39. 𝑰𝑳 𝑩𝒂𝒍𝒍𝒐 𝑫𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑽𝒊𝒕𝒂

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Victoria

A volte capitiamo in una vita che ha destini già scritti.
Come l'autore di un libro che inizia la sua storia con la consapevolezza che il finale spezzerà molti cuori fra quelli dei suoi lettori.
Non possiamo fare nulla per cambiare questo nostro fato. Non c'è una formula ne una parola, un sorriso o degli occhi abbastanza azzurri...
A volte bisogna solo prenderne atto e vivere al massimo fino alla fine.
Essere più forti della vita e dare al destino la parvenza che esso stia perdendo.
È da trattare come un bambino, bisogna raggirarlo per placarne pianto.
Non sapevo se l'avessi fatto nel modo corretto, ero forse solo riuscita a distrarlo mentre mi godevo il mio attimo di gloria.

Due mesi dopo.

Quando si rincorre qualcosa così disperatamente si rischia di perdere i passi che si sono fatti per raggiungere la propria meta.
Me ne stavo dietro le quinte di un palco enorme su cui mi avrebbe vista tutta Europa, il bello, è che non seppi come ci ero arrivata.
Dopo che Damiano mi aveva rivelato del ritorno della sua ex, ci fu un enorme buco nero nella mia mente.
Non ricordavo i fatti che mi avessero portata a risvegliarmi in un ospedale, anche se, non fu difficile immaginarlo. Era capitato già troppo spesso e per quanto dimostrassi di potercela fare, sentivo di dover cominciare a contare i respiri. Sentivo di dover confessare il mio bene a tutti coloro che mi avevamo tenuta per mano almeno una volta durante il ballo della vita.
Perché è così no?
Un giorno siamo qui e quello dopo potremmo aver esaurito i battiti.
Quello dopo potrei vedere la mamma...
Le potrei raccontare di aver vinto Sanremo insieme al caro Thomas, il suo preferito fra i miei amici.
Potrei raccontarle dei sorrisi che mi riserva Damiano, della luce che ha portato nel mio cuore; potrei farle vedere le ferite cicatrizzate dal suo tocco sulla mia pelle, illustrarle i ricordi più belli che ho con lui, dirle del mio primo "Ti amo" e vedere la sua reazione.
Farle sapere che é grazie a lui e ora sto per salire sul palco del più importante contest musicale d'Europa.
<<siete carichi??>> urlò il mio eterno amore.
<<SIIII>> rispondemmo in coro noialtri.
<<non ho sentito! Glie famo er culoooo??>>
<<SIIII>>
<<e allora annnamoooooo>>
Venne il nostro turno e fra un mix di luci, fra la chitarra del mio migliore amico, la batteria della persona più generosa che avessi mai conosciuto ed un bacio volante giunto alla mia anima dal cantante che mandava in visibilio la folla, realizzai il mio sogno.
Arrivai ad un a felicità che per anni mi era sembrata irraggiungibile.
Per via della cerebropatia, sapevo che quel ricordo sarebbe sfumato presto.
E cadde una lacrima in mezzo alla gioia.
Giunse dal più profondo dispiacere e dalla più cruda consapevolezza.
Dall'ingiustizia che circonda il mondo.
Da tutte le cose buone che meritiamo ma che ci vengono sottratte dall'avarizia di chi è cattivo.
Mi vorticò lievemente la testa ma non ci diedi peso.
Aspettai di scendere dal palco, di potermi sdraiare almeno finché non avessero detto i voti.
Non sarebbe contata una coppa, io avevo già vinto. In amore, in amicizia e nella mia passione.
<<amore>> Damiano si mise al mio fianco sul divanetto, carezzandomi con delicatezza la coscia. <<come stai?>> La preoccupazione nei suoi occhi era comparsa dal momento in cui mi vide cedere sotto il suo sguardo e non l'ebbe più abbandonato.
<<va tutto bene, tranquillo>> Non andava bene, per nulla.
<<victoria... ti prego>> ingoiò il groppo che lo stava soffocando, per la tristezza causata da me.
<<ei, che c'è?>>
Incontrai il bagliore delle lacrime nelle sue pupille e mi si strinse il cuore.
Io che l'avevo amato così tanto, che l'avevo incontrato con il cuore mal ridotto come il mio, che avevo avuto la forza di stare al suo fianco, di mollare tutta la mia vita per inseguire quell'ammasso di tatuaggi con l'animo buono. Io che per un suo bacio avrei venduto l'anima al diavolo. Io che nonostante tutto questo non ce l'avrei fatta poiché ci sono cose che nemmeno un amore puro quanto il nostro avrebbe potuto guarire.
<<ti amo e ti amerò per sempre>> mi disse rilasciando un respiro profondo per poi distogliere lo sguardo nell'invano tentativo di non farsi vedere debole da me.
<<sei il mio primo e unico amore>> confessai.
Si sdraiò con me, tenendomi stretta come se fosse qualcuno a volermi portare via.
Provai a non sciogliermi tra gli abbracci dei miei migliori amici.
Rivissi ogni attimo, ogni momento felice, ogni bellezza che la vita mi aveva riservato ed esclusi ogni cattivo pensiero, dimenticai ogni lacrima, ogni schiaffo, ogni respiro spezzato. Lasciai alle spalle tutti gli attacchi di panico, tutte le volte che avevo desiderato di sparire.
Mi concentrai solo su quel momento, solo sulla voce che ci disse di aver vinto.
Noi.
Io.
La mia band.
Vincitori dell'Eurovision Song Contest.
Damiano mi prese in braccio, tornammo sul palco di fronte a tutti.
Con la felicità nelle vene prendemmo il palco.
<<ROCK N ROLL NEVER DIES>>
La me bambina scalpitò di gioia.
Rincontrò gli occhi di un principe che mai si sarebbe aspettata di avere poiché sempre stata un po' maschiaccio.
<<ce l'hai fatta>> Sussurrò lui.
Mi abbandonai in quell'attimo, con un ti amo inespresso sulle labbra.
Lasciai andare tutto.

ᴛʜᴇ ʟᴏɴᴇʟɪᴇsᴛ |damoria|Where stories live. Discover now