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29/12, Sabato.


«Tra quanto tempo hai detto che torna tua madre?»

A quanto pare, provare a cucinare ll Christmas pudding, - nonché il dolce che giulia faceva tutti gli anni durante le vacanze natalizie, - non era stata un'ottima idea. Non solo perché senza le dritte della donna era destinato a essere un fiasco totale, ma perché Christian, quel disgraziato, aveva sparso la farina per tutta la cucina.

«Tra un'ora, spero» gli rispose Mattia tirando su le maniche della maglia per non sporcarla. «Ci mancano le mandorle» sbuffò guardando nella scodella. «Okay, ci servono le mandorle tritate. Sei in grado di tritare delle mandorle, giusto?»

«Certo che sono in grado di farlo, per chi mi hai preso?» Christian alzò gli occhi al cielo e fece il giro della cucina per affiancarlo. «Solo perché ho fatto cadere un po' di farina e ho sbattuto le uova in modo strano, non significa che io non sappia tritare delle mandorle.»

«Il pavimento è pieno di farina e sto pregando di aver estratto bene i rimasugli di guscio che hai fatto finire nella scodella, ma comunque...» Mattia lo assecondò passandogli il coltello, «ricordati che hai ancora dieci dita.»

«Mattia!» lo rimproverò il più grande colpendogli leggermente il fianco, «andrà tutto bene!»

«Me lo auguro, perché dopo dovrai tritare anche la frutta secca» lo avvisò mostrandogli la ciotolina.

Christian sbuffò e fece come gli era stato detto, «ti prometto che dopo ti aiuto a pulire questo porcile.»

«Ci mancherebbe, anche perché se lasciassi questo lavoro a mia sorella penso che non ti permetterebbe più di entrare in camera sua. E ti ricordo che è anche la mia.»

«Appunto, quindi pulirò attentamente ogni angolo della cucina» rise con fare innocente. «Quante mandorle devo fare ancora?»

«Un po', ma comunque penso che avanzeran... Christian!» urlò quando il ragazzo gliene lanciò alcune addosso.

«Che c'è? Hai detto che avanzeranno!»
«Sì ma non mi pare di averti detto che potevi lanciarmele addosso!»

«Quella era una mia deduzione.»

«Sbagliata.»

«Ma divertente» insistette lanciandogliene altre.

«Christian, vedi che la farina ce l'ho ancora io!» gli ricordò Mattia alzando il sacco in aria.

«Tanto più di quello che hai combinato prima non possiamo fare...»

Arcuò un sopracciglio con aria di sfida guardandolo dalla testa ai piedi, poi «i tuoi capelli sono ancora puliti» gli fece notare, ridendo della reazione di Christian.

«Mattia, non ti azzardare...»

«E tu trita le mandorle senza lanciarle!»

«Ma dai, stavo solo giocando!»

«Anch'io giocherei con la farina se ne versassi un po' su di te. Sai, saresti davvero carino con la faccia bianca, altro che lo zucchero a velo.»

«Mh, forse hai ragione, ma non osare provarci stasera perché tra poco devo uscire» lo avvisò il maggiore afferrandogli rapidamente il polso per impedirgli di fare qualsiasi cosa.

Si premurò di chiudere il sacco di farina con l'altra mano senza mai smettere di tenerlo fermo, e lo posò sul ripiano prima di avvicinarsi al suo viso.

«Dove devi andare?» gli chiese Mattia imbronciando le labbra, ricordando solo in quel momento che fosse sabato e che Christian sicuramente si era organizzato per uscire.  
«Il mio migliore amico mi deve portare in un posto, e gradirei non presentarmi con la faccia tutta sporca di farina.»

Red as the blood{versione zenzonelli}Where stories live. Discover now