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26/11, Lunedì.


Quando Christian entrò in classe quel lunedì mattina, Alessandro capì subito che era cambiato qualcosa.

Lo capì dal suo passo svelto, dal suo sguardo alto e sicuro, e dal suo sorriso raggiante.

Sì, era decisamente cambiato qualcosa.

E Alessandro stava giusto per chiedergli cosa, un attimo prima di notare una cosa.

«Che cazzo hai sul collo?» urlò quando l'amico si sedette accanto a lui.

Christian abbassò lo sguardo come se avesse potuto vederlo, e «è un succhiotto» gli spiegò semplicemente alzando una spalla.

«Un succhiotto? Ma sei pazzo? Questi t'incatenano a una tipa per una settimana intera!»

O a un tipo.

E Christian sperò che fosse molto più di una settimana, ma non era necessario che Alessandro lo sapesse.

«Tanto tra qualche giorno sparirà.»

«Oh, lo so che tra qualche giorno sparirà, ma il punto è che tu te lo sei lasciato fare! Cos'è? Ti sei dato da fare e la ragazza con cui sei uscito sabato non ha voluto lasciarti andare, eh?»

Sì, proprio lei.

Sì ale, è andata proprio così.

Christian abbassò il capo per trattenere il più possibile una fragorosa risata, non potendo credere di star affrontando veramente una conversazione simile.

Era fidanzato e non poteva dirlo ad Alessandro.

Era fidanzato con un ragazzo e Alessandro non doveva saperlo.

Solo quando ricordò che non doveva assolutamente fargli capire niente, quell'istinto di ridere si placò.

«Lascia perdere, guarda.»

«Perché? Non mi pare che sia andata male!»

«Infatti non è andata male» rispose scrollando le spalle. «Tu invece cos'hai fatto?» chiese per sviare l'attenzione.

«Oh, io e Luca siamo stati in giro e abbiamo visto un sacco di persone!»

«Anche cosmary?»

«Sì» annuì Alessandro con tono sognante, «abbiamo anche parlato!»

«Davvero?»

«Sì! Ha detto che non sono niente male» ammiccò, tentando di non mostrarsi troppo esaltato.

Christian stava giusto per chiedergli di entrare nei dettagli, ma venne interrotto dalla professoressa.

«Dopo mi racconti» lo avvisò recuperando il libro dallo zaino, felice di vedere che finalmente le cose avevano cominciato ad andare nel verso giusto per tutti.


-


Quel giorno, Alessandro non ebbe bisogno di insistere per far sbrigare Christian a uscire da scuola.

Non appena era suonata la campanella, entrambi avevano messo subito lo zaino in spalla e avevano raggiunto l'uscita di corsa, uno più felice dell'altro.

«Comunque tu devi dirmi perché stai così.»

«Così come?» domandò Christian voltandosi verso Alessandro, senza mai spegnere quel sorriso.

«Così! Felice! Che ti prende? Chi è la ragazza che ti ha cambiato così tanto?»

Non voleva saperlo.

Davvero, ale non voleva saperlo.

O almeno, non gli avrebbe fatto così tanto piacere la risposta.

«Non la conosci, non è di questa scuola.»

«Addirittura? Allora la voglio conoscere ancora di più! Dai, me la presenti?»

«Chi ti deve presentare?» chiese Luca sbucando alle loro spalle.

Alessandro e Christian si girarono di colpo quando riconobbero la sua voce, e non ci misero molto a capire cosa stesse guardando.

Il collo di Christian.

O meglio, il segno sul collo di Christian.

«Ma che diavolo...»

«Luca, 'sto stronzo si è fidanzato e non vuole dirmi con chi!»

«Non mi sono fidanzato» mentì Christian alzando gli occhi al cielo, con il sorriso più convincente del suo repertorio.

«E allora perché ti sei fatto fare un succhiotto?»

Lanciò uno sguardo di sfuggita a Luca dopo quella domanda di Alessandro, e annuì quando lesse dal suo labiale 'Mattia?'.

Sì, Mattia.

«Ma che ne so, non ci ho pensato più di tanto. Piuttosto! Luca, ho saputo che qualcuno ha fatto conquiste sabato!»

«Ah non lo so, dato che il coglione qui presente mi ha fatto andar via appena quella si è avvicinata.»

Alessandro alzò gli occhi al cielo ignorando quella sua palese frecciatina, «ci sono delle priorità nella vita.»

«Ma vaffanculo» gli rispose Luca ridendo, colpendogli la spalla in modo scherzoso.

Alessandro ghignò controllando rapidamente il suo cellulare. «Oh cazzo, il pullman!» urlò quando si rese conto dell'orario. «Luca, io devo andare. Tu intanto indaga su Christian e fammi sapere!»

Luca annuì salutandolo con il gesto del capitano, per fargli capire che sì, lo avrebbe fatto.

Ma no, non glielo avrebbe detto.

Appena Alessandro si allontanò, si voltò subito verso Christian urlando: «che cazzo è successo?»

«Un casino Luca, un casino!» gli rispose l'amico sorridendo sempre di più. «Sono andato da Mattia, abbiamo fatto pace, ci siamo baciati e ci siamo fida...»

«Frena, come hai fatto a convincere Mattia a farti entrare?»

«Non l'ho fatto, ho dovuto letteralmente implorare la madre. Lui continuava a dire di no, e per fare pace ci è voluto tantissimo!»

«Non ci posso credere» mormorò Luca scuotendo la testa, continuando a fissare quel segno sul suo collo. «Come lo hai convinto?»

Christian scrollò le spalle nascondendo le mani nelle tasche, «gli ho promesso che non guarderò nessun'altra ragazza perché voglio stare solo con lui, e che non agirò mai più alle sue spalle.»

«Ed eri serio?»

«Certo che ero serio, Luca. Mi piace veramente solo lui, non mi importa delle altre.»

Proprio quando disse quella frase, Christian vide passare alle spalle di Luca qualcuno.

Qualcuno che lo stava fissando.

«Luca, si vede il succhiotto?» domandò mordendosi il labbro e piegando il capo.

«Sì chri, si vede anche troppo» annuì l'altro ridendo, «perché?»

«Perché c'è Strangis dietro di te che mi sta fissando.»

«Ma che cazzo...»

«Non ti girare!» ordinò senza smettere di guardare il castano non molto distante.

Sì, lo stava decisamente fissando.

Lo stava analizzando e scrutando, e Christian si colpì l'interno della guancia con uno sguardo sempre più soddisfatto nel notarlo.

Poi, solo quando luigi si indicò il collo e scosse la testa per chiedergli chi fosse stato, mimò un 'Mattia' con le labbra per rispondergli.

Il castano arcuò un sopracciglio confuso, e 'Mattia?' ripeté, facendo annuire Christianper la seconda volta.

«Stai giocando con il fuoco, amico» lo avvisò Luca, riconoscendo quell'aria di sfida presente nel suo sorriso.

E Christian lo sapeva, lo sapeva benissimo che stava giocando con il fuoco, lo capì anche quando vide Luigi puntarsi gli occhi con due dita per fargli capire che lo avrebbe tenuto d'occhio.

Lo sapeva.

Ma non gli importava.

Voleva solo stare con Mattia, il resto non gli importava affatto.

Red as the blood{versione zenzonelli}Where stories live. Discover now