16.

485 28 1
                                    

12/01, Sabato.


Christian era in ritardo.

O meglio, Christian e Luca erano in ritardo.

A loro discolpa, potevano dire che era tutta colpa del regalo per Alessandro.

Luca lo aveva dimenticato a casa, e non erano bastate le imprecazioni di Christian per farlo fermare a metà strada per andare a prenderlo.

«ale non si arrabbierà mai se il motivo del nostro leggero ritardo è il suo regalo di compleanno!»

Era questo ciò che aveva detto Luca dopo aver chiesto a sua madre di tornare indietro il prima possibile, ed era ciò che gli stava ripetendo anche lì, davanti alle porte del locale.

La festa non doveva essere cominciata da molto.

Eppure, una volta arrivati davanti al locale, Christian vide che ormai erano arrivati quasi tutti gli invitati.

Non era mai stato in quel posto.

L'anno precedente era andato a tutti i diciottesimi dei suoi compagni di classe e non, e lui per primo aveva visitato molti locali per decidere dove festeggiare il suo, ma era sicuro di non aver mai messo piede in quello.

Alessandro si era davvero impegnato, doveva ammetterlo.

«Che bel posto!» esclamò infatti guardandosi intorno a testa alta, facendo attenzione a ogni particolare che sapeva, conoscendo Alessandro, che non era messo lì per caso.

«Sì? È molto bello, l'ho pensato anch'io quando sono venuto qualche sabato fa. E non era ancora allestito, eh. Così è ancora meglio! Poi è molto grande, non trovi?»

«Abbastanza affinché tutti gli invitati non stiano uno addosso all'altro» rise seguendo Luca per posare la giacca. «Dobbiamo trovare ale, tu riesci a vederlo?»

Il più piccolo posò il suo giubbino un attimo prima di scuotere la testa. «No, non l'ho visto. Sarà in mezzo a tutta questa gente, credo, ma lo troveremo. Noi pensiamo a...»

«Oh, ce l'avete fatta, pezzi di merda!»

Luca e Christian si girarono di scatto quando sentirono la voce della persona che stavano cercando talmente alta da sovrastare la musica, e «Alex!» urlarono in coro.

«Già, Alex. Che fine avevate fatto?» chiese il moro con un sorriso, «la festa è già cominciata, sono arrivati praticamente tutti!»

«Le persone importanti si devono far aspettare», Luca si avvicinò a lui per abbracciarlo.

Christian rise colpendogli il braccio con un pugno. «Potremmo o non potremmo aver dimenticato il tuo regalo di compleanno a casa. O meglio, la persona importante qui presente può o non può averlo fatto.»

«Hey! Eravamo d'accordo sul non dirgli niente!»

«Ah sì?» chiese Christian arcuando avanzando verso i due per allacciare un braccio intorno al collo di Alessandro. «Io invece ricordo che tu hai detto che se lui avesse detto qualcosa, noi gli avremmo confessato del regalo. E a proposito, questo è per te!» urlò porgendogli la busta.

Alessandro l'afferro subito spiando all'interno per capire cosa fosse, poi «no, devo resistere. Devo aprirli tutti dopo la torta!» si impose stringendola forte. «Grazie ragazzi, davvero.»

«E di che?» sorrise Luca, «è il tuo compleanno, e ora hai finalmente l'età per comprare legalmente le sigarette, così non dovremmo più chiederle a Christian!»

«E hai anche l'età per firmare i permessi a scuola per uscire prima. Conoscendoti non starai più in classe, ne sono sicuro.»

«Vero. E poi hai anche l'età per andare in carcere se combini qualcosa, quindi fai attenzione...»

Alessandro scoppiò a ridere posando la busta per abbracciare entrambi. «Siete due cretini, lo sapete? Due completi cretini.»

Christian e Luca ricambiarono subito l'abbraccio augurandogli buon compleanno dritto all'orecchio, prima che il festeggiato si allontanasse per riprendere il suo regalo. «Devo andare a metterlo tra gli altri, mi accompagnate?»

Quando vide gli amici annuire con vigore, diede loro le spalle per fargli strada.

Durante il tragitto, Christian non poté fare a meno di guardarsi intorno.

C'erano tutti. Davvero. C'era tutta la scuola, e la cosa che più lo stupiva era che conosceva tutti.

Tutti i ragazzi che pomiciavano contro il muro con delle ragazze che probabilmente non avevano mai visto prima di quella sera, tutte le persone che ballavano in pista, che bevevano, urlavano e ridevano.

Sapeva il nome di gran parte delle persone lì presenti, e quelle di cui non lo sapeva, le aveva viste almeno una volta.

E poi c'era una ragazza lì, al centro della pista circondata dalle amiche, che non solo l'aveva già vista, ma non riusciva a togliersi il suo nome dalla testa. Non avrebbe mai potuto, a ogni modo.

E non perché lei avesse qualcosa in più rispetto a tutte le altre ragazze che aveva baciato o con cui era andato a letto, ma perché lei era arrivata dopo, troppo tardi, per ultima.

«Che cazzo ci fa lei qui?»

Lo disse ad alta voce.

Forse troppo alta.

Si rese conto di averlo urlato solo quando Luca e Alessandro si voltarono verso di lui.

Il moro interruppe il passo per sbirciare nella direzione indicata, e sorrise quando la riconobbe.

«C'è tutta la scuola Chri, è ovvio che ci sia anche lei.»

No. Non era ovvio. Christian aveva messo in conto tante cose prima di andare a quella festa, ma lei non l'aveva prevista.

E soprattutto, non aveva previsto che si sarebbe sentito in quel modo appena l'avesse vista.

Luca non capì. E infatti, approfittò del fatto che Alessandro si fosse allontanato per posare il regalo per chiedere a Christian il perché di quella sua reazione.

«chri, che succede? Chi è lei?»

Luca non l'aveva mai vista.

Ne aveva solo sentito parlare.

Prima da Alessandro, e poi da Christian.

«È Alice!»

Luca non ci arrivò subito.

Collegò solo dopo un po'.

«È la ragazza...»

«È la ragazza che ho baciato dopo aver baciato Mattia! Che cazzo ci fa qui? Io non la voglio più neanche sentir nominare, figuriamoci vederla!»

Luca sospirò guardandola con la coda dell'occhio. «Ti piaceva?»

«Cosa? No! Non mi è mai piaciuta! Sai benissimo cos'è successo!»

«E allora perché stai reagendo così, scusa? Non è lei il problema, avrebbe potuto esserci qualsiasi altra ragazza al suo posto.»

«Lo so, però in questo caso c'era lei, e mi basta guardarla per ricordare quel periodo di merda e... ecco, lo sapevo che sarebbe successo, ora Mattia...»

«Christian, ti dai una calmata? È successo un sacco di tempo fa, ora Mattia si fida di te. Non puoi stare così per un semplice bacio che vi siete dati quando tu e lui... da quanto tempo state insieme tu e...»

Red as the blood{versione zenzonelli}Where stories live. Discover now