Epilogo

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18/06, Martedì.

                             
L'anno scolastico era finito da poco più di una settimana per Luca e Luigi.

Alessandro e Christian, invece, avevano definitivamente terminato il loro percorso scolastico.

Christian era riuscito a passare l'anno insieme alle numerose dritte di Mattia, e fortunatamente si poteva dire lo stesso di Alessandro.

La scuola era finita per entrambi.

Per Christian, quello significava che finalmente non avrebbe più dovuto mettere piede in quel luogo che gli aveva fatto passare le pene dell'inferno negli ultimi tre anni.

Per Alessandro invece – non che il suo rendimento scolastico fosse stato meno traumatico di quello dell'amico – la fine della scuola significava solo una cosa.

«Io devo ancora capire chi me l'ha fatto fare di venire qui.»

Il moro alzò gli occhi al cielo quando sentì Christian lamentarsi per l'ennesima volta.

Il luogo in cui stavano andando non era esattamente uno dei suoi preferiti, ma una promessa era pur sempre una promessa, non importava se era stata fatta quasi dieci anni prima, quando erano solo dei ragazzini e non avevano la più pallida idea di dove sarebbe arrivata la loro amicizia.

«Dai Chri, vedrai che non sarà così traumatico come temi.»

«Non sarà così traumatico come temo? Ma tu hai capito quello che sto per fare?»

«Mh, sì» scrollò le spalle il moro, «sto per farlo anch'io.»

«Sì ma tu non hai paura degli aghi, io sì!»

«Però per fare un prelievo non hai avuto paura...»

«Senti, la situazione era diversa, ora si tratta di un tatuaggio... un tatuaggio! Non esiste, io me ne vado...»

«No Chri, dove vai? Avevi detto che lo avresti fatto per me!»

«Sì ma non avevo realizzato quello che sarebbe successo, e ora che sono qui ci ho ripensato. Io non me lo faccio un tatuaggio, non scherziamo...»

«E dai amore mio» lo incitò qualcun altro stringendogli la mano, «Alex ha ragione. Glielo hai promesso, e tu mantieni sempre le tue promesse, no?»

Christian prese un respiro profondo guardando Mattia accanto a lui che gli stava rivolgendo un sorriso intenerito e incoraggiante, spronandolo ad affrontare di nuovo quella sua orribile paura.

«Io non arrivo nemmeno a metà del disegno, ve lo dico» avvisò i due tornando in sé, analizzando il ripiano in cui il tatuatore aveva preparato tutto l'occorrente per cominciare.

«Allora, chi è il primo?»

«Lui!» dichiarò Alessandro indicando l'amico.

«Cosa? Perché devo cominciare proprio io? Comincia tu!»

«Scordatelo. Io lo faccio dopo di te, altrimenti ti tiri indietro e mi lasci da solo» spiegò senza mezzi termini, non lasciandogli nemmeno la possibilità di replicare, dato che aveva ragione.

Christian sbuffò sonoramente, arrendendosi. «E va bene!» cedette prendendo posto, mostrando poi il braccio su cui aveva intenzione di tatuarsi il disegno di Alessandro, quello che aveva fatto mesi addietro a cui si era tanto affezionato per via del suo significato. Certo, magari un cappello con le corna e una canna tra i denti poteva far perdere la credibilità di quel teschio che rappresentava l'eternità, ma a Alessandro piaceva proprio così, e Christian non aveva obiettato su quel piccolo particolare che rendeva il tutto più divertente.

Red as the blood{versione zenzonelli}Where stories live. Discover now