
«sii! sei sicuramente stato bravissimo, anche se non ho assistito, so quanto effetto fa il tuo accento australiano sui professori» ci baciammo per un po', fin quando la professoressa non ci richiamò.

«vi prego ragazzi, qui si studia, io sto interrogando…», ci staccammo.

d'un tratto senti il pugnetto del ragazzo battere leggermente sul mio banco, quando mi passò un piccolo fogliettino con sopra la sua scrittura:

"ti amo tanto, grazie per il complimento. p.s: sedermi è stato doloroso".

gli sorrisi e gli tenni la mano per sotto al banco, poggiandola sulla sua gamba.
«dopo mi accompagni in palestra? devo ripetere per la presentazione di natale» sussurrò.

annuì con la testa: «certo, posso anche assistere, ho l'ora libera».
«nah, se preferisci allenati per conto tuo, ti sarà più d'aiuto rispetto ad annoiarti guardandomi».

mi avvicinai di più a lui: «non ho nessuno con cui allenarmi, chan è in infermeria, jisung non è venuto a scuola. poi guardarti non mi stancherebbe mai», arrossì: «smettila».

Strippers | changlixOnde histórias criam vida. Descubra agora