Capitolo 16 - "Ti lascio in buone mani"

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Aprì la porta la porta del bagno e davanti a me trovai Dylan con le braccia conserte. Sembrava una guardia del corpo.

«Adesso possiamo andare?»

«Dove?», Gli chiesi mentre mi lavavo le mani.

«A casa mia.»

«Non credo proprio», dissi risoluta.

Presi della carta assorbente e mi asciugai le mani, poi la gettai nel cestino alla mia destra.

«Perché», il suo tono di voce cambiò notevolmente, era confuso. Non si aspettava una risposta simile da parte mia.

«C'è la mia migliore amica che mi aspetta di là»

«Non mi interessa, non ti lascio in questo posto un minuto in più.» Fece un passo avanti.

«So cavarmela da sola», ribattei decisa.

«Ho visto com'è andata», mi canzonò.

«Smettila», asserii guardandolo infastidita.

«di fare cosa?»

«di prenderti gioco di me. Ho bevuto, ma non sono incosciente. Ora puoi farmi passare?»

Tentai di sorpassarlo, ma mi bloccò l'uscita con le sue spalle larghe. Stavo perdendo la pazienza. Dylan si stava comportando esattamente come mio fratello e la cosa non mi faceva minimamente piacere.

-Sto solo dicendo che è meglio andare via data la piega che stava prendendo la serata- continuò ad insistere.

Presi un respiro profondo e provai a parlare con più calma. «Dylan non posso venire con te. Sono venuta qui con Jennifer ed è con lei che tornerò a casa. Ora spostati.»

I suoi occhi si fecero neri.

«Dannazione Chloe! Lo vuoi capire o no che là fuori ci sono mille ragazzi che vorrebbero entrarti nelle mutande?»

«ma non è vero!» alzai la voce per difendermi.

«Invece sì, hai una gonna che lascia poco spazio all'immaginazione.»

Alzai gli occhi al cielo e abbassai lo sguardo per guardare la mia gonna incriminante. Forse non era una delle gonne più lunghe che avessi nell'armadio, ma a me piaceva tantissimo e anche se era leggermente corta non volevo evitare di indossarla.

Provai però a mettermi nei panni di Dylan e in parte capii che non aveva cattive intenzioni, aveva solo sbagliato ad esprimersi.

«Non me ne vado finché non vieni con me.»

«Ok, ok. Verrò con te, basta che ti calmi»

Finalmente avevamo trovato un compromesso.

Proprio in quel momento una testa rossa fece il suo ingresso nella stanza. Le sue labbra si allargarono in un sorriso malizioso, e sapevo che di lì a poco avrebbe detto una delle sue solite battute.

«Eccoti! Credevo fossi caduta nella tazza del water, potevi dirmelo che avevi un appuntamento in bagno!»

Squadrò prima me e poi lui.

«Infatti non è così. Ci siamo incontrati per caso, non sapevo che anche Dylan fosse qui», le spiegai nella vana speranza che mi credesse.

«Voi non me la raccontate giusta!» disse puntandoci il dito contro e vidi che Dylan nel frattempo stava tentando di reprimere un sorrisetto.

«Tu devi essere Jennifer» disse avvicinandosi a lei.

«Sí, lavoro insieme a Chloe e siamo migliori amiche dal primo anno di asilo. Lei è come una sorella per me.» Jen iniziò a parlare a raffica e mi prese a braccetto.

Un bacio tra le nuvole • |COMPLETA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora