f i f t y f o u r

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- hyunjin's pov

perché mi ritrovavo sempre costretto ad assistere alla felicità altrui?
perché nessuno si poteva ritrovare ad assistere alla mia di felicità?

se avessi saputo cosa mi aspettava una volta arrivato in spiaggia, non avrei insistito a venirci, non avrei invogliato gli altri a sbrigarsi a mettersi il costume.

se avessi saputo che quello che mi aspettava per la vigilia era questo, non sarei partito per le vacanze, non avrei pagato così tanto dei biglietti.

sarei rimasto con la mia famiglia, nonché coloro convinti che il rapporto tra me e chan sia qualcosa di perfetto, coloro convinti che io sia il figlio perfetto, coloro convinti che la mia vita e il mio futuro siano e saranno tutto rosa e fiori.

sarebbe bello rispecchiarsi nella fantasia nella quale loro mi immaginano...

«questo costume ti sta da dio amore». changbin non faceva altro che ammirare il suo ragazzo e complimentarlo.
lui era seduto sulla sdraio ad osservarlo, felix invece giocava con la palla assieme a jisung.

«a te sta ancora meglio» si compiacque l'altro.

minho e chan erano seduti sulla stessa sdraio di fianco a changbin. entrambi conversavano tra di loro, ogni tanto buttando un occhio sulla partita a beach volley degli altri due.

«non pensavo fossi bravo anche a pallavolo jisung» disse il suo ragazzo.

«amore lo sai, sono bravo con tutti i tipi di palle» rise da solo il più piccolo.

sembravano così sereni loro in confronto a me: sembravamo come due mondi accostati, ed io ero l'unico in disparte, l'unico a trovarsi nel mondo più triste. forse era quello che meritavo visto il male che comportavo continuamente a chi mi stava intorno.

i due fermarono la partita dopo un po' e tornarono dai loro corrispondenti fidanzati.

a quel punto mi resi conto che forse era meglio assistere a quell'allegria di gruppo, che sentirmi il pezzo avanzato insieme a chris.

fu così brutto quando tutti erano tornati ad esser divisi in coppie, ed io e lui ad esser circondati da esse, con la paura di incrociare persino i nostri sguardi.

«credo che andrò a prendermi una bevanda al lido ragazzi» mi scomodai sbuffando.

era solo una scusa per sfuggire a quell'imbarazzo.

secondo me neanche avevano sentito che me n'ero andato, pensavano solo a loro stessi ed il loro partner.
neanche ricordavano stessi lì con loro probabilmente...
nessuno faceva caso a me.

sembrava come se chris nel giro di poco tempo, avesse parlato a tutti quanti di quanto io l'avessi fatto soffrire.
adesso tutti quanti mi voltavano le spalle.

non appena misi piede nel lido, feci una corsa nei bagni di esso, nei quali mi chiusi con sveltezza e cominciai a piangere precipitandomi sulla tavoletta del gabinetto, inginocchiandomi ai suoi piedi.

«come cazzo mi sono ridotto così» singhiozzai.

«ti prego dio, qualsiasi peccato abbia commesso, basta farmene scontare la pena, ti prego» battei il pugno sulla tavoletta.

non so cosa prese in quel momento, quella pressione mi fece pensare all'impossibile.

sentivo i miei occhi "pulsare" quasi, la mia vista annebbiarsi, la mia testa girare, il mio stomaco brontolare, in poco tempo girai lo sguardo verso il centro del water e riversai tutta la colazione al suo interno.

«oh cazz-» continuai a vomitare, tenendo un avambraccio sull'addome alleviando il dolore dei crampi.

vivetti i cinque minuti più lunghi della mia vita.

un inferno, preso dal panico, dall'ansia, da un probabile collasso, quando finalmente smisi di vomitare e mi poggiai con le spalle alle fredde mattonelle del muro e ripresi il respiro con gli occhi rivolti al cielo.

con le mani ancora tremanti, provai a prendere il mio telefono, che istanti prima avevo lasciato cadere per terra a causa della nausea.

fortunatamente non si era rotto, per tanto lo accesi, e spontaneamente andai sulla chat con christopher, avviando un audio:

«ciao chris, non so se sentirai per intero questo vocale. voglio solo dirti che se mi cerchi sono chiuso nel bagno del lido, e che se dovessi svenire voglio che tu sia la prima persona che mi trovi.

ho appena finito di vomitare, ma se non mi tolgo questo macigno e non dico tutto ciò che ho da dirti, non smetterò di piangere.

purtroppo che voglia o no, non riesco a nasconderti che sto vivendo malissimo senza di te.
non ho preso alcun drink, sono corso qui per sfuggire al tuo sguardo.

non riesco più a guardarti negli occhi perché se li guardo ripenso a quando li ho fatti piangere; non riesco più a condividere il letto con te perché non riesco a farlo se non dormo nelle tue braccia; ti giuro che la mia vita sembra così diversa senza di te, quasi come se il nostro amore fosse stato un abitudine che avevo da sempre, con la quale sono cresciuto.

non riesco neanche a nasconderti quanto io soffra a vedere che quei pochi istanti che passiamo insieme siano composti solo da litigi.

voglio essere sincero con te, voglio esprimere da cima a fondo quanto cazzo mi pento di ogni volta che ti ho fatto soffrire. ma non so come: non so cosa dirti, non so come dimostrarlo, vorrei solo rivolgerti la parola senza farmi prendere dall'ansia.

dal vivo purtroppo non riesco, e se non lo faccio per chat, non lo farò mai.

non spero che tu accetti le mie scuse o che dimentichi ciò che ho fatto, ma quanto meno metta il tuo amore per me prima di questi errori, e che tu riesca a passarci sopra come ho fatto io all'inizio della nostra relazione.

so quanto sei cambiato per me, so a quante cose hai rinunciato e perso per me, e ti prometto che dopo questi sbagli, migliorerò anch'io.

ma per favore, dammi il tempo di farlo. dammi il tempo di correggermi.

possiamo farlo insieme se vuoi, puoi insegnarmi a migliorare se vuoi, ma non riesco a fare queste cose senza di te.
ho bisogno di qualcuno a cui promettere di riuscirci, e tu sei l'unico che mi sono reso conto di amare veramente.

scusami per tutti i dubbi che ho avuto riguardo ciò: n-non avrei dovuto fare sesso con jeongin quando sei stato tu che mi hai insegnato a fare l'amore; non avrei dovuto consolare un ragazzo dal cuore spezzato quando tu, per primo, mi hai dato l'esempio facendolo con me.

ti amo, ti amo tanto.
s-solo questo».

inviai l'audio, osservando come il caricamento di esso si completasse, per poi cacciare un sospiro di sollievo non appena l'invio si sarebbe completato.

mi prefissai di rimanere ancora un po' in bagno, al solo scopo di rilassarmi prima di tornare in spiaggia.

avvolsi un po' di carta intorno alla mia mano, e ne usai un mucchietto per asciugarmi il volto, aspettando che le chiazze rosse svanissero lentamente.

Strippers | changlixWhere stories live. Discover now