9.𝑰 𝒘𝒂𝒏𝒏𝒂 𝒃𝒆 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒔𝒍𝒂𝒗𝒆

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Victoria

𝘝𝘰𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘮𝘢𝘭𝘦𝘥𝘶𝘤𝘢𝘵𝘢,
𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘷𝘪𝘵𝘦 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘪'.
𝘝𝘰𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘦 𝘯𝘦 𝘧𝘳𝘦𝘨𝘢
𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘦 𝘯𝘦 𝘧𝘳𝘦𝘨𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰, 𝘴𝘪!
𝒱𝒶𝓈𝒸ℴ ℛℴ𝓈𝓈𝒾, 𝒱𝒾𝓉𝒶 𝓈𝓅ℯ𝓇𝒾𝒸ℴ𝓁𝒶𝓉𝒶

So solo che avevo le sue mani ovunque, che la sua bocca non pensava nemmeno lontanamente a lasciare la mia.
Non so ahimè, come mi sono ritrovata ora in bagno con lui.
<<ai due possibilità per risolvere il problema che hai creato bestiolina>> dice affannato e con le labbra gonfie dei miei baci.
<<o ti inginocchi e ti fai fottere la bocca, o ti fai togliere queste dannate calze e ti fai scopare a novanta contro lo specchio di un bar>> continua.
Siccome togliere i pantaloni e le calze sarebbe un'impresa fin troppo ardua, opto per la prima opzione.
Con pacatezza poso la mano destra sulla patta dei jeans e la mano sinistra si occupa di riportare le sue labbra sulle mie.
Slaccio il bottone, apro la zip e mi introduco nei suoi boxer.
Trovo subito l'erezione che tende il tessuto, con delicatezza sfioro il glande facendolo mugulare.
<<victoria>> geme.
Mi afferra per il collo e si spinge sul mio palmo aperto rilasciando un sospiro di sollievo.
<<che c'è damiano?>>
<<sarei capace di strapparti i vestiti e lasciarti andare a casa mezza nuda, muoviti>> soffia sul mio viso.
<<sai che serve consenso per queste cose dam?>>
Mi piace questo nomignolo, potrei perfino adibirlo a mio personale.
<<vuoi che te lo faccia urlare il consenso?>>
<<impaziente>> constato.
<<inginocchiati>>
Eseguo.
Abbasso i pantaloni fino alle ginocchia. Lascio scorrere la lingua dall'apice fino ai testicoli e ripercorrendo la sua lunghezza, lo prendo tutto in bocca. Sento la sua grandezza aumentare ad ogni spinta, il suo corpo fremere sotto i miei occhi e la voglia di appagarlo crescere dal cuore.
Si aggrappa al lavandino, i suoi umori iniziano a colarmi sulla gola e stavolta sono io a mugulare estasiata.
Una volta agganciate le mani ai suoi glutei continuo con movimenti lenti a farlo entrare e farlo uscire.
Succhio per dargli più piacere ed accelero il ritmo quando la sua presa si salda sui miei capelli. Qualche lacrima mi cola sul viso e Damiano prontamente sorride provocatorio.

Fra i suoi gemiti rochi, che ho scoperto ascolterei per ore, ed il suo sapore pungente ma delicato, mi viene in bocca.
<<porca troia>>
I suoi muscoli si irrigidiscono, contrae l'addome e si rilassa riempiendomi.
<<sputi?>> chiede guardandomi negli occhi passando un dito sul mio labbro inferiore.
Di rimando io ingoio tutto fino all'ultima goccia e prendo anche i residui rimanenti nel contorno della bocca.
<<che brava la mia bimba>>
Questo vezzeggiativo mi scuote nel profondo ed accende la mia eccitazione.
<<bimba mi piace più di bestiolina>> lo informo.
<<non sono ben accette le preferenze>>
Si prende di nuovo le mie labbra, passa le mani dietro le cosce e mi prende in braccio.
<<mmhh>> esalo sentendo il marmo freddo del lavandino a contatto con la pelle.
<<devo ripagare per il gesto la mia bambina>> annuncia levandomi tutto ciò che indosso con uno strattone.
Che stronzo, pensare che sono tanti gli indumenti che mi coprivano.
Continua a baciarmi, tocca ed assapora ogni lembo di pelle scoperto che trova a sua disposizione.
Lentamente scende a baciarmi la coscia e brividi mi si diramano in tutto il corpo.
Arriva sempre più vicino alla mia intimità, ne traccia il contorno con la lingua, preme il pollice sul clitoride alternando movimenti circolari che mi mandano in estasi.
A riempire lo spazio che ci circonda, ci sono solo i miei gemiti e la musica che arriva ovattata vista la lontananza dalla sala principale.
D'un tratto inserisce un dito, ansimo e lo prego di continuare, ne infila un altro ed un altro ancora.
Mi ha completamente a disposizione ed anche se non dovrebbe, questa cosa mi piace.
Mi piace che sappia esattamente come stimolarmi, come darmi piacere e che riesca a farmi capire come io, a mia volta, possa dare piacere a lui.
<<allora bestiolina? Continuo?>>
<<Non smetterete mai>>
Ed allora i movimenti si fanno più veloci, graffio le sue spalle per tenermi aggrappata e contemporaneamente inarco la schiena.
La mano con cui mi sorreggeva si intrufola sotto il mio maglione e si stringe attorno al mio capezzolo.
<<Damiano>> mugugno sofferente.
Mi stimola in ogni modo, le sue labbra si chiudono attorno al mio seno sinistro e temo di urlare troppo forte.
Torna a baciarmi, prende i miei capelli in un pugno in modo da avere il mio collo a completa disposizione, mi lecca sotto l'orecchio -penso abbia anche lasciato un succhiotto-.
Svariati minuti dopo vengo completamente sulle sue dita.
<<sei un angelo>> dice portandomi a guardarlo.
<<si be mi sento in paradiso ora>>replico sorridente.
Mi accascio sul suo petto, resto con le braccia agganciate alla sua vita e cerco di regolare il respiro. L'effetto dell'alcol é ancora molto intenso, il cuore mi batte velocissimo e non per l'euforia.
<<ti aiuto a vestirti, verranno a cercarti se non torni dalle tue amiche.>>
Con delicatezza mi rimette le mutandine e lascia un leggero bacio sul ventre. Solleva anche i pantaloni e le calze e passa a risistemare il suo membro ancora eretto nelle mutande.
<<voglio stare con te, posso?>>domando senza riflettere quando apre la porta del bagno.
<<oh bestiolina, credo che se ballassi con te mi verrebbe voglia di scoparti, di nuovo, in tutti i modi che non abbiamo ancora provato>>
Trattiene il mio labbro inferiore tra l'indice ed il pollice, scruta tutto il mio viso con attenzione ed una strana scintilla gli compare negli occhi.
Esattamente come la prima volta che ci incontrammo, noto nel suo sguardo uno strano bagliore di malinconia.
Gli tocco il braccio per riportarlo da me, i suoi occhi si riempiono di lacrime, prontamente si scosta e se ne va.
Cerco inviano di ricorrerlo, la sala,pullula di persone e quando sono quasi vicina al tavolo in cui stava con i suoi amici, qualcuno mi afferra per un braccio e mi fa voltare.
<<vic, eccoti, ma dov'eri?>> mi chiede Francesca
<<ehm... io non lo so, sono ubriaca>>> Il che é vero, so cosa stavo facendo ma di certo non posso dirle che ero in bagno a spassarmela con il mio datore di lavoro.
Cazzo il mio datore di lavoro.
<<fra dov'è mia sorella? Voglio andare a casa.>>
<<non ne sono certa ma credo che sia con un ragazzo a prendere da bere>>
Guiderei io ma non sono nelle condizioni di riuscire ad arrivare sana e salva a casa.

ᴛʜᴇ ʟᴏɴᴇʟɪᴇsᴛ |damoria|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora