Anima di Ghiaccio

CAPITOLO 41

VICTORIA

Il tempo correva molto velocemente. Erano già passati esattamente quattro giorni da quando stavo vivendo la mia vita lontana da New York. Lontana da tutto, e tutti i problemi che ogni giorno contraddistinguevano le mie immense giornate. Con questo non volevo dire che le difficoltà non fossero presenti, anzi. Vivendo in totale solitudine i miei pensieri facevano capolinea più frequentemente e gestire l'ansia stava diventando parecchio complicato. Ma io volevo stare bene, lo volevo con tutto il cuore.

Conway era una cittadina davvero bella. Passeggiando per tutta la mattinata, avevo capito il perché i genitori di Eloise avessero deciso di comprare uno chalet proprio qui. Questo posto era il paradiso della vera tranquillità che tutti desideravano avere.

Con gli occhi coglievo ogni dettaglio della città. Tra negozi illuminati, alberi privi di foglie e con un po' di neve su qualche ramo, i lati delle strade bagnate dal nevischio oramai quasi del tutto sciolto e di un gazebo di cui mi ero innamorata, costruito su una delle vie principali.

Con le buste della spesa strette tra le mani, camminavo accanto una sfilza di negozi. Oltrepassai un'alimentari, una farmacia, un negozietto di abbigliamento con capi adatti alle condizioni meteorologiche di Conway e un'agenzia viaggio. Fu proprio quest'ultima ad attirare la mia curiosità Mi ferma di fronte a essa e lessi una delle tante locandine poste in vetrina.

"Escursione Monte Washington con guida.
Il Monte Washington sorge nello stato americano del New Hampshire e fa parte della catena presidenziale delle White Mountains all'interno dei Monti Appalachi.
Per ogni informazione, rivolgersi all'agenzia SkyTrekking."

Non appena entrai, sentii un campanellino suonare con l'apertura della porta. Mi osservai intorno nel piccolo negozio, notando che non ci fosse nessuno a ricevermi. Avanzai verso il bancone e afferrai una delle tante brochure inserite dentro appositi contenitori. Lo sfogliai, rimettendolo successivamente al suo posto.

Qualcuno sbucò fuori dalla porta posta sul retro. Ad accogliermi con un ampio sorriso fu una giovane donna dai capelli rossi, raccolti in una lunga treccia laterale, e la pelle chiara e molto lentigginosa.

«Benvenuta. Perdonami non devo aver sentito il campanello appena sei entrata» disse mentre adagiava i gomiti sul tavolo «Devo dire a mio fratello di metterne uno più rumoroso, ogni tanto mi perdo tra le nuvole e inizio a fantasticare non rendendomi conto nemmeno di dove mi trovo» ridacchiò «Comunque, che bello vedere un volto nuovo. Non sei di queste parti dico bene?»

«Dici bene, arrivo da New York» sorrisi, adagiando le buste a terra e sentendo le il mio polso chiedere pietà «Sono a Conway per una...» mi interruppi «...Vacanza.»

«Oh, New York!» pronunciò esclamativa e con un tono contento «Ci sono stata tantissimi anni fa insieme alla mia famiglia. Ero davvero piccola e non ricordo molto, ma ai miei genitori e a mio fratello è piaciuta moltissimo. Sai, ci saremmo voluti tornare ma da quando abbiamo aperto questa agenzia siamo sempre impegnati» parlò ininterrottamente per poi portandosi una mano sopra la bocca «Scusami, parlo sempre troppo. I miei famigliari mi odiano tanto quando faccio così» fece un grande respiro, rimanendo alcuni secondi zitta «Come posso esserti utile?»

Istintivamente risi, osservando il suo viso rilassarsi.

«Mi piacerebbe sapere di più sull'escursione al Monte di Washington.»Uesta

Si abbassò sotto il bancone e tirò fuori un dépliant azzurro. «Certamente, con grande piacere» lo aprì, indicandomi la prima pagina «L'escursione sarà domani mattina. Prevede la visita del Monte Washington che dista da North Conway all'incirca un'ora. Partiremo proprio da questo punto con un pullman che metteremo noi a disposizione» puntò la cartina, facendomi accorgere che il punto di ritrovo fosse proprio nella stessa via - se non di rettamente davanti - della baita in cui stavo alloggiando «Durante tutto il viaggio sarete affiancati da una guida che altro non è mio fratello» concluse con fierezza.»