Epilogo

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14 febbraio

Osservai quella meravigliosa chioma rossa attraversare la navata centrale. Suo padre le stava affianco e le stringeva dolcemente il braccio per accompagnarla fino al suo futuro sposo.

Tutti si voltarono a guardarla.

Era splendida e radiosa.

Non riuscii a trattenermi e alcune lacrime cominciarono a scendere. L'emozione era troppa e incontenibile.

L'organo alle mie spalle aveva già cominciato a suonare la solita melodia che si sente non appena la sposa attraversa la porta d'ingresso.

La chiesa era decorata da mazzi di fiori sparsi qua e là. Erano tulipani, i fiori preferiti della mia amica.

Jennifer lentamente, e con grazia, continuò il percorso tracciato dai petali sparsi sul pavimento.

Due tenere bambine le stavano facendo strada spargendo petali di rosa a destra e a manca.

Mi voltai ad osservare Adam.

Aveva gli occhi lucidi e le braccia distese lungo i fianchi. Sembrava agitato, così gli feci un sorriso di conforto.

Finalmente arrivarono di fronte all'altare.

Suo padre le lasciò il braccio, prese le sue mani e ci lasciò un soffice bacio sopra. Adam sorrise e con il dorso della mano si asciugò una guancia.

Suo padre si fece da parte e andò a sedersi sulle panche in prima fila. Feci lo stesso e raggiunsi Dylan, accomodandosi al suo fianco.

Nonostante la protagonista di quella giornata non fossi io, non mi aveva tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.

«Sei splendida, amore mio.» Circondò la mia vita con un braccio e mi lasciò un morbido bacio fra i capelli.

Sorrisi dolcemente, per poi riportare lo sguardo sui futuri sposi. Si misero l'uno a fianco all'altra, dandoci le spalle e concentrandosi sulle parole del reverendo.

Restammo tutti in silenzio, mentre l'eco della sua voce si diffondeva in tutta la chiesa.

Dylan afferrò la mia mano e fece intrecciare le nostre dita.

Arrivò il momento più importante.

Il momento dei "sì".

Scoppiò un grosso applauso e tutti ci alzammo in piedi per onorare i novelli sposi.

Adam prese dolcemente la mano sinistra di Jennifer e le infilò la fede al dito. Pochi secondi, la mia amica prese la mano del suo sposo e fece lo stesso.

«Puoi baciare la sposa», disse il reverendo.

Circondò il suo viso con le mani e stampò le labbra sulle sue. Fu un bacio dolce e casto.

Erano finalmente diventati marito e moglie.

La cerimonia andò avanti a gonfie vele, quando alla fine del ricevimento ci fu il momento più atteso della giornata.

Il lancio del bouquet.

Tutte le donne di ogni età, dalle più piccole alle più anziane, si posizionarono alle spalle della mia migliore amica.

Mi infilai al centro, sperando di avere maggiore possibilità di afferrarlo. Alcune donne cominciarono a spingersi ed a pestarsi le scarpe col tacco a vicenda.

Si udirono alcuni lamenti, mai ignorai e mi concentrai sull'obiettivo.

Jennifer era girata di spalle e sembrava intenzionata a tenerci sulle spine. Tentennò per un paio di minuti, mentre tutte avevano già le braccia sollevate in aria.

Pronte in posizione.

La mia amica lanciò il mazzo di fiori che pochi secondi prima stringeva in mano, ma nonostante gli sforzi nessuna riuscì ad afferrarlo.

Feci vagare lo sguardo nella sala da pranzo, ispezionando ogni angolo per capire dove fosse finito il bouquet.

Tutte le donne scoppiarono a ridere, guardando in una precisa direzione. Mi feci spazio tra la folla e finalmente riuscì a capirne il motivo.

Il bouquet era caduto nelle mani di Dylan. Si fece avanti e venne verso di me.

«Non ci posso credere», mi lasciai sfuggire divertita.

Poi il mio cuore si fermò quando lo vidi inginocchiarsi davanti ai miei piedi.

Trattenni il respiro e lo guardai dritto negli occhi, mentre il cervello aveva smesso di funzionare.

«Non era questo il momento in cui avrei voluto chiedertelo, ma non potevo sprecare quest'occasione», iniziò a parlare e tutti restarono in silenzio.

Sorrisi, mentre le lacrime avevano cominciato a rigarmi le guance.

Sapevo già cosa stava per chiedermi, eppure mi sembrava quasi surreale.

«Sei stata inaspettata, ma nonostante questo sei riuscita ad incantarmi con la tua dolcezza e la tua premura. Non c'è un solo istante in cui non mi chieda come sarebbe la mia vita se non ti avessi incontrata. Non voglio nemmeno immaginarlo. In questo momento voglio solo chiederti se sei disposta a trascorrere il resto dei tuoi giorni insieme a me, perché io non credo che riuscirò ad essere felice se quando tornerò a casa da lavoro non troverò te ad aspettarmi.»

Fece una pausa e si inumidì le labbra.
Era un po' teso e questo lo rendeva ancora più dolce.

«Chloe, vuoi sposarmi?»

Non riuscivo a parlare, era come se avessi perso la voce. Ma, non potevo lasciarlo senza risposta dopo le dolci parole che aveva speso per me.

Mi inginocchiai davanti a lui, sotto gli occhi di tutti.

«Sì, lo voglio», sussurrai ad un centimetro dalla sua bocca, «Non desidero nient'altro.»

Chiusi gli occhi e siglai quella promessa con un bacio.






FINE.

Un bacio tra le nuvole • |COMPLETA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora