13. 𝑺𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒖𝒏 𝒎𝒐𝒔𝒕𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒍𝒂 𝒕𝒊𝒆𝒏𝒆 𝒊𝒏 𝒈𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂

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Damiano

𝘚𝘦 𝘦̀ 𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭'𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘮𝘢𝘯𝘰
𝘥𝘢 𝘪𝘭 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘦 𝘴𝘱𝘪𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘶𝘯 𝘦𝘮𝘰𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦,
𝘢𝘭𝘭𝘰𝘳𝘢 𝘳𝘪𝘦𝘮𝘱𝘪𝘵𝘦𝘮𝘪 𝘥𝘪 𝘥𝘰𝘭𝘰𝘳𝘦
𝘦̀ 𝘭'𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘵𝘰𝘤𝘤𝘢.
𝒜𝓊𝓇ℴ𝓇𝒶𝓃ℯ𝓈𝓀𝒾𝓃, 𝓃ℴ𝓉𝒶 𝒹𝒾ℯ𝒸𝒾.

Le tracce dell'amore si leggono negli occhi di chi l'ha provato tutto dall'inizio alla fine.
Dalla parte più pura a quella più dolorosa.
Nessuno sembra all'altezza di tornare a custodirci il cuore, nessuno riesce ad accelerarci i battiti, a farci sorridere sinceramente. Nessuno cattura i nostri pensieri costantemente.
Le tracce dell'amore le leggi nei gesti delle persone, dal modo in cui la pensano riguardo ad una relazione. Coloro che si soffermano ad un giudizio superficiale, non l'hanno mai provato.
Da piccolo mi veniva detto che ero una roccia, ero creativo, stabile e non stavo fermo un attimo. Ora mi guardano compassionevoli e me lo dicono ancora, bensì, non per gli stessi motivi, non del tutto. Sono una roccia perché ho avuto lo forza di schiacciare la tristezza, seppellirla così a fondo da sentirla ribellarsi da dentro. Avrei potuto riempire il mare delle mie lacrime.
É vero, sono una roccia, ma come tale posso frantumarmi in mille pezzi perché non sono diamante. Anche se ora cominciavo a sentirmi invincibile.

Ho ventidue anni e non riesco a credere in nessun dio.
Se é davvero esistito, se é davvero come dicono e se davvero ci sta osservando intento a proteggerci, allora perché non mi ha salvato? Perché non mi ha dato speranza quando più ne ho avuto bisogno? Se davvero esiste, perché allora mi ha lasciato esposto? Perché ha lasciato che la perdessi?
Anche se forse ora avevo trovato la mia dea.

Ho paura di addormentarmi, paura di abbassare la guardia permettendo agli incubi di ricordarmi che al mio risveglio non avrei trovato i tuoi occhioni a rassicurarmi che c'eri ancora e non eri svanita con tutti i nostri piani per il futuro.
Però ora avevo trovato qualcuno che avrei protetto a costo della vita.

Tutto questo era Victoria.
Lei mi stava dando speranza ed io non volevo più averne paura. Troppe volte nel corso della mia vita avevo lasciato che le emozioni offuscassero il mio giudizio poiché sono una persona emotiva, anche se non si direbbe.
Quando la vidi per la prima volta fu... inspiegabile. Aveva gli occhi del colore delle lacrime ed i capelli dorati, era bella da togliere il fiato.
Era curata e portava tantissimi accessori. Le sue labbra avevano una forma differente dalle solite a cuore, portava il lucida labbra, l'unico motivo per cui non la baciai subito.
Quando mi accorsi che il nostro contatto visivo stava durando troppo, fu tardi per nasconderle ciò che aveva visto a sua volta. Condividevamo il mondo nelle nostre anime e lei se n'era accorta, le strinsi la mano sentii delle scariche elettriche soccorrermi fino al cuore, era stato spettacolare. La sera stessa comunicò che sarebbe venuta a New York ed io mi sentii realizzato, studiai perfino inglese per stare più tempo con lei.
Ora eravamo insieme, nello stesso letto ed io la guardavo mentre dormiva beatamente.
Ieri sera scherzammo sul fatto che mi avrebbe sposato e fui felice veramente.
Oggi però, era martedì tre gennaio, il compleanno di Giorgia.
Colei a cui decisi di donare il mio cuore cinque anni fa, colei che mi fu ingiustamente strappata via ed a cui fu tolta la vita.
Giorgia era stata la ragione dei miei più sinceri sorrisi, il primo ti amo arrivato dal cuore, la prima relazione seria e la prima donna con cui decisi di convivere e mettermi in gioco.
Era intelligentissima, bella e femminista fino al midollo. Se ora sapesse che sono nel letto con un'altra mi chiederebbe se é fregna per poi raggiungerci. Era forte ed in gamba, sincera e fedele.
Lei e Victoria non si assomigliano il nulla se non per il fatto che entrambe si mettono in gioco, nel loro piccolo, per permettere al nostro paese di raggiungere la parità dei sessi.
Vic é una ventata d'aria fresca, é la bella notizia che si vuole ricevere alla fine di una giornata pessima, ha il sorriso di una bambina mai cresciuta e l'intelligenza di una donna veramente matura. É carismatica e solare, é una dura ma sono certo che nasconda un cuore fragile.

Ho vissuto nel limbo per la maggior parte del tempo dopo la morte di Giorgia. Mi sono trasferito lontano da Roma, dai nostri ricordi e da ciò che che io potevo dimenticare solo stando altrove. Ho gettato le nostre foto, sono caduto in depressione e sono stato dipendente dalle droghe per poterla vedere nel mondo reale e non solo nella mia immaginazione.
Ho deluso la mia famiglia, ho deluso me stesso e mi sono perso. Io ero un bravo ragazzo, umile anche se pieno di privilegi e sempre pronto a dare una mano al prossimo, perfino quando dal canto mio ho ricevuto solo schiaffi.

Dopo queste riflessioni profonde che non sono per nulla da me, mi alzo dal letto stando accuratamente attento a non svegliare la bimba e scendo in cucina per farmi un caffè in vista dell'inizio della giornata che penso sarà molto lunga. Sono circa le sette del mattino e non avendo nulla da fare, mi reco nella palestra che c'è qui nel nostro attico, non ha un canestro ma comunque fare qualche peso mi aiuta mettere su massa muscolare, cosa richiesta dal mio allenatore.
Tra un peso e l'altro si fanno le nove perciò decido di andare a lavarmi e svegliare Victoria.
A gattoni salgo sul letto, lei inizia a mugugnare qualcosa ed infila la testa sotto il cuscino.
<<vi' sono le nove, ti pago per lavorare, dai alzati>> lotto per tirarle via il cuscino e finalmente scorgo il suo viso.
Non so ancora cosa mi leghi a questa ragazza ma é certamente molto forte. Non é solo attrazione fisica o semplice voglia di spassarsela. Io voglio vederla felice sempre, voglio potermi girare ed averla al mio fianco, voglio addormentarmi ogni sera tra le sue braccia ed averla addosso ad ogni risveglio.
Non é un bene. Devo preservare ciò che di me sono riuscito a ricostruire.

ᴛʜᴇ ʟᴏɴᴇʟɪᴇsᴛ |damoria|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora