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11/12, Martedì.

                             
Le parole di Luca e Mattia continuavano a ronzare nella testa di Christian da qualche giorno, facendogli rivalutare l'idea di confessare tutto a Alessandro quel martedì, quando sarebbero rimasti da soli.

E doveva ammetterlo; se prima non aveva neanche intenzione di provarci, ora ci stava ripensando.

Voleva farlo.

Voleva dirglielo, o almeno proporgli l'idea per sapere come l'avrebbe presa.

Aveva ragione Luca: più tempo sarebbe passato, e peggio sarebbe stato.

Quella mattina Christian si recò nel posto in cui lui e Alessandro si incontravano ogni volta che saltavano la scuola, e non si sorprese affatto quando vide che il ragazzo era già lì ad aspettarlo.

«Ho capito che se non vai a scuola vuoi approfittarne per dormire un po' di più, però...» rise Alessandro mostrandogli l'ora sul cellulare, lasciandolo sedere vicino a lui.

«Hai ragione amico, pensavo di arrivare prima» si giustificò Christian afferrandogli la mano per salutarlo. «Allora? Che si fa?»

Alessandro ammiccò nella sua direzione prima di prendere lo zaino e frugarvi all'interno, «innanzitutto mangiamo» stabilì dandogli un panino, «perché è meglio se certe cose non le facciamo a stomaco vuoto. O meglio, fumiamo.»

Christian sorrise come non mai quando riconobbe ciò che il moro stava sventolando. «Non ci posso credere, sei un grande! E questi panini?»

«Li ha fatti mamma. Le ho chiesto di farne uno anche per te, e ha preparato il tuo preferito.»

«che santa quella donna... non le hai detto che non saremmo andati a scuola stamattina?»

«Ovviamente no. Le ho solo detto che ho troppi debiti con te alle macchinette.»

«Il che è vero, ma questo è un ottimo modo per sdebitarti» annuì Christian scartando il panino.

Alessandro sorrise facendo lo stesso, «sai, quasi mi dispiace per quei poveri sfigati che oggi sono entrati. Due compiti in un giorno... dovrebbero essere illegali!»

«Credo che siano illegali, infatti» presunse Christian cominciando a mangiare. «Dove sei riuscito a procurarti quella roba?»

«Amici di... amici, credo. Non saprei come definirli, ma so per certo che è buona.»

«Luca ci starà invidiando come non mai, secondo me.»

«Io proporrei di mandargli una foto per peggiorare la situazione.»

Christian coprì la sua risata con un pugno, «saremmo veramente degli stronzi.»

«Oh, senti, io vorrei fare queste cose anche con lui, ma non è colpa mia se ci dà sempre buca!»

Christian sorrise a testa bassa, e dopo aver deglutito un boccone, tornò a guardare Alessandro.

«Allora fai così anche con me?» gli chiese, tentando di non mostrarsi troppo serio.

«Così come?»

«Così come... mi diverto anche se lui non c'è, così impara a darmi buca.»

Alessandro scosse la testa ridendo, come se non riuscisse a credere che Christian gli avesse fatto una domanda simile.

Masticò il suo morso in silenzio guardando un punto indefinito di fronte a sé, poi «sì, chri» confessò. «È ovvio che lo faccio anche con te. Le cose che faccio le farei a prescindere dalle persone con cui sono, sta a loro decidere se unirsi a me o no. Se a te qualche volta non va di uscire con me, non è che il mondo si ferma. Certo, è ovvio che preferirei che tu ci fossi...» disse abbassando la testa, un attimo prima di prendere un altro morso. «però se non vuoi è okay.»                                           

Red as the blood{versione zenzonelli}Where stories live. Discover now